Dal MACM al FAMM, Femmes Artistes du Musée de Mougins
Cambio di pelle e di anima per il MACM, il Museo d’Arte Classica di Mougins, villaggio della Costa Azzurra ad alta densità di presenze legate al mondo dell’arte, che chiuderà i battenti il 31 agosto dopo 12 anni di onorato servizio.
Al suo posto, nell’estate del 2024 il FAMM, Femmes Artistes du Musée de Mougins – questi il nome e il concetto artistico alla base della nuova realtà culturale – regalerà alla Costa Azzurra del primo museo maggiore in Europa dedicato alle donne artiste.
Donne artiste, sotto il segno di Christian Levett
Il nuovo museo ospiterà i lavori di artiste come Joan Mitchell, Lee Krasner, Helen Frankenthaler, Grace Hartigan, Elaine de Kooning, Louise Bourgeois, Tracey Emin, Sarah Lucas, Howardina Pindell, Joan Semmel, Nancy Graves, Cecily Brown, Carrie Mae Weems, Barbara Hepworth, Marlene Dumas, Alma Thomas, Leonor Fini, Franciszka Themerson, Sahara Longe, Elizabeth Columba e molte altre. Solo donne. E solo opere provenienti dalla Collezione Levett.
Christian Levett, già creatore del Museo d’Arte Classica di Mougins, ha iniziato a collezionare arte 28 anni fa. Le sue scelte hanno spaziato instancabilmente tra le varie epoche e ha riunito alcune delle collezioni moderne e contemporanee più impressionanti al mondo in molti settori. Da subito, nelle sue scelte, le donne artiste hanno meritato una considerazione particolare.
Il non-passaggio di testimone dal MACM al FAMM
È naturalmente Christian Levett – che nella sua lunga “carriera” di filantropo e mecenate ha anche sponsorizzato oltre 30 mostre in musei come il British Museum, la Royal Academy of the Arts e la Tate di Londra, e il Metropolitan Museum of Art di New York – a commentare il passaggio dall’era MACM all’era FAMM.
«Creare questo museo e condividerlo con il pubblico è stata un’esperienza incredibilmente emozionante per me come collezionista. Voglio ringraziare gli abitanti di Mougins, il nostro personale dedicato, gli Amici del MACM e tutti i nostri visitatori per aver reso tutto questo un successo», ha sottolineato Levett tirando le fila dell’esperienza del Museo d’Arte Classica di Mougins.
«Sono un collezionista appassionato da oltre un quarto di secolo e, poiché i miei interessi di collezionista e di ricercatore d’arte sono maturati nel corso degli anni, credo che sia arrivato il momento che anche il museo si evolva. Non vedo l’ora di aprire il nuovo museo FAMM, che sono certo diventerà rapidamente una destinazione vivace per gli intenditori, i collezionisti e gli amanti dell’arte nel Sud della Francia e in tutto il mondo».
Le radici del MACM nel futuro del FAMM
Che la nuova visione artistica di Christian Levett poggi su basi solide lo dimostra il successo ottenuto negli anni dal MACM, la sua prima creatura: fino a oggi ha messo in scena un accostamento sapiente di opere dell’antica civiltà egizia, greca e romana con opere di arte neoclassica, moderna e contemporanea.
Inoltre il Museo d’Arte Classica di Mougins, che fin dall’inizio ha ottenuto un notevole riconoscimento internazionale (ogni anno quasi un quarto di milione di visitatori ha avuto modo di visitare le sue collezioni), è stato premiato con numerosi riconoscimenti: nel 2011 ha vinto il premio “Miglior nuovo museo dell’anno” della rivista Apollo ed è stato l’unico museo francese a essere nominato “Museo europeo dell’anno”, nel 2013.
Del resto Christian Levett, ex gestore di investimenti, si è ritirato ormai da anni proprio per concentrarsi interamente sulla sua passione per l'arte. E il nuovo FAMM trarrà linfa vitale, in particolare, dalla sua collezione di arte espressionista astratta femminile, la più grande al mondo.
La vocazione di Mougins per l’arte
Che esista un feeling particolare tra Mougins e i rappresentanti dello scenario artistico non è una novità. Nel 1924 il surrealista Francis Picabia decise di mettervi su casa. I suoi amici artisti Fernand Léger, Paul Eluard, Robert Desnos, Jean Cocteau, Isadora Duncan, Man Ray e René Clair lo seguirono presto, e anche loro soggiornarono volentieri nel villaggio arroccato.
Tra il 1936 e il 1938 si unì al gruppo Picasso, che all’epoca scendeva all'hotel "Vaste Horizon": il borgo gli piacque a tal punto che nel 1961 finì per acquistarvi un'enorme proprietà, Mas Notre-Dame-de-Vie, con l’ultima moglie Jacqueline Roque. In quella che lui stesso soprannominò “la tana del Minotauro”, l’artista di Malaga restò finno alla morte, nel 1973, e produsse circa 300 opere.
Immagine principale: veduta aerea di Mougins © mouginstourisme