La comunità russa in Costa Azzurra
Oggi la comunità russa è una delle presenze straniere più significative della Costa Azzurra. Secondo il console russo di stanza a Villefranche-sur-Mer Sergey Galaktionov, interrogato in proposito da France3, nel Sud-est della Francia potrebbero esserci circa 100.000 russofoni tra russi, ucraini, bielorussi e persone provenienti da altre aree dell’ex URSS (il condizionale è d’obbligo perché non tutti i cittadini si presentano alle autorità consolari). Altre stime parlano di una comunità russa in Costa Azzurra di circa 15.000 persone.
Certo è che si tratta di una presenza significativa che soprattutto a Nizza e dintorni ha i suoi punti di riferimento – tra cui lo stesso Consolato di Villefranche, uno dei quattro che la Russia ha in Francia – e un’intensa vita religiosa, culturale, professionale e commerciale, ma che negli ultimi anni è cresciuta anche in altri comuni, come Monaco, Antibes, Cannes e Mougins.
Chi sono e cosa temono i russi sulle sponde del Mediterraneo francese
Nell’immaginario collettivo, a scegliere la Costa Azzurra come luogo di residenza principale o secondaria sono miliardari e potenti uomini d’affari, e presenze di questo tipo non mancano neppure nella realtà: è sempre France 3, ad esempio, a ricordare che a Cap d'Antibes Boris Berezovski ha acquistato lo Château de la Garoupe nel 1996 e Roman Abramovitch ha “preso casa” allo Château de la Croë. Ma la stragrande maggioranza dei russi in Costa Azzurra è composta da famiglie (che però mantengono i business in madrepatria).
Inoltre, quella russa in Costa Azzurra è una presenza ben radicata. Ebbe inizio intorno al 1850, quando i frequenti soggiorni della la famiglia dello zar Nicola I segnò l’inizio di una relazione privilegiata e destinata a durare. E anche oggi i luoghi della comunità russa ortodossa a Nizza testimoniano un passato ancora vivo.
Attualmente la comunità russa sulle sponde più orientali del Mediterraneo francese è in attesa di capire quali conseguenze potrà subire dalle sanzioni che i Paesi occidentali stanno applicando nei confronti della Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte del colosso eurasiatico. Se gli aspetti economici non sembrano preoccupare troppo, è più forte la preoccupazione per eventuali restrizioni alla circolazione internazionale delle persone.
Il turismo russo in Costa Azzurra
Per il turismo della Costa Azzurra, quello russo è un mercato storico. Secondo i dati più recenti dell’Observatoire du tourisme de la Côte d'Azur, la Russia si colloca al 9° posto tra i mercati esteri della Riviera francese: conta oltre 300mila soggiorni l’anno e quasi la metà dei soggiorni si svolge tra hotel – soprattutto 4 e 5 stelle – e residence. A questi si aggiungono più di mille seconde case.
Secondo il Comité régional du tourisme de la Côte d'Azur, il 51% dei viaggiatori russi arriva in Costa Azzurra per leisure: di questi, il 64% sceglie Monaco e il 56% arriva per fare shopping. Nella regione, i soggiorni russi rappresentano il 13% delle notti d'albergo e si concentrano soprattutto in estate.
Il turismo russo in Costa Azzurra si era già contratto a causa della pandemia, tanto più che il vaccino russo Sputnik non è riconosciuto dall’Unione europea. Ora gli operatori locali – che cominciavano a intercettare qualche primo segnale di ripresa – temono i contraccolpi dell’invasione russa in Ucraina. «Con ogni probabilità», ha dichiarato nei giorni scorsi ai microfoni di BFM Nice Côte d'Azur Michel Tschann, presidente onorario del Syndicat des hoteliers Nice Côte d'azur dal 2016, «avremo meno russi, anche a causa del calo significativo del valore del rublo, che probabilmente si accentuerà a causa delle sanzioni […]».
Dato lo scenario, a fare le spese della prevedibile riduzione della presenza turistica russa in Costa Azzurra nel 2022 saranno prevalentemente il settore alberghiero e le boutique del lusso.
L’Ucraina e la solidarietà della Costa Azzurra
Seppure decisamente meno numerosa di quella russa (si parla di circa 4mila persone), anche la presenza ucraina in Costa Azzurra ha dato luogo a una comunità ben radicata e strutturata. In particolare, l'Association Franco-Ukrainienne Côte d'Azur (AFUCA), creata a Nizza nel 2016, è attiva nell’organizzazione di eventi culturali e altre attività per far conoscere la cultura ucraina al pubblico nel Sud della Francia.
In questi giorni è stata appunto l’AFUCA a preoccuparsi di trovare uno spazio per attrezzare un luogo «di accoglienza, di scambio e di dialogo per la diaspora ucraina in Costa Azzurra». Nel frattempo, l’associazione ha fatto partire una raccolta di viveri e abbigliamento destinati alla popolazione ucraina in difficoltà. A Cannes è stato invece il Comune a lanciare una raccolta di beni di prima necessità e prodotti per l’igiene per la popolazione ucraina. Il sindaco David Lisnard ha incontrato la presidentessa dell'Associazione Francia Ucraina, Mariya Kutchirka, per marcare la solidarietà del Comune di Cannes con il popolo ucraino e ha contattato immediatamente l'ambasciata ucraina in Francia per ottenere la lista dei bisogni urgenti e delle attrezzature da inviare nel teatro delle operazioni militari per aiutare e salvare i civili. È prevista anche l'accoglienza di rifugiati.
Nel frattempo in diverse località della Costa Azzurra si sono svolte, in particolare nel fine settimana del 26 e 27 febbraio, manifestazioni pacifiche di solidarietà all’Ucraina che hanno coinvolto la cittadinanza.