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I secondi 60 anni della Fondazione Maeght

I secondi 60 anni della Fondazione Maeght

La passione per l’arte si rinnova a Saint-Paul-de-Vence.

Fondazione Maeght: arte, natura e architettura

60 anni compiuti in estate, festeggiati con la pretigiosa mostra tematica Amitiés, Bonnard-Matisse, la Fondazione Maeght di Saint-Paul-de-Vence è sempre di più l’incarnazione perfetta della fusione di arte, natura e architettura. Sempre di più anche negli spazi, arricchiti per l’occasione di due nuove gallerie espositive: la dimostrazione del fatto che la passione per l’arte cresce anche quando chi l’ha innescata non è più lì a farla vivere in prima persona.

Una vicenda inizata con una storia d’amore, l’incontro di Marguerite e Aimée Maeght, due amanti dell’arte che hanno deciso di creare un luogo unico in Francia, e destinata a continuare in quello che è molto più di un semplice museo: è un luogo nato dalla passione comune, un gioiello di architettura moderna nel cuore della natura, un microcosmo permeabile che vive un rapporto osmotico con l’entroterra della Costa Azzurra e con uno scenario culturale infinitamente più vasto.

Saint-Paul-de-Vence, la casa dei giganti del XX secolo

Tra le colline attorno a Saint-Paul-de-Vence, la Fondazione Maeght è un unicum. Concepita “da artisti con artisti per artisti”, raccoglie opere di giganti del XX secolo, alcuni dei quali – come Matisse, Miró, Braque, Léger, Chagall e Giacometti – aiutarono in prima persona la coppia di galleristi e mercanti d’arte a dare vita a questa realtà.

Un merito condiviso, quindi, un risultato a più mani e a più menti, a partire da quella dello scrittore e politico André Malraux che, da Ministro degli Affari Culturali, incaricò Marguerite e Aimé di trasformare la piccola città del Sud della Francia in una capitale artistica.

“Qui si sta tentando qualcosa che non è mai stato tentato prima. Creare un universo in cui l’arte moderna possa trovare il suo posto e quell’altro mondo che una volta si chiamava soprannaturale”, dichiarò all’inaugurazione, il 28 luglio 1964, l’autore della Condition humaine.

La collezione permanente della Fondazione Maeght

Oggi la Fondazione Maeght rappresenta una delle più importanti collezioni di arte contemporanea d’Europa e racchiude nei suoi spazi oltre 13.000 opere che rappresentano tutte le discipline dell’arte moderna: dipinti, sculture, disegni, opere grafiche, vetrate, installazioni e fontane.

I visitatori incontrano lavori dei più grandi artisti del XXᵉ secolo: Bonnard, Braque, Calder, Chagall, Giacometti, Hepworth, Kandinsky, Léger, Miró, Richier, Tal Coat e Ubac, ma anche artisti contemporanei come Adami, Bergmann, Calzolari, Chillida, Christo, Del Re, Garouste, Hartung, Immendorff, Kelly, Lam, Mitchell, Monory, Riopelle, Takis e Tàpies.

Le opere realizzate in modo integrato nell’ambiente interno ed esterno dai pittori e scultori che 60 anni fa hanno collaborato con l’architetto Josep Lluίs Sert danno vita a un luogo unico e senza tempo dove arte, architettura e natura interagiscono in perfetta armonia.

Vale per il giardino delle sculture, progettato per ospitare le opere in situ – la fontana di Pol Bury, lo stabile monumentale di Alexander Calder e la scultura a vento di Takis – e le sculture di Jean Arp, Eduardo Chillida, Erik Dietman, Barbara Hepworth e Joan Miró che si alternano lungo le stagioni.

E vale per le opere direttamente integrate negli edifici: il mosaico sul muro perimetrale di Pierre Tal-Coat, Les Amoureux di Marc Chagall e la vasca Les Poissons di Georges Braque.

Tre fiori all’occhiello della Fondazione Maeght

Tra gli spazi che circondano l’edificio principale, la Chapelle Saint-Bernard contiene un Cristo spagnolo del XIIᵉ secolo, donato da Cristóbal Balenciaga, e una Via Crucis scolpita in ardesia da Raoul Ubac. A quest’ultimo si deve anche la vetrata La Croix et le Rosaire, mentre la vetrata Oiseau Blanc è stata realizzata da Georges Braque.

Altro spazio notevole è il cortile centrale, o Cour Giacometti, destinato da subito ad accogliere l’eccezionale collezione di opere di Alberto Giacometti: fu lo stesso artista a scegliere la posizione di ciascuna scultura. Tra le altre, Grande tête de Diego e diverse versioni di L’Homme qui marcheFemme debout e Femme de Venise.

Altra scultura monumentale che si combina con l’architettura e la natura è il Labyrinthe, il labirinto creato da Joan Miró con l’aiuto degli amici ceramisti Josep Llorens Artigas e Joan Gardy Artigas: un gruppo di venti opere – in ceramica, marmo di Carrara, ferro, bronzo e cemento – e una linea, un semplice linea bianca dipinta sui muretti del labirinto stesso che rappresenta il filo di Arianna che conduce al Minotauro, rappresentato dall’Arco.

Le nuove gallerie della Fondazione Maeght

“La Fondazione Marguerite e Aimé Maeght non è né un museo né una galleria. È stata creata dalla mia famiglia che ha voluto, fin dall’inizio, esporre gli artisti che abbiamo sempre sostenuto. Che gioia avere nuovi spazi. Questo ampliamento permetterà di presentare la ricchezza della collezione della Fondazione che prima non potevamo presentare”, dichiara Adrien Maeght, figlio di Marguerite e Aimé e attuale presidente della Fondazione.

Progettata dall’architetto Silvio d’Ascia, l’espansione rispetta l’architettura degli edifici originali, con l’aggiunta di una galleria di 585 m2 sotto la Cour Giacometti e di una galleria adiacente di 85 m2. Entrambi gli spazi sono fondamentali come nuovi spazi espositivi aggiuntivi, costruiti verso la pineta, visibile attraverso grandi finestre panoramiche.

L’ampliamento migliora l’esperienza complessiva dei visitatori, sempre più numerosi, e consente di arricchire la programmazione culturale della Fondazione con spazi per conferenze, proiezioni, performance, seminari e concerti.

Fondazione Maeght: fall/winter collection e Minjung Kim

Ogni estate la Fondazione Maeght organizza una mostra monografica o tematica che accende i riflettori sull’arte moderna e contemporanea, e moltiplica gli eventi artistici proposti al pubblico, dalla musica alla danza, dal teatro alle arti visive.

Durante la stagione invernale invece, oltre ad accogliere nei suoi esposizioni temporanee, la Fondazione richiama l’attenzione sulle sue origini esponendo nelle sale e nel giardino pezzi selezionati della collezione permanente.

Dal 9 novembre 2024 al 9 febbraio 2025, in particolare, la Fondazione presenta la mostra Mountain dell’artista coreana contemporanea Minjung Kim, nota per le sue composizioni formali a inchiostro su carta hanji che reinterpretano l’estetica tradizionale coreana. L’artista descrive il suo lavoro calligrafico in termini emotivi: “Il movimento, i colori, sono così calmi e pacifici”, dice. “Sono il mio stato d’animo”. Nelle sue composizioni, di grande delicatezza, la ripetizione dei motivi richiama una meditazione sul tempo, sulla natura e sulla spiritualità. Massima sintonia, quindi, con l’esprit des lieux della Fondazione Maeght.

Fondation Maeght
623 Chemin des Gardettes
06570 Saint-Paul-de-Vence, France
+33 (0)4 93 32 81 63
info@fondation-maeght.com
Aperto tutti giorni dalle de 10.00 alle 18.00 (fino alle 19.00 in luglio e agosto