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L’Italia vince il Campionato Mondiale di pétanque 2024

L’Italia vince il Campionato Mondiale di pétanque 2024

Pétanque e jeu provençal: due sport popolari che hanno fatto della Provenza la loro terra d'elezione. Da non confondere l'uno con l'altro.

2024: l’Italia è campione mondiale di pétanque

8 dicembre 2024, stadio Zenith di Digione. Al termine di una finale emozionante, l'Italia ha vinto i Campionati Mondiali di pétanque 2024 battendo il Madagascar 13 a 11 nella competizione a tre. Un risultato che mancava dagli anni '70.

I “nostri” campioni del mondo si chiamano Alessio Cocciolo, Diego Rizzi, Andrea Chiapello e Davide Lafore. E hanno ben chiare le regole del gioco. Ma noi? Siamo sicuri di saper distinguere tra pétanque e jeu provençal?

Pétanque.jpg

Pétanque e jeu provençal: quando lo sport è popolare

Per avere un’idea di quanto è stata cocente la delusione di francesi – nello sport più francese e più provenzale che c’è, la Francia è uscita già alle semifinali – bastano un paio di considerazioni.

1) La Federazione Francese della Petanque e del Jeu Provençal (FFPJP), con inevitabile sede a Marsiglia, conta circa 300mila soci (di cui 18mila giovani, 49mila donne e 128mila over 60).

2) Pétanque e jeu provençal sono discipline praticate moltissimo anche a livello amatoriale, e solo una minoranza dei giocatori appartiene a uno dei 5900 club della Federazione.

A conti fatti, dunque, pétanque e jeu provençal sono sport decisamente popolari e inclusivi. L’importante è non confonderli, specie se si ha a che fare con veri appassionati, come i nostri magnifici quattro e… la stragrande maggioranza dei provenzali.

Pétanque, lo sport provenzale per antonomasia

I “fondamentali” in comune tra pétanque e jeu provençal

Pétanque e jeu provençal hanno in comune alcuni “fondamentali”.

In entrambi i giochi, lo scopo è avvicinarsi il più possibile al pallino che fa da bersaglio per conquistare punti.

I giocatori si affrontano uno contro uno o in squadre da due (ciascuno ha a disposizione tre bocce) o da tre (ciascuno ha a disposizione due bocce).

Si aggiudica la partita la squadra o il giocatore che conquista per primo 13 punti.

Pétanque, difficile dire quale boccia è più vicina al pallino

Pétanque e jeu provençal: stessa attrezzatura…

Le due discipline condividono l’attrezzatura.

Sia nella pétanque che nel jeu provençal, le bocce devono essere di metallo (le più diffuse sono in acciaio, carbonio e inox), avere un diametro compreso tra 705 e 800 mm e pesare tra 650 e 800 grammi. Per partecipare alle competizioni ufficiali, le sfere devono essere omologate e certificate: non sono ammesse bocce piombate o sabbiate, né modifiche o trasformazioni di altro tipo.

Il pallino – chiamato “but”, “cochonnet” o “bouchon”, ma in Provenza anche “petit”, “gari” o “kiki” – è generalmente di legno e deve avere un diametro compreso tra 25 e 35 mm. Può essere dipinto di qualsiasi colore: sempre più diffusi sono quelli fluo, perché lo rendono ben visibile.

Bocce, pallini e panno

Altre attrezzature ammesse sia da chi gioca a pétanque che da chi preferisce il jeu provençal sono: il panno utilizzato dai giocatori per rimuovere polvere, sporcizia e impurità varie che potrebbero compromettere la presa e il lancio della boccia; uno strumento di misurazione – in genere un metro, o anche solo uno spago o una fettuccia – dirimente per attribuire i punti in caso di contestazione; il ramasse-boules (lett. raccogli bocce), cioè una cordicella con un magnete a una delle estremità, che alla fine di ogni giocata permette di recuperare le bocce dal terreno senza sforzare la schiena. Per convincersi che non è un attrezzo “da pigri” basti pensare che, in una sola partita uno contro uno vinta 13 a 12, ciascun giocatore lancia l'equivalente di 52 kg e percorre in media 1,5 km.

L’altro strumento che pétanque e jeu provençal condividono è il cerchio utilizzato per indicare la posizione dei giocatori al momento del tiro ma, come vedremo, viene impiegato in modo diverso nei due giochi. Il cerchio (50 cm di diametro) è d’obbligo in gare e campionati, ma nelle partite tra amici basta tracciare con il piede una circonferenza sul terreno di gioco.

Petanque, bocce e cerchio.jpg

…ma spazi diversi. E diversi modi di giocare

Le differenze tra pétanque e jeu provençal cominciano con le dimensioni del campo, il terrain de jeu: 4 metri di larghezza per 12 di lunghezza nel primo caso, 4 per 25 nel secondo. Inoltre, nella pétanque, cerchio e but devono distare tra i 6 e i 10 metri, nel jeu provençal tra i 15 e i 20 metri.

Sia la pétanque che il jeu provençal prevedono essenzialmente due tecniche di lancio, definite dai verbi "tirer" e "pointer". “Tu tires ou tu pointes?” si chiede a un giocatore per capire quale mossa sta per compiere e qual è la sua strategia, frutto di calcoli, capacità tecnica ed esperienza. Tirer” significa cercare di piazzare la propria boccia più vicino possibile al pallino. “Pointer vuol dire cercare di colpire una o più bocce dell’avversario per spostarle.

Terrain de pétanque

Ma il giocatore di pétanque è obbligato a lanciare con entrambi i piedi all’interno del cerchio e a restarvi finché la sua boccia non avrà toccato il terreno (pétanque deriva da pieds tanqués, piedi fissati al suolo). Il suo collega di jeu provençal invece, pur partendo sempre dall’interno del cerchio, deve fare un passo per tirer (quindi al momento del lancio sarà appoggiato su un solo piede) e tre per pointer.

Distanze e modalità di tiro determinano anche tempi diversi: nella pétanque, una partita competitiva dura in media 1 ora e 30 minuti (la finale dei Mondiali 2024 è durata circa due ore), nel jeu provençal dalle 2,5 alle 3 ore.

Pétanque, la boccia pointée allontana l'altra dal pallino

Le bocce, il jeu provençal e la pétanque

Pare che il gioco delle bocce sia nato in Gallia e abbia attraversato con successo secoli di storia – nel Rinascimento riuscì ad appassionare perfino la nobiltà – fino a che, per qualche oscuro motivo, sarebbe stato vietato al grande pubblico dal 1629 fino alla Rivoluzione francese. Divieto che, peraltro, non fu mai pienamente rispettato.

Dall'inizio del XIX secolo, il gioco delle bocce si diffuse dal Nord al Sud della Francia: mentre quasi ogni regione introduceva una propria versione, gli abitanti delle regioni meridionali si appassionarono alla longue o jeu provençal, un gioco con regole semplificate e una libera scelta del campo, ma in cui i giocatori fanno tre passi per prendere lo slancio.

Marsiglia, La Boule Bleue, una vecchia insegna custodita nel museo

La pétanque ebbe appunto origine dal jeu provençal, grazie a un episodio che risale al 1907. Il campione provenzale Jules Hugues, detto “Le Noir”, non poteva più giocare al suo gioco preferito a causa dei reumatismi. Un giorno, sul campo da bocce del caffè La boule étoilée di La Ciotat, di proprietà di Ernest e Joseph Pitiot, Le Noir iniziò a tracciare un cerchio, a mandare il pallino a pochi metri di distanza e, con i piedi immobili, a lanciare le sue bocce per cercare di raggiungerlo. I fratelli Pitiot compresero subito le potenzialità della nuova modalità di gioco e ne misero a punto le regole.

Il temine “pétanque” venne accreditato tre anni dopo, nel 1910, dopo la prima competizione ufficiale. La Fédération Française de Pétanque et de Jeu Provençal nacque il 31 luglio 1945. Nel 2005, la pétanque è stata dichiarata “sport di alto livello” dal Ministero dello Sport francese.

Pétanque, pronti per la partita?

Fonte: https://www.ffpjp.org/

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