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2025: torna il Tour de France, torna il Ventoux

2025: torna il Tour de France, torna il Ventoux

In attesa della prossima edizione della Grande Boucle, ogni anno tentano la mitica scalata 125mila ciclisti.

Il Tour de France risale sul Monte Ventoux

Al Palazzo dei Congressi di Parigi è stata presentata l'edizione numero 112 del Tour de France. Ed è stato svelato il percorso ufficiale 2025: 21 tappe, inizio il 5 luglio con partenza e arrivo al Lille, conclusione il 27 luglio con il consueto arrivo a Parigi. Una tradizione che proprio quest’anno non è stata rispettata: le Olimpiadi nella capitale hanno regalato a Nizza la conclusione del Tour.

L’anno prossimo il percorso prevede molto Nord e Bretagna, molto Sud-Ovest e molte Alpi. Soprattutto, per la felicità degli scalatori, molta montagna.

Quanto alla Provenza, l’evento significativo è il ritorno nel tracciato del Monte Ventoux che mancava dal circuito del Tour dal 2021. In particolare, la cima del Ventoux sarà arrivo di tappa, il che non accadeva dal 2016 (o meglio, come vedremo, da addirittura prima).

La cima del Mont Ventoux

22-23 luglio, tappe Montpellier-Ventoux e Bollène-Valence

La giornata fatidica sarà il 22 luglio con la 16a tappa Montpellier-Ventoux, dopo una giornata di riposo necessaria ai ciclisti prima di affrontare il Gigante della Provenza.

Il percorso (172 Km) è abbastanza semplice all'inizio, quando si attraverseranno i dipartimenti dell'Hérault e del Gard. È invece nel Vaucluse che i corridori raggiungeranno il tratto più impegnativo, dove la gara tra i favoriti si accenderà inesorabilmente. Tra il villaggio di Bédoin e l'Osservatorio sulla cima del Ventoux, affacciato sul traguardo, ci sono 15,7 km di salita e tornanti, con una media dell'8,7% e possibilità di attaccare in ogni punto.

Ancora Provenza nella 17a tappa, la Bollène-Valence del 23 luglio: 161 chilometri di un tracciato non totalmente pianeggiante sulle strade del Vaucluse e della Drôme: un tratto che offre sicuramente opportunità ai velocisti, mentre i corridori in fuga non avranno molto spazio di manovra. Ma un’insidia c’è: se il mistral inizia a soffiare, come spesso accade in questa zona, potrebbero verificarsi interessanti colpi di scena.

In bicicletta sul Mont Ventoux

Tour de France e Mont Ventoux: due storie che si intrecciano

Il Ventoux è considerato da molti un simbolo del Tour de France. Tra passaggi e arrivi di tappa, la sua presenza nel tracciato della gara è stata ricorrente: ne ha fatto parte 16 volte.

La prima risale al 22 luglio 1951, quando fu il francese Lucien Lazaridès a raggiungere la vetta davanti a tutti. La più recente – in attesa del Tour 2025 – è quella del 2021, durante la tappa Sorgues-Malaucène: i ciclisti si cimentarono in una doppia salita, prima via Sault, poi via Bédoin. A fare l’impresa, in quel caso, fu il belga Wout Van Aert, vincitore di tappa dopo 198,9 km di fatica.

Inoltre, è lo stesso skyline del Mont Ventoux a farne, anche allo sguardo, una sfida emblematica. Visibile da lontano in ogni direzione, la sua cima è lì, così spoglia da apparire lunare, che si innalza sopra i fianchi verdi della montagna e si staglia sullo sfondo del cielo della Provenza: non resta che raggiungerla, un colpo di pedale dopo l’altro, e lo sforzo sarà premiato.

Ciclisti sulla cima del Mont Ventoux

I ciclisti che hanno fatto grande il Ventoux. E viceversa

Nel ripercorrere le storie intrecciate della Grande Boucle e del Ventoux, il sito del Tour ne ricorda i protagonisti.

[…] I finali sul Mont Ventoux hanno quasi sempre fatto storia, dalla cronometro vinta da Charly Gaul nel 1958 alla dimostrazione di Chris Froome che ha messo fuori gioco la concorrenza sulla strada del suo primo successo nel 2013, passando per la tragedia della morte di Tom Simpson nel 1967, la vittoria di Eddy Merckx al termine dello sforzo nel 1970 e la presa di potere di Jean-François Bernard su un'altra cronometro nel 1987. L'ultimo traguardo rimane il più incredibile. Nel 2016, le condizioni meteorologiche hanno costretto gli organizzatori ad anticipare l'arrivo allo Chalet Reynard. Thomas De Gendt ha guidato la fuga ma, dietro di lui, la confusione causata dalla folla ha costretto Chris Froome ad abbandonare la bicicletta e a proseguire la salita a piedi […]

Quanto a noi, non possiamo non ricordare che nel 2000 il Pirata Marco Pantani conquistava la decima tappa del Tour de France davanti all'americano Lance Armstrong in maglia gialla, dopo una sfida rimasta epica nella storia del ciclismo.

Il Mont Ventoux d'estate

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