Dove vedere la lavanda in Provenza? Ovunque!
Se la domanda è “dove vedere la lavanda in Provenza?”, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Da metà/fine giugno fino a metà agosto, l’intera regione si tinge di color malva e i campi di lavanda si alternano al grano, agli ulivi e alle viti, diseVgnando motivi geometrici che trasformano il paesaggio provenzale in un bellissimo patchwork. Ecco perché abbiamo "messo in fila" per voi i campi di lavanda del vaucluse, uno dei dipartimenti a più alta concentrazione di viola.
In questi luoghi vale la pena di attivare tutti i cinque sensi, perché la lavanda in Provenza è molto più di un fiore: è uno spettacolo per gli occhi, un profumo che si spande per i campi e nei villaggi, il brusio degli insetti che volano di spiga in spiga, è una piccola infiorescenza da schiacciare tra le dita e una miriade di cose buone da gustare, dal miele al pane, dallle madeleines alla crème brulée, fino alle bevande rinfrescanti a base di lavanda.
Aurel e la lavanda, la “cartolina della Provenza”
Se siete alla ricerca della “cartolina della Provenza” per antonomasia, eccola: dalla strada che arriva da Sault, Aurel appare incorniciata dai campi di lavanda in fiore e dall’azzurro del cielo. Uno dei campi di lavanda più belli dell’intera Provenza si trova infatti ai piedi del villaggio, sulla sinistra del percorso.
Le auto parcheggiate lungo la strada lo confermano: è in estate che Aurel, costruito su uno sperone roccioso e “sottolineato” dai fiori di lavanda, dà il meglio di sé. Non a caso, proprio questi filari sono spesso oggetto di fotografici professionali e hanno ispirato diversi pittori; tutt’ora può capitare di imbattersi in qualche cavalletto “affacciato” sullo spettacolo della lavanda in fiore.
Sempre ad Aurel, potete approfittare anche di un’altra photo opportunity per immortalare l’oro blu di Provenza: uscendo dal villaggio in direzione di Montbrun-les-Bains, il campo si trova questa volta sulla destra rispetto alla strada; qui i filari di lavanda si allungano verso le ginestre, e un albero tra il viola inserisce un elemento verticale nei vostri scatti.
Quando al villaggio, tra vicoli e piazzette diverse case antiche ne testimoniano le origini medievali, così come la torre quadrata del castello e le mura con le loro feritoie. La chiesa (XII secolo) è coronata da un campanile quadrato rivestito di piastrelle smaltate. Altre due cappelle del XVII secolo si trovano nelle frazioni di Les Crottes e Le Ventouret.
Non mancano, naturalmente, i negozietti dedicati alla lavanda e ai prodotti a base di questo fiore.
Sault e il Pays de Sault, lavanda in ogni direzione
Sault e il Pays de Sault, che comprende una quarantina tra villaggi, frazioni e hameaux, tipici micro-centri abitati diffusissimi in Provenza, sono un’altra meta imperdibile nella stagione della fioritura della lavanda. Il borgo di Sault, in particolare, è una sorta di baricentro di percorsi che permettono, da ogni direzione, di ammirare lo spettacolo delle distese color malva.
Da nord verso sud, solo 5 km dividono Aurel da Sault: la D1 che collega i due villaggi è una sorta di balcone a strapiombo sulla piana di Sault e i suoi filari colorati; a circa metà strada, inoltre, un itinerario pedonale dedicato alla lavanda si snoda tra i campi in fiore.
Arrivando da ovest attraverso la Route de la Gabelle (dove anche l’omonima cappella si affaccia su un campo di lavanda), sul lato destro della strada si trova un belvedere da cui si possono ammirare il villaggio di Sault arroccato sul suo sperone e l'intero altopiano dove i campi di lavanda compongono una sorta di scacchiera: il blu della lavanda si alterna al giallo paglierino dei cereali. Da questa posizione, la vista spazia dalla piana di Sault al plateau d’Albion con i suoi villaggi.
Lungo la RD942 che collega Sault a Monieux in direzione sud ovest, lo smartphone può zoomare su un altro spettacolo tipicamente provenzale: un cabanon, tradizionale costruzione contadina della Provenza, nel bel mezzo dei campi di lavanda.
Il primo tratto della D943 e la successiva D230, in direzione sud, portano da Sault a Saint-Saturnin-lès-Apt. Lungo il percorso, sopra Saint-Jean de Sault, un punto panoramico consente di ammirare i campi di lavanda sotto una luce ancora diversa, mentre a Champ-Long e a Brouville (sempre lungo la strada) sono le foreste sulle pendici del Monte Ventoux a fare da sfondo ai campi fioriti.
Cambiando nuovamente direzione, cioè più a est rispetto a Sault, dalla RD189 che congiunge i comuni di St-Trinit e Ferrassières si può vedere una borie, costruzione di pietra bianca tipica di diverse zone della Provenza, circondata dai campi di lavanda. Stessa combinazione bianco-lilla lungo la D189, all’uscita da Ferrassières in direzione Montbrun-les-Bains.
N.B. A Ferrassière si tiene in genere la prima delle feste della lavanda in calendario in Provenza.
La lavanda sull’altopiano delle Claparèdes e a Saignon
Per raggiungere l’altopiano delle Claparèdes, si deve imboccare la D114 a sud di Apt, in direzione di Sivergues. Qui, tra Bonnieux, Buoux e Saignon, dove la fioritura della lavanda inizia a metà giugno e termina verso fine luglio, lo scenario è piuttosto diverso rispetto a Aurel: la lavanda cresce spontanea e le bories sono chiazze bianche tra le distese viola: un bel contrasto per gli occhi e davanti all’obiettivo.
Altro punto di forza di questa zona – siamo nel Luberon, e più precisamente nel Pays d’Apt – è il paesaggio circostante: il punto di vista tra il Mont Ventoux e il massiccio del Luberon è eccezionale.
Per scoprirla in qualche ora o in una giornata, suggeriamo due modi: percorrere gli itinerari delle randonnées pédestres, che alternano tratti di sentieri nel sottobosco a tratti tra i campi di lavanda, o noleggiare una bicicletta elettrica a Bonnieux. Entrambe le opzioni permettono di approfittare pienamente del paesaggio, fare foto incantevoli e lasciarsi avvolgere dal profumo della lavanda.
Sempre da queste parti, un luogo dove il profumo della lavanda è particolarmente intenso è la Distillerie Les Agnels (siamo sulla D113, tra Apt e Buoux). Qui la lavanda raccolta nei campi dalle striature blu, malva e viola della tenuta viene essiccata e distillata: per ottenere 1 kg di olio essenziale, ne occorrono tra i 100 e i 120 kg. Véronique Agnel, quinta generazione di coltivatori di lavanda, accompagna i visitatori nella visita alla distilleria, dove si può anche degustare un ottimo tè alla lavanda e acquistare una notevole varietà di prodotti realizzati a partire da questo fiore.
Dall’altipiano delle Claparèdes verso nord-est, lungo la D232, o da Apt in direzione sud-est lungo la D48, si raggiunge invece Saignon, dove un campo di lavanda accoglie chi arriva proprio all’ingresso del villaggio. All’interno di Saignon, piccolo borgo di grande personalità che emana un fascino particolare, una passeggiata lungo la Rue de l’Horloge, la Rue Courtine e la Rue Bescaume vi permetterà di raggiungere la cima della roccia Bellevue: la sua vista panoramica sulla regione non vi deluderà.
Un altro punto panoramico degno di nota è un po’ più esterno rispetto all’abitato: fuori dal villaggio, dopo un paio di curve della D 74 in direzione di Apt, basta prendere lo Chemin de Saint Michel e percorrerne un brevissimo tratto: ruotando su sé stessi di 180 gradi, la vista su Saignon con i campi di lavanda in primo piano saprà stupirvi ancora una volta.
Lioux, la lavanda sullo sfondo delle falesie
Sempre nel cuore del Parco Naturale Regionale del Luberon, non lontano da Apt ma questa volta in direzione nord-ovest, la D4 conduce a Lioux: la lavanda è ben presente, ma… altro villaggio, altro paesaggio.
Lioux è un piccolo villaggio che ha come sfondo una gigantesca parete rocciosa: nota come falesia della Madeleine, questa imponente massa di calcare grigio – ben diversa, quindi, dalle falesie rosso ocra di Roussillon o Rustrel situate a pochi chilometri di distanza – è lunga 700 metri e in diversi punti raggiunge i 100 metri di altezza.
La lavanda cresce fino ai suoi piedi: ancora una volta, il contrasto rende lo spettacolo particolarmente interessante, soprattutto intorno alla fine di giugno, quando i campi di lavanda in fiore sono al culmine della loro bellezza, e soprattutto al tramonto, quando il gioco delle luci e dei colori crea un'atmosfera davvero unica.
l villaggio di Lioux, a sua volta, è tanto piccolo quanto grazioso. Al suo interno e negli immediati dintorni, sono punti di interesse la chiesa romanica di Saint-Romain, avvolta da un mantello di rose e piante rampicanti, e numerosi castelli, a partire dalle rovine di quelli di Catellas e di Bezaure (XIV e XVI secolo).
Il castello rinascimentale di Javon (privato, quindi non visitabile) serviva da residenza estiva per i vescovi di Carpentras. A nord del villaggio, il castello Saint-Lambert, in stile rinascimentale provenzale, fu costruito nell’omonimo parco e attualmente funziona come location per eventi e cerimonie. Altro edificio notevole, il castello Parrotier, con le sue torri circolari: nella stagione della fioritura, fa anch’esso da sfondo a un tappeto di lavanda; tra i proprietari più recenti, il couturier Pierre Cardin.
I campi di lavanda dell’abbazia di Sénanque, icona della Provenza
Ancora nel Luberon, in prossimità di Gordes, un’altra immagine iconica della Provenza è quella dell’abbazia di Sénanque che domina il suo campo di lavanda: basta cercare “#senanque” su Instagram per rendersi conto che si tratta di uno degli scorci più fotografati e apprezzati della Provenza.
Un motivo c’è: il viola intenso dei campi di lavandin attorno all’abbazia esalta le pietre quasi millenarie dell’edificio e conferisce all’insieme un fascino senza eguali, esaltato dall’atmosfera di silenzio e di pace in cui si svolge la vita della comunità monastica cistercense che lo abita.
Il monastero e i suoi campi di lavanda si offrono alla vista di chi, curva dopo curva, arriva da Gordes percorrendo la D177. Ma dal villaggio potete raggiungere l’abbazia a piedi, con una passeggiata di meno di un’ora.