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Tre giorni nelle Alpi di Alta Provenza, secondo Bard

Tre giorni nelle Alpi di Alta Provenza, secondo Bard

Le mete e le attività proposte dell’intelligenza artificiale di Google. Ma quanto è affidabile?

Bard, il motore di ricerca di Google

Da oggi è finalmente disponibile anche in Europa, e quindi in Italia, Bard, lo strumento di intelligenza artificiale messo a punto da Google, concorrente del già disponibile Chat GPT.

Abbiamo deciso di metterlo alla prova sulla Provenza perché, potendo attingere alle informazioni presenti sul web, dovrebbe fornire informazioni e risposte aggiornate. A Bard abbiamo chiesto di proporci un itinerario di tre giorni nelle Alpi di Alta Provenza. Ed ecco il risultato.

Itinerario di tre giorni nelle Alpi di Alta Provenza, secondo Bard

Con l’intelligenza artificiale, si sa, il risultato dipende dal modo in cui è formulato il quesito, il cosiddetto prompt. Per semplificarci il compito e assecondare le inclinazioni naturali dell’AI, abbiamo preso a prestito proprio uno dei suggerimenti per chi è alle prime armi e vuole prendere dimestichezza con le capacità di Bard. Così abbiamo trasformato il suo “Proponimi un itinerario di cinque giorni in Toscana” in un “Preparami un itinerario di tre giorni nelle Alpi di Alta Provenza”.

Risultato, tre proposte (parzialmente) alternative, scandite in un programma giornaliero, con qualche consiglio utile e pertinente, non poche ovvietà, qualche omissione e diversi errori.

Il primo giorno nelle Alpi di Alta Provenza secondo Bard

Per la prima giornata del nostro itinerario nelle Alpi di Alta Provenza, Bard suggerisce lo stesso punto di partenza in tutte le sue proposte: il primo punto del programma è “arrivo a Digne-les-Bains e sistemazione in hotel”. Se avessimo preferito un alloggio diverso – b&b, gîte, chambre d’hôte, camping, casa sull’albero… – avremmo dovuto precisarlo nella richiesta.

Una volta a Digne-les-Bains, l’AI di Google suggerisce una visita al Museo Gassendi, indicato come “dedicato alla storia naturale, alle scienze della terra e all'archeologia della regione”.

Bard si preoccupa anche del vitto, e qui scatta la prima ovvietà: “cena in un ristorante di cucina locale”. Ma una delle tre proposte entra un po’ più nel merito, invitando alla “degustazione di specialità regionali come la daube o la soupe au pistou”. Corretto.

Ragionevolmente, il programma della prima giornata non prevede spostamenti e non è intensivo: tiene conto del fatto che c’è stato un viaggio per raggiungere la meta.

Il secondo giorno nelle Alpi di Alta Provenza secondo Bard

Per il nostro secondo giorno nelle Alpi di Alta Provenza, le proposte di Bard sono più articolate.

Il primo punto del programma è un’escursione. Le alternative prese in considerazione sono due: il Lac de Serre-Ponçon – “il più grande lago artificiale della Francia”, precisa Bard – con eventuale “pranzo in riva al lago”, e il Parco del Mercantour.

La giornata prosegue con una visita al villaggio di Moustiers-Sainte-Marie, “annoverato tra i più bei villaggi di Francia” e “arroccato su una roccia e famoso per la lavorazione artigianale della terracotta”. Si chiude con una “cena in un tipico ristorante provenzale” non meno ovvia di quella della sera precedente. Oppure, possiamo cenare “in un ristorante con vista sulla valle dell'Ubaye”.

Resta sottinteso che stanotte si dorme a Moustiers o, nel secondo caso, dalle parti di Barcelonnette.

Il terzo giorno nelle Alpi di Alta Provenza secondo Bard

Il terzo e ultimo giorno del nostro itinerario nelle Alpi di Alta Provenza, seguendo i suggerimenti di Bard, potrebbe iniziare in modi differenti. Con una visita allo Château de Gréoux-les-Bains, “un'antica fortezza trasformata in un hotel di lusso” e “pranzo nel giardino del castello”. Perché no? Perché qui Bard si sbaglia: lo Château di Gréoux-les-Bains non è affatto stato trasformato in un hotel di lusso; un recente intervento di restauro ha rinnovato l'illuminazione della Salle de Gardes per renderla adatta alle esposizioni, ma il resto della costruzione che domina il villaggio porta i segni del tempo.

Più corretta l’alternativa “visita al Museo della Preistoria dell'Alta Provenza, dedicato alla storia umana della regione” (l’intelligenza artificiale omette la località in cui si trova, ma non può che trattarsi del Musée de Préhistoire des Gorges du Verdon di Quinson). Inequivocabile la terza soluzione: “visita al Parco naturale regionale del Verdon, con le sue spettacolari gole e cascate”.

Gole che, a quanto pare, sono il leit motif della giornata: per il pomeriggio Bard consiglia una “visita alle gole della Méouge, un canyon scavato dal fiume Méouge” (che però non si trovano nelle Alpi di Alta Provenza, ma nel dipartimento accanto, le Alte Alpi) o una “escursione nel canyon degli Éboulis, una gola stretta e profonda”. Peccato che il termine "éboulis" non indichi una località specifica, ma un semplice ghiaione, risultato della caduta di frammenti di roccia che si accumulano alla base di pendii montani, generalmente falesie, da cui si sono staccati.

Con la consueta diligenza, Bard chiude con un “ritorno a Digne-les-Bains e partenza”. Per dove non lo dice, ma probabilmente lo sa, considerando che in una delle sue varianti si spinge a dire “volo di rientro”: geolocalizzando la nostra domanda ha capito che un viaggio di ritorno con un altro mezzo di trasporto – auto o treno che sia – è decisamente improbabile.

Bard, un ottimo alleato per l’Ufficio del Turismo

Le Alpi di Alta Provenza sono una regione magnifica e accogliente, non esitate a venire a scoprire tutto ciò che ha da offrire!”; “Questo è solo un itinerario esemplificativo, naturalmente, e potete adattarlo ai vostri interessi e al vostro budget. Le Alpi di Alta Provenza hanno molto da offrire ai visitatori, quindi prendetevi il vostro tempo e godetevi il vostro soggiorno!”.

Per ciascuna delle tre proposte formulate, la conclusione di Bard è molto simile: un invito a raggiungere la zona come avrebbe potuto formularlo un ufficio di promozione turistica locale o un tour operator che annovera le Alpi di Alta Provenza tra le proprie destinazioni. Quelli da cui Bard potrebbe avere attinto le sue informazioni, facendo qua e là un po’ di confusione.

Bard, consigliere attento e discreto

Bard è stato educato bene, e da strumento bene educato si comporta. Toni soft. Sempre propositivo, mai eccessivo, “gridato”: non vende (per ora) pacchetti turistici, offre risposte in cambio dei nostri dati, anche se non richiede di compilare un form di registrazione.

Forse perché sotto sotto sa che non ci sta regalando niente, va oltre la nostra richiesta diretta e suggerisce “qualche consiglio per aiutarci a pianificare il nostro viaggio”:

  • “i periodi migliori per visitare le Alpi dell'Alta Provenza sono la primavera (aprile-maggio) e l'autunno (settembre-ottobre)”;
  • “le temperature possono variare notevolmente a seconda dell'altitudine, quindi è importante vestirsi di conseguenza”;
  • “non dimenticate di portare con voi delle buone scarpe da trekking, poiché molte delle attività della regione richiedono di camminare”;
  • “nelle Alpi dell'Alta Provenza si può viaggiare anche in treno o in autobus, ma il mezzo più pratico è l'auto”.

Ineccepibile.

Non bastano tre giorni per le Alpi di Alta Provenza

Bard sa che non bastano tre giorni per cogliere tutte le opportunità che le Alpi di Alta Provenza offrono e non lo nasconde. Anzi, si spinge a segnalare “qualche altra attività che potremmo fare nella zona”:

  • sciare o fare snowboard in inverno;
  • fare escursioni a piedi, in mountain bike o a cavallo in estate;
  • visitare i villaggi medievali di Moustiers-Sainte-Marie, Castellane e Sisteron;
  • scoprire la flora e la fauna del Parco Nazionale del Mercantour;
  • visitare i musei di Digne-les-Bains, Barcelonnette e Forcalquier.

L’ennesimo scivolone arriva proprio alla fine, quando l’intelligenza artificiale suggerisce di assaggiare “le specialità culinarie locali, come la tartine niçoise, la daube provençale e i calissons de Nice”.

Mentre la daube, che peraltro l’intelligenza artificiale di Google ci aveva già suggerito il giorno uno, è diffusa in tutta la Provenza, tutto ciò che è niçois, nizzardo, è specialità della Costa Azzurra e nemmeno tutta: le Alpi di Alta Provenza, per quanto vicine, sono un po’ più in là. E i calisson, caro Bard, non sono una specialità di Nizza, ma di Aix-en-Provence.

Certo, anche a Nizza si possono trovare: la stessa Confiserie du Roi René, il maggior produttore di calisson di Aix, ha una boutique anche qui, al 20 di Rue de la Liberté, e un assaggio non è affatto una cattiva idea. Ma lo scivolone resta, anche se è dolce e si può perdonare.