Un’amica ci porta dal Luberon un delizioso micro-vasetto di marmellata e ci racconta la sua storia. Invece di cedere alla tentazione, decidiamo di lasciarlo intonso e di affidargli un compito che condivide con i sacchettini di lavanda e le cicale: essere un pezzo di Provenza a casa nostra. Ma ci ripromettiamo da subito di andare a trovare chi lo ha prodotto.
Robion, La Roumanière e una partita di pétanque
Maggio. Partiamo per la Provenza. Arriviamo a Robion, nella place de l’église che ha già di per sé diverse attrattive: la chiesa, per l’appunto; un platano enorme proprio al centro, che fa ombra tutt’intorno; la terrasse accogliente dell’immancabile Café de la Poste, con vista sul detto platano. Inoltre, la piazza è un po’ discosta dalla dipartimentale che tutti percorrono attraversando Robion per raggiungere mete più gettonate come Ménerbes, Gordes, Bonnieux e Roussillon: l'art de vivre di Provenza qui è al top, senza la folla delle destinazioni più note.
Alle 13.30 in punto ci presentiamo al nostro appuntamento a La Roumanière, a pochi metri dalla piazza, per una visita alla produzione, rigorosamente artigianale, di quella che è ormai la nostra intoccabile marmellata del cuore. Sylvie et Céline, che ci accolgono con grande cortesia, ci pregano di attendere ancora qualche minuto: “Alla fine del pranzo, prima di rimettersi al lavoro, i ragazzi fanno sempre una partita a pétanque”. Aspettiamo volentieri: i rituali si rispettano e l’idea dei tempi di produzione scanditi a misura d’uomo già ci piace.
I ragazzi della Roumanière
I ‘ragazzi’ sono una novantina (distribuiti tra Robion e una seconda sede, ad Avignone) e vanno dai 18 ai 60 anni: persone in situazione di handicap che alla Roumanière – impresa solidale voluta e fondata nel 1981 dalla famiglia di uno di loro con il concorso dello stato e di diversi soggetti locali – possono contare su progetti personalizzati realizzati da un’équipe educativa ad hoc e godono di uno status di lavoratori a tutti gli effetti.
In altre parole:
- sono riconosciuti come lavoratori disabili orientati verso un ambiente di lavoro protetto;
- in base alle loro esigenze e ai loro desideri, sono in grado di scegliere e decidere da soli e per se stessi, con il supporto del loro rappresentante legale (tutore o curatore) quando ne hanno uno;
- sono persone degne di rispetto e di ascolto.
Fare la marmellata nel frutteto della Provenza
Ad accompagnarci nella visita lungo le diverse fasi del processo produttivo è Gérôme, che ci presenta i suoi compagni dei diversi reparti e ci illustra il lavoro di ciascuno. Chi sbuccia e snocciola la frutta, chi la mescola durante la cottura, chi dà forma ai biscotti e li mette sulle piastre pronte da infornare (sì, La Roumanière sforna anche ottimi biscotti)...
Tranne le fasi che impongono l’automazione per ragioni di igiene e sicurezza – come il riempimento dei vasetti sterili – la lavorazione è fatta a mano e le materie prime arrivano in grandissima parte dai dintorni. Basterebbero i premi vinti dalla marmellata della Roumanière, del resto, a dimostrare la qualità e la bontà dei suoi prodotti.
Gérôme ci racconta che quello che oggi è il regno della confettura in origine era una magnanerie, un allevamento di bachi da seta. La scelta di impiantarvi una produzione di marmellate non è stata particolarmente originale, ma decisamente indovinata: la zona che va dai piedi del massiccio del Luberon fino a Cavaillon e oltre è il ‘frutteto’ della regione.
Shopping solidale alla Roumanière
La Roumanière – che oltre ai privati ha per clienti ristoranti e hotel di eccellenza e perfino la compagnia aerea di bandiera – è in grado di soddisfare i desideri più diversi. Vi piacciono i gusti tradizionali? Eccoli: pesca gialla, fragola, amarena… Preferite la frutta stra-locale? Pronte le regina claudia, i fichi violetti e le ciliegie morello di Provenza. Vi intrigano gli abbinamenti originali? Provate le albicocche alle mandorle, il melone all’arancia o le pere alla vaniglia…
Se invece volete fare un figurone con un super regalo, puntate sulla gamma prestige: dieci soli gusti, ma che gusti! Fichi al torroncino, melone d’oro, marroni al rhum… E poi i sapori di una volta della cotognata e della marmellata di latte, i chutneys e i confits da abbinare a carni e formaggi (che ne dite di olive caramellate alla scorza di limone?), la senape, il miele.
Senza contare l’universo più ‘solido’ della Roumanière: nove tipi diversi di biscotti, tra navettes, bisquits, croquants, mini-cookies e canistrelli. E il torrone: un’altra specialità locale, visto che nei dintorni mandorli e noccioli non mancano. Un altro mondo dolce tutto da gustare.
Simona Mazzolini
La Roumanière
Etablissement de services d’Aide par le Travail (Esat)
Produzione e punto vendita
Place de l'église
84440 Robion
+33 (0)4 90 76 41 47
boutique@laroumaniere.com
Estate
- Lunedì: 10.00 - 12.30 / 13.30 -19.00
- Martedì: 10.00 - 12.30 / 13.30-19.00
- Mercoledì: 10.00 - 12.30 / 13.30 -19.00
- Giovedì: 10.00 - 12.30 / 13.30 -19.00
- Venerdì: 10.00 - 12.30 / 13.30 -19.00
- Sabato: 10.00 - 12.30 / 13.30 -19.00
Inverno
- Lunedì: 9.00 - 12.15 / 13.30 -17.00
- Martedì: 9.00 - 12.15 / 13.30-17.30
- Mercoledì: 9.00 - 12.15 / 13.30 -17.00
- Giovedì: 9.00 - 12.15 / 13.30 -17.00
- Venerdì: 9.00 - 12.15 / 13.30 -17.00
N.B. Tra fine 2019 e inizio 2020 La Roumanière cambierà indirizzo e si sposterà, sempre a Robion, in una nuova sede lungo la strada dipartimentale che attraversa il villaggio. Vi terremo aggiornati, ma lo stesso non perdetevi la place de l’église e la terrasse del Café de la Poste.