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La Provenza dei pittori: musa o modello?

La Provenza dei pittori: musa o modello?

Parliamo di Provenza e di arte con Stefano Pizzi, pittore, Professore Emerito dell’Accademia di Brera di Milano.

Da van Gogh a Cezanne, da Monet a Gauguin… il rapporto tra la Provenza e la “pittura” è quasi simbiotico. Non si può pensare all’una senza che venga immediatamente in mente l’altra. Non si può guardare un campo di lavanda senza rivedere mentalmente un quadro di Monet, così come non si può ammirare la notte stellata di van Gogh senza sentire il profumo nelle notti in Provenza.

Di questo rapporto magico abbiamo parlato con Stefano Pizzi, pittore, Professore Emerito dell’Accademia di Brera di Milano. Continua con lui il nostro breve ciclo di interviste con esperti della Provenza letta da angolazioni diverse: dal turismo alla pittura, dal cinema alla musica...

Stefano Pizzi, pittore, Professore Emerito dell’Accademia di Brera di Milano.jpg

Qual è il segreto della Provenza per aver ispirato e ispirare tanti artisti, da quelli più famosi ai dilettanti della tavolozza?

La luce, che per un pittore è un elemento essenziale. E non solo quella della costa, che io conosco di più, ma anche dell’entroterra. Una luminosità diffusa che ritroviamo, ad esempio, nei dipinti di Bonnard (che ha vissuto a più riprese a Le Cannet, in Costa Azzurra), anche in quelli che non ritraggono paesaggi provenzali.

Pierre Bonnard, veduta di Le Cannet

E questo è proprio un aspetto interessante. Per molti artisti, pensiamo solamente a Van Gogh e Cezanne, i paesaggi provenzali hanno rappresentato l’essenza di molte opere, mentre per altri, pensiamo a Picasso o a Chagall, che pure hanno scelto di vivere a lungo in Costa Azzurra e Provenza, la pittura e i soggetti sono stati influenzati poco (nel caso di Picasso) o per nulla (Chagall) dal contesto.

Jardin à Vallauris, Vallauris, Pablo Picasso, Solomon R. Guggenheim Museum, New York © Succession Picasso 2019

Se questo è un dato di fatto, però, per un pittore l’ispirazione non viene solo da ciò che vede, ma anche da ciò che “sente”. Molti pittori, ma molti artisti in generale, hanno trovato nella Provenza un habitat ideale per ispirarsi e produrre opere meravigliose che esteriormente della Provenza hanno poco, ma probabilmente ne hanno tantissimo “dentro”.

E l’“ossessione” di Cezanne – che in Provenza c’era nato – per la Montagne Sainte-Victoire?

Cezanne è un precursore della contemporaneità che, superando il concetto impressionista della rappresentazione oggettiva della realtà, attraverso la ripetizione di uno stesso soggetto ne restituisce una rappresentazione soggettiva. Senza voler fare paragone irriverenti, io stesso, insieme ad altri esistenzialisti della scuola milanese come Attilio Forgioli, per anni ho riprodotto il Monte Rosa.

Paul Cézanne, la Sainte-Victoire, Musée d'Orsay, Parigi

Abbiamo parlato di tanti pittori francesi ispirati dalla Provenza. A quelli già citati aggiungiamo Monet, Gaugain (che nel breve soggiorno con Van Gogh ha dipinto un bellissimo ritratto dell’“amico/nemico” mentre dipinge i girasoli), Renoir…. Ma artisti italiani?

Modigliani è certamente passato in Provenza, ma un forte influsso lo ritroviamo nelle ceramiche dei futuristi della scuola di Albissola. Un’arte, quella della ceramica dipinta, molto diffusa e di alto livello al di qua e al di là del confine nizzardo.

Amedeo Modigliani a Nizza - 1918

Se dovessi progettare un viaggio in Provenza nei prossimi mesi?

Tornerei a rivedere la “luce” della Costa Azzurra.

Maurizio Tucci

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