La scoperta di Henri Cosquer
«Ci sono andato diverse volte, finché un giorno mi sono imbattuto nel disegno di una mano... /... all'inizio ho pensato che fossero dei tag / ma sulla parete sono apparse altre sei mani...», Henri Cosquer a France Bleu, settembre 2020
1985, la scoperta. Henri Cosquer, sommozzatore professionista, scopre l'ingresso di una galleria a 37 metri sott'acqua. Sopra c’è Cap Morgiou, uno sperone di roccia tra i calanchi di Marsiglia: il paradiso.
Cosquer risale lungo un tunnel subacqueo che – scoprirà – è lungo oltre 116 metri. La parete della galleria è limacciosa, basta sfiorarla che l’acqua s’intorbidisce.
È costretto a riprovarci più volte. Quando finalmente raggiunge una spiaggia all’interno di una grotta, si azzarda a liberarsi dell’attrezzatura. Ormai ha imparato la strada.
Nei club di immersione locali comincia a circolare la voce che sul lato del Cap Morgiou in prossimità di Marsiglia c'è una grotta con delle decorazioni. Altri sommozzatori cercano di raggiungerla. Il 1° settembre 1991 ne annegano tre.
Due giorni dopo, il 3 settembre, Henri Cosquer dichiara la sua scoperta alle autorità marittime di Marsiglia. Il sito viene messo in sicurezza e vietato ai subacquei non accreditati dal Ministero della Cultura.
Chi era stato nella grotta prima di Henri Cosquer?
Trentamila anni prima della nostra era, quando Marsiglia non esisteva ancora, a Cap Morgiou il livello del mare era 120 m più basso di oggi. L’ingresso della grotta era a 6 km dalla costa. Gruppi di Homo sapiens frequentavano il sito e lasciavano impronte di mani. Generazioni dopo, altri Sapiens disegnarono sulle stesse pareti cavalli, uri e cervi, ma anche animali marini, pesci, meduse, perfino pinguini.
Ecco cosa vide Cosquer: un bestiario di 200 figure di animali, poche rappresentazioni di figure umane – compresa una stesa a terra, con una testa di foca, come se fosse trafitta da una lancia –, simboli sessuali e impronte negative di mani rosse o nere – in parte striate, incise, raschiate – e ancora rettangoli, zigzag, punti... E poi oggetti, strumenti di selce, conchiglie marine, tracce di focolari sul terreno...
Che ne sarà della grotta Cosquer?
«Per questo sito in Francia sappiamo che non potremo salvare molto. Ogni giorno perdiamo qualcosa, ed è per questo che scavare è diventata un'emergenza», Geneviève Pinçon, direttrice del Centro Nazionale di Preistoria
Quello scoperto da Henri Cosquer è un patrimonio archeologico unico che rischia di sparire. Il suo processo di distruzione è in corso da 10.000 anni: dalla fine dell'ultima era glaciale, le acque hanno inghiottito i 4/5 della grotta.
Il resto è minacciato dallo stesso fenomeno a causa del riscaldamento globale e gli effetti sono visibili: le gambe di un cavallo vicino all'acqua sono già scomparse, inghiottite dal mare. Senza contare che l’inquinamento – dalle microplastiche ai residui di carburante – non risparmia i Calanchi dove si trova la grotta, e che un canale di scolo costruito nel 1896 scarica qui le acque reflue di Marsiglia.
I rischi di crolli e frane dovuti all'attività sismica non sono meno reali. Che fare?
La grotta Cosquer e il suo doppio
Studi e ricerche nella grotta sono partiti praticamente subito dopo la rivelazione di Henri Cosquer, e non si sono mai interrotti: la ricchezza e la diversità delle incisioni e delle pitture, insieme alla durata dell'occupazione del sito nel Paleolitico superiore, contribuiscono a fare di questo sito un luogo di interesse universale, la cui conservazione e studio sono improrogabili.
Ma la difficoltà di accesso e il continuo aumento del livello delle acque ha imposto un’ulteriore soluzione. Un salvataggio virtuale, con la restituzione della grotta sulla base della creazione di un modello 3D nel cuore della zona del porto di Marsiglia: un progetto su larga scala che tra pochi mesi permetterà al pubblico e agli scienziati di avere accesso a un patrimonio eccezionale minacciato di estinzione.
A giugno potremo entrare in quella che, un giorno, sarà l'unico testimone di questo patrimonio: la replica della grotta, ricreata con precisione millimetrica nella Villa Méditerranée di Marsiglia, proprio accanto al Mucem. Grazie allo sviluppo tecnologico, gli strumenti digitali disponibili hanno permesso di realizzare una ricostruzione scientificamente rigorosa e, nello stesso tempo, di offrire al grande pubblico l'accesso a un sito importante della storia dell'umanità.
Sogno o son desto? Un’esperienza straniante
Più di 30 anni dopo la scoperta di Henri Cosquer – dal quale nel frattempo la grotta ha preso il nome – potremo ripercorrere la sua esperienza. Attraverso un pontile galleggiante, ci affacceremo su un bacino dove sarà ormeggiata una barca come quella da cui Cosquer faceva le sue immersioni: il nostro percorso sull’acqua ci riporterà alla navigazione costiera lungo i calanchi per raggiungere la grotta sottomarina.
Prima di scendere in acqua, prenderemo familiarità con l'ambiente delle immersioni subacquee di Cassis. Com’era all’epoca della scoperta? Nel Diving Club in cui entreremo saranno in bella mostra scafandri degli anni '80 e '90, miscele di acque profonde e altre testimonianze dell'epoca.
Per riprenderci dallo stupore, ci rinfrescheremo a Le France, il bar frequentato da Cosquer e dagli altri subacquei locali: di nuovo, sembrerà di stare tornare indietro di 30 anni. Poi arriverà il momento: una strada acciottolata ci porterà dal villaggio al punto della nostra immersione.
Viaggiare sott’acqua a 0,377 km/h!
Per "calarci" in profondità utilizzeremo una “gabbia di immersione”, Gli schermi, con le luci soffuse e una sfilata di pesci e altri esseri viventi, simuleranno la discesa e l'arrivo a 37 metri di sotto il livello del mare (in effetti, saremo al livello -2 dell'edificio di nella Villa Méditerranée, ma senza problemi di pressurizzazione): dalla stazione sottomarina – un universo metallico alla Ventimila leghe sotto i mari – ci imbarcheremo sul nostro modulo di esplorazione, una piccola imbarcazione elettrica che, silenziosamente, ci trasporterà lungo il percorso in penombra. In 35 minuti percorreremo 220 metri a 0,377 km/h!
Con gli stessi angoli di visuale di un sommozzatore, avanzeremo nell'acqua, sfioreremo le stalagmiti, le stalattiti e le concrezioni. Le audioguide sincronizzate ci permetteranno di scoprire poco a poco le pareti decorate con i graffiti dello strano mondo animale di decine di migliaia di anni fa. La sensazione di essere nella “vera” grotta Cosquer, sarà impressionante.
Rivivere l'avventura di Henri Cosquer
Per completare la visita alla grotta, assisteremo a una proiezione nell'anfiteatro Jean Courtin situato al livello R-2. In otto minuti il film dell'avventura di Cosquer racconta, con particolari inediti, la storia della scoperta della grotta e delle ricerche che ne sono seguite.
Alla luce di Marsiglia - e al mondo reale - risaliremo percorrendo una scala che arriva al 3º piano, dove sono distribuiti gli spazi del centro di interpretazione archeologica.
Grotte Cosquer
Villa Méditerranée
Promenade Robert Laffont
13002 Marsiglia
Informazioni su Marsiglia e la grotta Cosquer
Informazioni dettagliate su Marsiglia si trovano sul sito ufficiale dell' Office Métropolitain de Tourisme et des Congrès de Marseille (in lingua italiana). Altre informazioni sono disponibili sul sito del Comité Régional de Tourisme Provence-Alpes-Côte d'Azur e sul sito Explore France.
Informazioni sulla grotta Cosquer e sulle visite si trovano sul sito ufficiale della Grotte Cosquer.