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La Camargue in 10 declinazioni

La Camargue in 10 declinazioni

I siti iconici della Camargue, un ambiente unico e sempre in divenire tra riserve naturali e specie protette.

La Camargue e i suoi luoghi

Persone e cavalli, tori e uccelli; incontro misterioso tra acqua salata e acqua dolce; risaie e vigneti. È la Camargue, terra dalla flora e dalla fauna eccezionali e fragili alla costante ricerca dell’armonia tra uomo e natura: oltre 100.000 ettari insieme addomesticati e selvaggi, incastonati tra i due bracci del Rodano e il Mediterraneo.

Ma quali sono i “i luoghi della Camargue”, quelli da scoprire viaggiando a un ritmo che – qualunque sia il mezzo usato – impone lentezza per apprezzare tutto quello che sta intorno?

1. Arles

2. Les-Saintes-Maries-de-la-Mer

3. La Riserva Naturale Nazionale della Camargue

4. Il Parco ornitologico di Pont De Gau

5. La Riserva naturale del Marais du Vigueirat

6. Le saline di Salin-de-Giraud

7. Le spiaggie di Beauduc e Piemanson

8. I fari di La Gacholle, Beauduc e Faraman

9. Il Domaine de la Palissade

10. Aigues-Mortes e la Camargue gardoise

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Arles

Famosa per aver ispirato i dipinti di Van Gogh, che visse qui dal febbraio 1888 al maggio 1889, Arles è un centro incantevole. Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, è la città che vanta il maggior numero di monumenti romani dopo Roma: l'anfiteatro romano è quello più simbolico, ma è solo un assaggio della romanità (ben custodita anche nel Musée Départemental Arles Antique), come è solo un assaggio di una ricchezza culturale e architettonica che va ben oltre il tempo degli imperatori. Lo testimonia la cattedrale di Saint-Trophime (la costruzione iniziò nel XII secolo), con il suo prezioso chiostro, ma anche la tour Luma, architettura avveniristica e polo di aggregazione culturale in grado di fare invidia a città ben più grandi.

Il paesaggio tipico dell'alta Camargue, con paludi e canneti, comincia proprio al limitare della città che della Camargue stessa pretendere di essere la capitale (ma anche Les-Saintes-Maries-de-la-Mer si vorrebbe tale, e la disputa è aperta).

Di certo, della Camargue Arles è la porta, e del suo territorio così unico valorizza ampiamente la cultura e le tradizioni, anche con un calendario di eventi dal sapore camarghese. Se la Féria di Pasqua è l’evento principale delle manifestazioni taurine che punteggiano il calendario, la Féria du Riz – la Féria del riso che celebra il nuovo raccolto del riso della Camargue – simboleggia l'attaccamento degli abitanti di Arles alla loro terra. Nel 2023 la Féria si svolgerà dall'8 al 10 settembre: un fine settimana all’insegna degli encierros e delle corride goyesques, mentre le bodegas spagnoleggianti diventano il punto d’incontro animatissimo di cittadini e visitatori.

Arles, il teatro antico © Lionel Roux - OT Arles

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Les-Saintes-Maries-de-la-Mer

A 37 chilometri da Arles, lambita dal Mediterraneo, la cittadina di Les-Saintes-Maries-de-la-Mer è il cuore della Camargue. Un cuore che batte al ritmo delle tradizioni e del folklore, dove la gente viene per intercettare i pellegrinaggi dei gitani che in maggio e in ottobre arrivano da tutta Europa ad onorare la loro patrona Sara, la Vergine Nera, per assistere agli spettacoli taurini nell’arena, per respirare l’atmosfera vivace e colorata del mercato, per visitare la chiesa fortificata che svetta al centro dell’abitato e offre dai suoi tetti una vista a perdita d’occhio sul paesaggio della Camargue.

Les-Saintes-Maries-de-la-Mer è anche il punto di partenza ideale per un’immersione totale nei paesaggi e nelle atmosfere della Camargue. Il mezzo per eccellenza è il cavallo – esiste una razza camarghese, riconoscibile soprattutto per la stazza e per la criniera – e non si contano le manades che organizzano le passeggiate in sella all'interno di una Camargue che non sempre è visibile dalla strada. Molti percorsi interni si prestano bene anche alla bicicletta: grazie al terreno pianeggiante si può fare tranquillamente a meno della pedalata assistita, mentre le MTB permettono di imboccare anche i percorsi sterrati, numerosi attorno alle Saintes-Maries. Ancora, un’uscita in 4x4 con conducente locale consente di raggiungere punti altrimenti fuori portata e di acculturarsi sullo straordinario ecosistema della Camargue. Dal porto, poi, si può salire su una delle imbarcazioni che risalgono un breve tratto del delta del Rodano offrendo un punto di vista sulla Camargue decisamente poco convenzionale.

Con tutte queste alternative, le spiagge e il mare – che pure in stagione sono frequentate – finiscono per essere un dettaglio. A meno di arrivarci all’alba, quando lo spettacolo e i colori della Camargue affacciata sul Mediterraneo lasciano bouche bée, letteralmente a bocca aperta.

Les-Saintes-Maries-de-la-Mer, la chiesa fortezza nella notte

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La Riserva Naturale Nazionale della Camargue

Del fatto che la Camargue sia un tesoro fragile, i francesi si sono resi conto da tempo: la Riserva Naturale Nazionale della Camargue è la più antica della Francia continentale (esiste dal 1927), oltre che, con i suoi 13.000 ettari, una delle più vaste.

Celebre per i fenicotteri rosa, che di questa terra sono l’emblema, la riserva è un paradiso per oltre 270 specie diverse di uccelli che in Camargue hanno trovato il loro habitat ideale, che sia per sempre o per alcuni periodi dell’anno come accade per le specie migratorie.

Al di fuori dei centri abitati principali, in tutta la Camargue la presenza umana è rarefatta e l’ambiente conserva il suo carattere selvaggio, anche se monitorato con grande cura. Tranne che in piena estate, può capitare di essere soli per tempi e tratti non brevi: soli in un ambiente brulicante di vita vegetale e animale, ma – basta guardarsi attorno per rendersene conto – in compagnia di specie anche molto rare.

La Riserva Naturale Nazionale della Camargue si può visitare in tutte le stagioni, e in tutte le stagioni è prodiga di sorprese. Su gran parte del suo territorio, mette a disposizione strutture per i visitatori e gli escursionisti, segnalando i punti di osservazione e proponendo anche escursioni guidate e programmi di attività nella natura.

Parco naturale regionale della Camargue

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Il Parco ornitologico di Pont De Gau

All’interno della Riserva Naturale, a 35 chilometri da Arles e 4 da Les-Saintes-Maries-de-la-Mer, il Parco ornitologico di Pont de Gau è il luogo ideale per scoprire e osservare numerose specie di uccelli, tra cui centinaia di fenicotteri rosa, nel loro ambiente naturale.

Un regno, quello avicolo, fatto di stagni, paludi, prati, canali, canneti e terreni che si ricoprono d’acqua con l’alta marea: 60 ettari solcati da 7 chilometri di sentieri dove i pennuti sono appunto i sovrani incontrastati. All’interno del parco ornitologico è possibile avvicinarsi a sufficienza per fotografare gli uccelli che sembrano ignorare la presenza di noi umani, come se facessimo a nostra volta parte della natura: questa vicinanza, assai favorevole anche all’ascolto del canto e dei versi degli amici alati, è forse il pregio più grande del Pont de Gau.

In media chi visita Parco ornitologico di Pont de Gau gli dedica da un’ora a un’ora e mezza, ma la permanenza dipende dalla scelta dei percorsi: i biglietti d'ingresso sono validi per l’intera giornata e, sì, è permesso anche fare picnic.

Da segnalare, i 2,8 km di sentieri nella parte sud del parco sono completamente accessibili anche alle persone con mobilità ridotta.

Fenicotteri rosa in volo

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La Riserva naturale del Marais du Vigueirat

Una riserva nella riserva? Vicino al villaggio di Mas-Thibert, il Marais du Vigueirat è una riserva naturale non troppo nota ai turisti, ma conosciuta a livello internazionale da appassionati e studiosi, grazie al fatto che sui suoi 1.200 ettari di territorio ospita oltre 3.500 specie animali e vegetali (alcune delle quali protette), 310 specie di uccelli censite e 5 mandrie di tori e cavalli. Non solo: se è noto soprattutto per la sua ricca avifauna, il Marais du Vigueirat ospita anche molte altre specie, tra cui molluschi, rettili, anfibi, mammiferi e pesci.

La specificità del sito è l’essere situato all'incrocio di due ecosistemi notevoli, il delta del Rodano e la pianura stepposa della Crau, che danno luogo a quel mosaico di zone umide naturali che è caratteristico della Camargue.

Si può andare alla scoperta della Riserva Naturale del Marais du Vigueirat in diversi modi: dalla visita autoguidata lungo i sentieri dell'Etourneau, a piedi ma anche a cavallo o in carrozza nel cuore della riserva naturale, alla visita con una guida naturalistica: in entrambi i casi, l’importante è prendersi il tempo di scoprire la flora e la fauna approfittando dei sentieri che si nondano per 5 chilometri e dei punti di osservazione.

Cavalli allo stato brado in Camargue

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Le saline di Salin-de-Giraud

Salin-de-Giraud è un villaggio che si è sviluppato alla fine del XIX secolo vicino alla foce del Grand Rhône, sulla riva destra, con l'insediamento di due aziende legate all’estrazione del sale: un’attività che qui è praticata fin dall’antichità che a inizio ‘900 ha portato con sé un’immigrazione massiccia di lavoratori stranieri (greci, spagnoli, armeni, italiani, ecc.).

Se il villaggio di Salin-de-Giraud è di interesse architettonico perché conserva numerose delle strutture realizzate per l’alloggio e i servizi riservati ai lavoratori dell’epoca e alle loro famiglie, l’attrazione principale di Salin sono le saline, vasta area di grande interesse ecologico e paesaggistico.

Una veduta d’insieme dei “campi” di sale si ha dalla collina di osservazione, dove si possono osservare dall’alto le montagnette di sale già raccolto – la forma ricorda quella di un gianduiotto – e le geometrie delle distese di sale che sotto i raggi del sole si tingono di innumervoli sfumature di rosa.

Chi ha tempo a disposizione può visitare le saline a piedi o in bicicletta lasciando l’auto al parking du Sémaphore e sfruttando i tre percorsi, da 8,5 a 20 km, lungo i quali ci si può fermare per apprezzare la bellezza del paesaggio e delle saline, circondati dalla tipica fauna della Camargue: la presenza di un piccolo numero di specie di invertebrati fornisce agli uccelli cibo in abbondanza, permettendo loro di nidificare, in particolare i fenicotteri rosa.

 

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Le spiaggie di Beauduc e Piemanson

Non distante dalle saline di Salin-de-Giraud si trovano due delle spiagge più belle dell’intera Camargue: Beauduc e Piemanson, rispettivamente a ovest e a sud del villaggio.

La spiaggia di Beauduc è un vasto lembo di sabbia che si estende per diversi chilometri tra il Mediterraneo e, alle spalle, lo stagno del Glabert.

La spiaggia di Beuduc è una sorta di fine del mondo, un luogo fuori dal tempo e dimenticato dalle mappe. I sette cholometri di sabbia fine di Beauduc sono stati per lungo tempo oggetto di campeggio selvaggio, ma le norme sono diventate più restrittive e in alcune zone oggi il traffico motorizzato e l’accesso ad alcuni tipi di veicoli è vietato.

Il tragitto per raggiungere la spiaggia è agevole solo nel primo tratto, per poi proseguire con 10 chilometri di strada sterrata, ma questo non costituisce un deterrente per gli appassionati del kitesurf, per i quali la costante presenza di un vento forte fa di Beauduc un sito particolarmente apprezzato.

I kitesurfer, come pure chi pratica il kayak di mare, non mancano neppure sulla Plage de Piemanson, bella spiaggia sabbiosa che si estende per quasi sei chilometri a ovest della foce del Rodano. Qui il parcheggio è consentito, in un’area specifica, dalle 6.00 alle 22.00.

A Piemanson la sensazione è quella di trovarsi nel mezzo di una distesa infinita, tra dune irte di piante rare, dove il solo edificio è una stazione di guardia per la sicurezza dei bagnanti. Proseguendo verso sinistra dal parcheggio, dopo un chilometro la spiaggia diventa naturista fino alla foce del fiume.

 

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I fari di La Gacholle, Beauduc e Faraman

Non distanti da Salin-de-Giraud e dalle spiagge, tre fari danno l'impressione di galleggiare in mezzo agli stagni. Si tratta del faro di La Gacholle, situato a una decina di chilometri da Saintes-Maries-de-la-Mer, del faro di Beauduc, vicino a Port-Saint-Louis-du-Rhône, e del faro di Faraman.

Posto sulla diga tra Les Saintes-Maries (da dove si raggiunge a piedi) e Salin-de-Giraud, tra gli Etangs de la Dame, Tampan e Galabert, il faro di La Gacholle risale al 1882. La sua torre quadrata bianca e liscia è realizzata con materiali naturali ed è sormontata da una parte superiore nera e da una cupola bianca. L'illuminazione è automatizzata e alimentata a anergia solare. A 18 metri di altezza, il faro emette una luce lampeggiante bianca, rossa e verde ogni quattro secondi. Accanto al faro si trovano gli edifici della Réserve Nationale de Camargue, dove i volontari della Société Nationale de Protection de la Nature gestiscono un punto di accoglienza e informazione, aperto dalle 11.00 alle 17.00 nei fine settimana e durante le vacanze scolastiche (+33 (0)4 90 97 00 97, reservedecamargue@snpn.fr).

Il Faro di Beauduc fu costruito all'inizio del XX secolo per migliorare la navigazione ed evitare i naufragi frequenti nella zona. Completato nel 1903, è stato spento nel 2017. Per chi volesse raggiungerlo, l'accesso è possibile solo a piedi e in alcuni punti è necessario guadare passaggi allagati e fangosi: meglio forse guardalo in lontananza, visto che la sua torre alta 25 metri lo fa spiccare nel paesaggio piatto della Camargue.

Primo ad essere costruito in Camargue, il faro di Faraman fu distrutto dall'avanzata del mare e successivamente ricostruito a più riprese. Ha una forma tronco-conica, allargata alla base, ed è dipinto con tre strisce orizzontali bianche e nere. Alto 46,50 m e servito da una scala di 210 gradini, emette due lampi bianchi ogni 10 secondi per indicare la navigazione tra la Pointe de Beauduc e il Golfo di Fos. Nel 2012 il faro è stato classificato come monumento storico.

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Il Domaine de la Palissade

Altro sito naturale protetto all’interno della Riserva Naturale Nazionale della Camargue, nelle vicinanze del comune di Port-Saint-Louis-du-Rhône, è il Domaine de la Palissade. Il territorio del Domaine – una tenuta di 702 ettari – è posto sotto tutela e si può visitare a piedi o a cavallo: i paesaggi selvaggi e le attività tradizionali come l'apicoltura.

Il sito gode di una biodiversità da record (12 habitat di interesse comunitario, oltre 300 specie vegetali, 244 specie di uccelli oltre la metà delle quali protette, 58 specie di pesci…), ma la caratteristica di maggior interesse è forse la sua continua evoluzione: i suoi paesaggi unici sono il risultato di una complessa interazione tra i sedimenti del fiume, i resti della costa marina, i capricci della falda salina sotterranea e i capricci del clima mediterraneo, e le ultime terre nate dal fiume e dal mare sono soggette a una variabilità naturale che favorisce una diversità di habitat, fonte di ricchezza biologica.

In altre parole, questo territorio plasmato dal movimento del Rodano e dalle incursioni del mare si muove, respira e vede di giorno in giorno rimodellarsi i suoi confini.

Camargue, fenicotteri in volo sull'acqua © Lionel-Roux

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Aigues-Mortes e la Camargue gardoise

Posta all’estremità occidentale della Camargue, nel dipartimento del Gard, la cittadina medievale di Aigues Mortes, che fu il primo porto del Regno di Francia sul Mediterraneo, oggi è circondata dalla terraferma, dalle paludi e dalle acque rosa delle saline.

Tra le ricche tracce del suo passato, Aigues Mortes conserva i bastioni monumentali, lunghi 1,6 chilometri: percorrendo il camminamento sovrastante la cinta muraria si gode di una splendida vista sulle saline e sulla Camargue. All’interno delle mura meritano una vista la maestosa Tour de Constance, dove visse e da dove partì per le sue crociate il re Luigi IX, divenuto santo, e alcune antiche cappelle; anche una semplice passeggiata per la città, animata da botteghe di artisti e artigiani, è estremamente piacevole.

Dalle propaggini di Aigues-Mortes parte il trenino che conduce alle saline, nel cuore di una natura incontaminata con l’immancabile colonia di fenicotteri rosa. Il tour, che dura circa un’ora, permette di scoprire come funziona la produzione del sale della Camargue, perché l'acqua assume una tonalità rosa e qual è il compito del saunier, il lavoratore del sale custode di questa natura incontaminata.

L'itinerario si può percorrere anche a piedi, in bicicletta o in auto su percorsi segnalati.