Bormes-les-Mimosas tra i villaggi più belli di Francia
Venerdì 20 e sabato 21 settembre la Commissione per la qualità e il marchio dei borghi più belli di Francia ha “detto sì” all’assegnazione del marchio per tre villaggi: Bormes-les-Mimosas (Var), Marcolès (Cantal) e Villeneuve (Aveyron). Il numero totale dei Villaggi più belli di Francia è così salito a 180.
Anche per il giurì, la decisione relativa a Bormes-les-Mimosas è stata quasi scontata. “Il villaggio del Var, arroccato tra le colline e il Mediterraneo, non lontano dal forte di Brégançon [residenza estiva del Presidente della Repubblica, ndr], non ha bisogno di presentazioni”, hanno affermato i gestori del label, consapevoli del fatto che si tratta in qualche modo del riconoscimento di quella che, per i tantissimi visitatori che frequentano la località, è praticamente una scelta ovvia. L’amministrazione locale, del resto, “non punta affatto a un ulteriore afflusso di turisti”, ma semmai a una distribuzione dei vistatori su una stagione più lunga.
La Commissione ha voluto premiare il lavoro svolto per il restauro delle facciate, lo sviluppo degli spazi pubblici e la vegetazione, oltre agli sforzi compiuti per preservare la zona chiamata Bormes-Village (la parte medievale di Bormes-les-Mimosas) dallo sviluppo urbano periferico.
Bormes-Village, la mimosa e centinaia di altri fiori
“Incastonato tra il Massiccio dei Maures e il Mediterraneo, l'antico villaggio di Bormes fonde i colori delle sue tipiche facciate provenzali con i profumi delle mimose e delle bouganville”, si legge ora sul sito dei Plus Beaux Villages de France. E proprio il villaggio medievale, arroccato a 154 metri di altitudine, è il punto di partenza della strada della mimosa che arriva fino a Grasse: anno dopo anno, da gennaio a marzo le sue stradine e i suoi giardini si vestono dei celebri pompon gialli e soffici.
E negli altri mesi? La flora e i giardini di Bormes sono notevoli tutto l’anno, i parchi cittadini sono pieni di piante fiorite in ogni stagione, e rampicanti, pergolati e vasi straripanti di fiori di ogni specie colorano le facciate degli edifici. Merito dell’amore dei borméens per il loro lieu de vie, naturalmente, ma anche del microclima e del soleggiamento toccati in sorte a Bormes-Village.
Tra rose, gerani, lavanda, ibisco, bouganville e molti altri fiori, il borgo medievale conta da solo più di 700 specie, con un insieme di piante resistenti, rampicanti, arbusti da fiore, perenni e specie esotiche che gli è valso più di un riconoscimento: Bormes les Mimosas è infatti tra le pochissime località che – oltre ad aver ottenuto i “4 fiori”, massimo punteggio per i Villages Fleuris – si sono aggiudicate il Grand Prix National du Fleurissement e più di una vittoria in concorsi europei per le città e i villaggi in fiore.
Mille e una ragioni per perdersi a Bormes-Village
Bormes-Village, l'antico quartiere risalente all'XI secolo, è un concentrato di stradine in pietra che svelano deliziosi angoli segreti, edifici color ocra e viste mozzafiato sul mare.
L'Ufficio del Turismo organizza ogni sabato e domenica, tutto l'anno, un tour alla scoperta dei segreti della storia di Bormes-les-Mimosas che vale la pena di seguire, ma è altrettanto piacevole passeggiare senza meta, lasciandosi guidare dai particolari che catturano lo sguardo, smarrirsi tra i vicoli, fare un salto al mercato, accomodarsi a una terrasse per sorseggiare un rosé o assaggiare una specialità provenzale in una “splendida cornice”.
Concedendosi il giusto tempo, è impossibile non imbattersi nei tanti tesori di Bormes-Village.
Bormes-Village, andare per strade e piazze
Place Saint-François
Costeggiata dai pini, Place Saint-François (appena sotto si può approfittare del parcheggio) è la piazza principale di Bormes-Village, nonché il luogo dove si svolgono le sue attività più “provenzali”: il mercato del mercoledì mattina e le partite di pétanque tra gli abitanti.
La cappella di Saint-François de Paule, romanica, fu costruita tra il 1519 e il 1560 in onore di San Francesco da Paola che salvò la città dalla peste nel 1483. E, siccome a Bormes non si perde occasione per végetaliser, ecco che l'ex cimitero della cappella è stato trasformato nel Jardin Saint-François de Paule. La sua specificità è data dalla presenza di piante subtropicali provenienti da Paesi che hanno lo stesso clima del Mediterraneo. Così troviamo, fianco a fianco, papaveri della California, alberi di corallo, erba cipollina del Sudafrica...
Alba e tramonto sono i momenti migliori per apprezzare la vista che, dalla piazza, abbraccia l’intero villaggio. E non meno avvolgente è quella di cui si gode dal vicino punto panoramico lungo la D41. Per trovarlo basta cercare l’hashtag #bormeslesmimosas.
Appena più in là, un’altra piazzetta ospita l’Hotel de Ville: con la sua inconfondibile facciata gialla, il Municipio di Bormes è un altro punto di riferimento che si intercetta da molti punti dell’abitato. Giusto per perdersi senza perdersi davvero.
Place Gambetta e la Venelle des Amoureux
Place Gambetta è una piazza tradizionale scavata nella collina intorno al 1760 per abbellire il villaggio. Se a Bormes-Village c’è una manifestazione en plein air – come un concerto o un ballo pubblico – probabile che si svolga qui. Sulla piazza si affaccia anche l'Ufficio del Turismo, dove è possibile procurarsi un “itinerario nel cuore del villaggio” (non tanto per perdersi senza perdersi, quanto per non perdersi le bellezze locali).
Le alternative per infilarsi nel dedalo di stradine e viuzze del borgo sono diverse, ma una delle più apprezzabili è l’evocativa Venelle des Amoureux dove, tra l’altro, vale pena di fare una sosta golosa a Le Boudoir per gustare un ottimo gelato naturale al gusto di mimosa.
Da Rue Carnot a Place Lou Poulid Cantoun
La via principale del villaggio è Rue Carnot, interessante per le sue botteghe e suoi portoni con i loro battiporta, e perché conduce alla chiesa di ispirazione romanica Saint-Trophyme, realizzata nel XVIII secolo dal Comune (quella che si trovava all’epoca all'interno delle mura del castello era diventata troppo piccola per accogliere i borméens). La piazzetta antistante è intitolata al presidente George Pompidou, al quale si deve il restauro della meridiana e del motto latino che compaiono sul muro della chiesa.
La Rue Carnot permette di raggiungere anche Place Lou Poulid Cantoun, dove è collocato un altro degli edifici più emblematici di Bormes-Village, la torre dell'orologio. La torre, quadrata, fu realizzata nel 1789 con la pietra di schisto proveniente dalle cave locali, mentre la campana è più antica: reca la data 1553 e un motto in latino che si traduce in “Grande saggezza e giudizio di Dio, abbi pietà di noi”.
Place Lou Poulid Cantoun – che ospita tra l’altro diverse felci, un notevole albero della gomma e un albero del pepe secolare – è una delle piazze più instagrammate del villaggio.
Place de l'Isclou d'Amour e i couberts del vilaggio
Bagnata dal sole e profumata di ibisco, strelizia, gelsomino e glicine, la Place de l'Isclou d'Amour si raccoglie in un'atmosfera intima intorno alla sua fontana, una delle nove che punteggiano Bormes-Village. In fin dei conti, Bormes deve il suo nome a “Borma”, che in celtico significa acque sorgive.
Da qui la vista spazia dai tetti del villaggio al porto, fino alle isole del Levant e di Port Cros.
Per raggiungere la piazzetta e per lasciarla si può percorrere uno degli antichi cuberts, piccoli passaggi coperti caratteristici del borgo, creati per facilitare gli spostamenti degli abitanti e per tenere al riparo le merci: le loro volte hanno per modello... i soffitti degli ovili del villaggio.
Il Mhab, la nuova anima dell’antico villaggio
Sempre affacciato su Rue Carnot, al 103, è il Musée d’Histoire et d’Art de Bormes (Mhab), del quale sono apprezzabili tanto il contenuto quanto il contenitore: il museo, realizzato in un edificio del XVII secolo ristrutturato con le tecniche più moderne, è infatti la “casa” delle opere dei tanti artisti che si lasciarono ispirare da Bormes (la collezione del Mhab oggi conta 300 opere, tra le quali lavori di Henri Edmond Cross e Jean-Charles Cazin) e il custode dell’identità e della storia del villaggio e del territorio.
Entrambe sono valorizzate da un sapiente impiego delle tecnologie più attuali, come la realtà aumentata dell'HistoPad, per riportare in vita anche epoche, monumenti e opere d'arte poco conosciuti.
Due chicche insospettabili, nell’ambito del museo, sono la terrazza panoramica e il giardino.
Bormes-Village, "giù" o "su"?
Per esplorare la parte più bassa e relativamente più recente di Bormes-Village – risale al XVI secolo – basta ripercorrere a ritroso la Rue Carnot e poi scendere imboccando la “pericolosa” (lo dice il nome stesso) Rue Rompi Cuou, mentre, all’opposto, il punto più alto del villaggio coinncide con il castello dei Signori di Fos.
Edificato tra il XIII e il XIV secolo, il castello non è visitabile ma vale ugualmente la salita: dalla sua spianata la vista si allarga su un panorama che arriva a comprendere la baia di Le Lavandou, le isole del Levant e di Port Cros, il porto della Favière e la tenuta privata di Cap Bénat.
Prima di partire per Bormes-les-Mimosas
L'Ufficio del Turismo di Bormes-les-Mimosas +33 (0)4 94 01 38 38 ha due sedi: a Bormes-Village si trova ll'1 di Place Gambetta; sul lungomare, nel quartiere La Favière, è al 319 del bd. du Front de Mer. Prima di partire per Bormes vale la pena di consultare il sito Visit Var del dipartimento del Var, mentre altre informazioni si possono trovare su ExploreFrance™.