Perché “Il problema dei 3 corpi” porta dritti in Provenza
La serie Netflix del momento? “Il problema dei 3 corpi”, tratta da un romanzo di fantascienza di Liu Cixin. Siamo in piena hard science fiction, ma molti riferimenti sono reali. Come quello alla sizigia, l’allineamento di tre corpi celesti: gli esempi più noti sono il plenilunio e il novilunio, quando Terra, Sole e Luna sono allineati.
Per assistere a spettacoli come questi – ma la sizigia “vale” per qualunque allineamento a tre – non c’è niente di meglio che andare a trovare Olivier Planchon, specialista di fotografia astronomica professionale e animatore dell’Osservatorio astronomico di Bauduen, a pochi chilometri da un altro regalo che la natura ha fatto alla Provenza: le gole del Verdon.
L’osservatorio l’ha costruito Olivier: i muri, la cupola, perfino il grande telescopio e il meccanismo che lo fa ruotare alla velocità della Terra… solo specchi e lenti arrivano da un produttore specializzato negli Stati Uniti. E ogni anno migliaia di visitatori arrivano fin qui, in un’area che non conosce inquinamento atmosferico e luminoso (e che solo per questo varrebbe il viaggio), per guardare il cielo.
Lo spettacolo del cielo di giorno
Durante il giorno, quando non è impegnato ad accogliere le scolaresche nell’anfiteatro e a raccontare a bambini e ragazzi storie che non dimenticheranno, Olivier punta il suo telescopio solare sulla nostra stella madre. “Oltre a un caldo infernale”, spiega, “lassù c’è un gran movimento: è pur sempre un globo di idrogeno in fiamme tenuto insieme dalla forza di gravità”.
Prima ancora che scenda il buio, poi, la Luna si mette in mostra e si lascia fotografare: dall’apparecchio integrato nel telescopio notturno, naturalmente, ma con i consigli di Olivier anche lo smartphone dà una certa soddisfazione.
Aspettando la sera in compagnia delle meteoriti
Aspettando il calare della sera, si può dare un’occhiata alla collezione di meteoriti esposta in una delle sale dell’osservatorio: un altro spettacolo affascinante, se pensiamo che si tratta di piccoli corpi celesti che sono entrati nell’atmosfera ad alta velocità, si sono incendiati diventando meteore e infine sono entrati in collisione con il suolo terrestre.
Quelle esposte a Bauduen sono state raccolte da un cercatore di meteoriti professionista, Alain Gallien, grande amico e sostenitore dell’osservatorio. “La più grande”, specifica Olivier, “è un "sassolino" di 52 chili di ferro e nichel caduto sulla terra 50mila anni fa, come ha certificato il Cnrs. E in maggio ne arriverà un’altra di 62 chili”.
Quello che sembra un insieme di striature sulla superficie di una sezione di meteorite ferrosa lucidata con l'acido, in realtà, “è la disposizione del metallo sotto pressione nello spazio, nel vuoto: si chiamano Linee di Thomson e sono una caratteristica che solo le meteoriti presentano".
I frammenti più piccoli, invece, sono in vendita nel corner shop per finanziare le future ricerche di Alain: “la legge francese non ha una posizione specifica in proposito”, continua Olivier, “ma la giurisprudenza ha sottolineato in più occasioni che un meteorite è di chi lo trova, proprio in quanto oggetto caduto dal cielo”.
Così, volendo, si può portare sempre con sé una scheggia di universo: un souvenir originale della Provenza e un invito a valutare ogni cosa nella “giusta dimensione”.
Appuntamento con le stelle sopra Bauduen
In qualunque stagione – l’Osservatorio astronomico di Bauduen è aperto tutto l’anno – è la notte che il firmamento fa sentire chi lo osserva piccolissimo. Pianeti, stelle, costellazioni, galassie… ogni oggetto celeste ha qualcosa da raccontare, anche quelli che non esistono più eppure sono lì.
Giorno dopo giorno, il cielo della Provenza più autentica mette in scena uno spettacolo nuovo. Il 10 aprile, ad esempio, sarà la volta di un’accoppiata d’eccezione: già intorno alle 21.30 Giove e una sottilissima falce di luna saranno a soli 3 gradi circa di distanza l'uno dall'altra: man mano che la luce del giorno si affievolirà, la brillantezza di Giove aumenterà e la luce cinerea della Luna si farà più percepibile.
A poca distanza, sopra il pianeta più grande del nostro sistema solare, sarà visibile Urano. E sotto la coppia Giove-Luna si vedrà la cometa 12P/Pons-Brooks: quando il cielo sarà abbastanza scuro, oltre al nucleo si dovrebbe poter individuare anche la coda.
Mille cose da fare all’Osservatorio di Bauduen e nei dintorni
Grazie alla competenza e alla passione che Olivier e la sua squadra mettono nel loro lavoro, all’Osservatorio astronomico di Bauduen è tutto un fervore di iniziative: osservazione del cielo, ma anche animazioni diurne e serali, proiezioni su megaschermo, iniziazione all’astrofotografia, conferenze e molto altro.
Sotto le stelle, ma con un tetto sulla testa, in questa oasi di tranquillità e natura si può anche dormire, magari approfittando della formula Bed & Telescope (colazione e osservazione del cielo sono comprese nel costo dell'alloggio). Gli accoglienti gîtes dell’osservatorio – che prendono il nome da alcune delle stelle più brillanti dell’universo, Sirius, Altair e Capella (la cupola che era in funzione prima di quella attuale) – possono accogliere fino a 17 persone.
Oltre che per osservare il cielo, inoltre, il "piccolo regno" di Olivier è un ottimo punto di partenza per visitare il borgo medievale di Bauduen e i villaggi vicini, praticare attività sportive e naturalistiche sul Lac di Sainte-Croix e nelle boscose colline circostanti, ed esplorare il Parco Naturale Regionale del Verdon, con le sue stupefacenti gole.
Informazioni utili
L’Observatoire Astronomique de Bauduen si trova lungo la RD 71, in località Les Vallons (+33 (0)6 76 05 96 36, +33 (0)4 94 84 87 03, astrobauduen@gmail.com).
Si può inoltre fare riferimento all’Ufficio del Turismo di Bauduen (60, Rue Grande, +33 (0)09 67 73 43 25) e al sito Lacs et Gorges du Verdon Tourisme.
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