Dove sono gli hotel della Provenza più apprezzati da Michelin
Eze, Saint-Paul-de-Vence, Cagnes-sur-Mer, Moustiers Sainte-Marie, Rognes, Menerbes, Gordes, Eygalières, Avignone, Les-Baux-de-Provence, Uzès. È in questi villaggi che, secondo la Guida Michelin, si trovano gli hotel più belli della Provenza, accompagnati in più d’un caso da ottimi ristoranti. L’altra meta ad alta concentrazione di indirizzi selezionati è Aix-en-Provence, che secondo la Rossa ne conta ben cinque tra città e dintorni. Più numerosi, probabilmente, quelli lungo il litorale della Costa Azzurra, ma una volta tanto non se ne parla: in questa pregevole collezione, delle Alpes Maritimes compaiono solo alcune località dell’entroterra.
Quelli selezionati da Michelin sono luoghi où il fait bon vivre, dove si vive bene, vuoi per la posizione geografica e i paesaggi, vuoi per le architetture e gli arredi, per gli spazi verdi, per la sontuosità o per la discrezione, per l’atmosfera che vi regna… Le ragioni sono tante quante le segnalazioni, senza contare i meriti di chi governa i fornelli.
Mescoliamo le carte per rimettere in fila gli hotel e le rispettive località da Est a Ovest – dalle più vicine alle più lontane per noi – e lasciamo che sia l’autorevole guida a prodigare buoni consigli: li seguiremo con piacere.
La Chèvre d’Or di Eze: il Mediterraneo visto dall’alto
Il borgo di Eze, A 12 km da Nizza e 8 da Montecarlo e, è uno dei luoghi più suggestivi della Costa Azzurra. L’hotel La Chèvre d’Or, perfettamente integrato nel villaggio tanto da confondersi in parte con le sue case medievali, offre una vista da urlo sul Mediterraneo: da Eze lo sguardo spazia fino alle montagne dell’Esterel e al golfo di Saint-Tropez, e a quanto pare nei giorni più tersi si arriva a intravvedere la Corsica.
Michelin ricorda il ristorante stellato La Chèvre d'Or può contare su uno chef d’eccezione: “Con i tesori scovati nei dintorni (pescato, carne e verdure, olio d'oliva, erbe aromatiche...) e tutto il talento che lo contraddistingue, Arnaud Faye crea piatti armoniosi e precisi, spesso irresistibili”.
Orion Treehouses a Saint Paul de Vence, per Peter Pan d’ogni età
Saint-Paul-de-Vence non ha bisogno di presentazioni: è l’icona del villaggio dell’arrière-pays della Costa Azzurra. Anche lui con il mare all’orizzonte, il borgo è immerso tra le viti, gli ulivi e i cipressi che si arrampicano sul fianco della collina: le tracce del paesaggio si trovano nei tanti pittori che hanno scelto Saint-Paul per una sosta, breve o prolungata, richiamati dalle sue atmosfere e dai suoi colori.
Appena fuori dal villaggio – che concentra decine di atelier, gallerie d’arte e laboratori artistici disseminati tra stradine e scalinate di pietra proprio come le case – c'è Orion Treehouses che "ha scelto di ricreare un rifugio alla Peter Pan per bambini cresciuti. Quattro case sugli alberi e una piscina al centro. […] La colazione vegetariana biologica, le lezioni di yoga e il programma benessere (sauna, massaggi) offrono una versione migliorata del Pays imaginaire. L'arredamento raffinato, i bagni moderni e la vista su Saint-Paul-de-Vence non sarebbero dispiaciuti agli Enfants perdus”. Parola di Michelin.
Chateau Le Cagnard, un castello a Cagnes-sur-Mer
“Se state pensando di aprire un hotel di lusso in un villaggio medievale da cartolina sulla Costa Azzurra”, dice Michelin a proposito dello Chateau Le Cagnard, “[…] date alla gente quello che vuole: storia, eleganza, mobili antichi e vino a volontà. Questi sono gli ingredienti della felicità in questo castello di Haut-de-Cagnes, che ha visto passare Brigitte Bardot e Greta Garbo, che è stato dipinto da Renoir…”. Da annotarsi anche Le restaurant du Château che, a detta della Guida Michelin, “offre una cucina moderna ben preparata, con una vista mozzafiato sul Cap d'Antibes”.
Quanto alla location, due considerazioni: a Haut-de-Cagnes hanno intinto i loro pennelli pittori del calibro di Renoir, Soutine, Derain, Johnson, Vallotton... e lungo le strade in discesa del villaggio si disputa ogni anno il campionato mondiale di bocce cubiche (boules carrés). Per il 2022, apuntamento il 21 e 22 agosto.
La Bastide de Moustiers a Moustiers Sainte-Marie: un riassunto della Provenza
Oggi è una residenza di tredici camere, ma prima La Bastide de Moustiers era “la casa di vacanza di un certo Alain Ducasse: una casa in pietra del XVII secolo […] circondata da lavanda e ulivi secolari. Oggi”, prosegue la descrizione di Michelin, “di questa visione sognante della vita provenzale, nulla o quasi è cambiato: le camere sono state rinfrescate dalla decoratrice Tonia Peyrot e il ristorante […] ha alzato il tiro per diventare l'indirizzo preferito di un buon numero di viaggiatori gourmet”.
Il ristorante stellato della Bastide propone “una cucina mediterranea che unisce i sapori del mercato a quelli dell'orto”. Ambiente piacevole anche nel giardino dei semplici adiacente all’orto del ristorante, per due passi tra gli ulivi o una sosta sulla terrazza ombreggiata dai platani.
Incastonato in uno splendido paesaggio rupestre, uno dei più affascinanti dell’Alta Provenza, dal 1981 Moustiers è classificato tra i villaggi più belli di Francia!
Villa Saint-Ange, a pochi passi dal cuore di Aix-en-Provence
Per l’eleganza delle sue architetture, Aix-en-Provence si è meritata il soprannome di "piccola Parigi", meno estesa e meno sontuosa, ma non meno charmante della capitale. La Villa Saint-Ange incarna alla perfezione questo carattere: seppur di dimensioni modeste, conferma Michelin, “questa villa del XVIII secolo è un piccolo gioiello architettonico. È circondata da case di città, ma la proprietà è abbastanza spaziosa da conferirle un'atmosfera bucolica”.
E pensare che bastano pochi passi per raggiungere il Cours Mirabeau e il cuore della città più elegante del Sud della Francia.
Al limitare di Aix-en-Provence, il lusso dello Château de la Gaude
Un poco più distante dal Centro di Aix, ma in compenso non lontano da quel luogo magico che è l’atelier di Cezanne, al limitare del polmone verde che si apre in direzione della Montagne Sainte-Victoire, lo Château de la Gaude ha un nome antico ma ha da poco scoperto la sua vocazione all’ospitalità.
La Guida Michelin ne parla in questi termini: “La tenuta Château de la Gaude non è nuova, né lo è la superba casa colonica che presiede la proprietà, costruita su una collina appena fuori Aix-en-Provence. La novità è invece rappresentata dalle diciassette camere e suite dello château, distribuite tra i diversi edifici di questa affascinante tenuta dall'atmosfera di villaggio”.
L’hotel di lusso è circondato da un vigneto biologico di diversi ettari e da giardini accuratamente curati.
“Ai fornelli di questa magnifica bastide del XVIII secolo, nel ristorante stellato Le Art, lo chef Matthieu Dupuis-Baumal propone piatti audaci, nei quali le note provenzali sono esaltate da sottili influenze giapponesi”.
Château La Coste a Aix-en-Provence, connubio tra vino e arte
Château La Coste è molte cose. Tra le altre, una tenuta vinicola e un concentrato di opere d’arte o, detto altrimenti, il connubio perfetto tra buon vino e arte contemporanea: oltre 240 ettari di parchi, vigneti e giardini, e una collezione d'arte e architettura come poche altre in Provenza.
Tadao Ando, Louise Bourgeois, Alexander Calder, Sophie Calle, Tracey Emin, Frank o. Gehry, Renzo Piano, Richard Rogers, Yoko Ono, Sean Scully, Ai Weiwei … Bob Dylan è stato l’ultimo, finora, a lasciare un segno artistico tangibile tra la vegetazione del parco. Una passeggiata senza meta o seguendo le indicazioni della mappa è un buon modo per riconciliarsi con sé stessi.
Qui gli ospiti soggiornano a Villa La Coste che circondata da edifici in pietra da taglio, si distingue dalle altre bastide per il design contemporaneo firmato da Frank Gehry, Oscar Niemeyer e Tadao Ando.
Côté ristorante, Hélène Darroze si prende cura degli ospiti che soggiornano a Villa La Coste. Michelin premia con una stella e ricorda che “La cheffe ha scelto di dare voce ai vegetali. I piatti sono pieni di finezza, con prodotti eccezionali presentati in modo eccellente senza inutili sofisticazioni”.
Château de Fonscolombe, ospitalità e vino a Aix-en-Provence
Situato poco a nord di Aix-en-Provence, appena più a est di Château La Coste, lo Chateau de Fonscolombe risale al 1700, il che spiega il suo insolito stile italiano e solo nel 2017 è stato trasformato in albergo, dopo tre secoli di proprietà privata.
Due i principali atout di questa dimora che Michelin dichiara essere “l'hotel più lussuoso del circondario”. Il primo è l’ambiente particolarmente consono agli amanti del vino, che sapranno apprezzare anche lo stesso vigneto dell'hotel, che produce e mette in bottiglia rossi, bianchi e rosati bio.
Il secondo è la Table de l'Orangerie, il nuovo ristorante che si è insediato nel cuore dei saloni borghesi al primo piano. “In estate, la tavola viene apparecchiata sul porticato monumentale, che si affaccia sui giardini e sugli alberi del parco”. In cucina, “…un giovane chef pieno di buona volontà che propone una cucina moderna e il più possibile vicina alla stagione e alla regione”.
Le Pigeonnet, lo spirto di Cezanne a Aix-en-Provence
Accanto alla Rotonde di Aix-en-Provence la statua di Paul Cézanne è in tenuta da pittore en plein air, con tanto di bastone da passeggio e lo zaino che immaginiamo riempito con tavolozza, colori e pennelli. Quando l’attuale Hôtel le Pigonnet era ancora una proprietà privata, l’artista aveva tra le mete predilette i suoi giardini, dai quali dipingeva l’ennesimo “ritratto” della Montagne Mont Sainte-Victoire: è nella sua direzione che oggi guarda la statua.
L’esterno dell’Hôtel – non solo i vigneti della tenuta, ma anche la facciata dell’edificio – non è molto diverso da come lo vedeva il pittore, mentre l’interno vira al contemporaneo.
Michelin menziona senza indugio anche La Table du Pigonnet e il suo “menu tradizionale, rispettoso delle stagioni e con qualche tocco contemporaneo, da gustare in una sala elegante”, sottolineando che “Il fascino del ristorante si rivela nella bella stagione, quando vengono allestiti la terrazza e il giardino fiorito”.
Villa Baulieu, piccolo gioiello della collezione Ducasse
Una tenuta vinicola estremamente vasta, quella di Château Beaulieu, che ha saputo farsi conoscere grazie al suo rosé, con incastonata “una tenuta più piccola specializzata in vini rossi e bianchi biologici di alta gamma: Villa Baulieu, la cui ortografia è quella del XVII secolo”: la “e” dello Château si è aggiunta più tardi.
“Nel cuore di questa tenuta del XVII secolo si trova proprio Villa Baulieu, uno splendido château in stile toscano che oggi ospita un piccolo e bellissimo piccolo hotel di lusso della collezione di Alain Ducasse”. Non c’è ristorante, ma una pregevole table d'hôte viene proposta a chi soggiorna nella Villa.
Tecnicamente siamo nel comune di Rognes, ma Aix-en-Provence è a un passo e lo Château de Fonscolombe è di fatto un “vicino di casa”.
La Bastide de Marie, destinazione privilegiata tra Ménerbes e Bonnieux
Nel cuore di 26 ettari di vigneti del Domaine de Marie, La Bastide de Marie è una destinazione privilegiata per gli amanti del Luberon: un elegante casale di campagna del XVIII secolo restaurato in modo da resuscitare , secondo Michelin, “il famoso ma dimenticato genere delle fermes d’hôtes”.
Un hotel che “rispetta completamente la regione, le sue tradizioni e la natura circostante.”
Il lusso nascosto di Airelles, La Bastide de Gordes
Arrivando a Gordes dalla D15, Airelles, La Bastide de Gordes si mimetizza con discrezione tra le case di pietra del villaggio. Ma una volta giunti a destinazione si scopre “un hotel raffinato che offre una vista mozzafiato sulla valle e sul Luberon. […] Airelles, La Bastide de Gordes non è da meno di un palace a 5 stelle”.
Una ex residenza signorile che, per Michelin, non manca di carattere. “Dietro il suo volto pittoresco, si scopre con sorpresa e piacere una struttura particolarmente lussuosa”.
Domaine la Pierre Blanche di Eygalières, ode alla tranquillità
A detta di Michelin, il Domaine la Pierre Blanche è “uno degli hotel di charme più tranquilli di tutta la Francia”. Del resto, si trova appena fuori dal villaggio di Eygalières, a sua volta “uno dei villaggi di charme più tranquilli di tutta la Francia”, ci sentiamo di aggiungere.
Siamo ai piedi delle Alpilles, la piccola catena montuosa della Provenza che inganna la vista con le sue pareti rocciose dall'apparenza quasi alpina a dispetto dei suoi 500 metri sul livello del mare. “A volte”, commenta Michelin, “l'eccellenza è una questione di gusto e di esecuzione. Lo dimostra il contrasto tra le pareti in pietra grezza e le porte in legno invecchiato con gli arredi moderni ben scelti e un décor contemporaneo leggero e arioso”.
Dante ad Avignone, la Divine Comédie
La Divine Comédie trae ispirazione dal Paradiso del poema dantesco. La sua particolarità secondo Michelin? “Questa dimora vanta il più grande giardino privato di Avignone, un'oasi di pace nel cuore della città medievale”.
Ad Avignone anche i pontefici avevano il loro giardino, inevitabilmente attiguo al Palazzo dei Papi, che oggi si può visitare insieme all’edificio. Ma con quello della Divine Comédie non regge il confronto.
Baumanière a Les-Baux-de-Provence, paesaggio e gastronomia
Vicino all’Inferno dantesco, o più precisamente nel petroso Val d’Infer dal quale si dice che il sommo poeta abbia tratto ispirazione per ambientare la sua prima cantica, è il Baumanière. Inaugurato nel 1945, vi hanno soggiornato regine, re, uomini di Stato e star del cinema, ma Michelin si sofferma soprattutto su altri due aspetti.
La location: "Les Baux de Provence, nelle montagne delle Alpilles, è una delle creazioni più spettacolari di Madre Natura: scogliere bianche come il gesso, punteggiate da casette medievali, che colpiscono subito per la loro sublime bellezza”.
E la cucina: “Dal punto di vista gastronomico, nel ristorante a tre stelle L'Oustau de Baumanière, Glenn Viel compone una partitura di alto livello, attingendo alla ricchezza dei prodotti locali per comporre piatti di una semplicità disarmante, circondati da accorgimenti incantevoli. Il pasticcere Brandon Dehan realizza creazioni gourmet originali nello stesso spirito di autenticità e gusto dello chef, con il quale ha una vera e propria complicità. Da gustare nella bella stagione sulla terrazza ombreggiata, di fronte alle Alpilles”.
La Maison d'Ulysse a Uzès: la Provenza a misura di Michelin
La Provenza, si sa, è più un art de vivre che una definizione amministrativa o strettamente geografica. Per questo non stupisce che la Guida Michelin abbia inserito tra gli hotel più belli della Provenza La Maison d’Ulysse di Uzès. “Un casale fortificato del XVI secolo dal lusso rustico” dove “I panorami, la cucina, l'architettura, tutto si adatta al contesto pittoresco” di un territorio che Michelin descrive alla perfezione: “Con un terreno ricco di calcare dove abbonda la flora mediterranea con querce kermes, timo e lavanda, la gariga provenzale è probabilmente la macchia più elegante del pianeta, e non solo”. E chiosa con un invito: “Quando si viene a godere del sud della Francia, ci si deve adattare al ritmo di una vita tranquilla, non il contrario”. Tradotto: non preoccupiamoci di ricaricare le batterie dello smartphone.