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Jean-Henri Fabre, bicentenario in Provenza

Jean-Henri Fabre, bicentenario in Provenza

A duecento anni dalla nascita, la Provenza celebra tra Sérignan-du-Comtat e Avignone il “suo” (di adozione) entomologo scrittore (e molto altro).

Jean-Henri Fabre, osservatore inimitabile

Da quando Darwin mi ha definito “un osservatore inimitabile”, questa qualifica mi è stata applicata molte altre volte qua e là, senza che ne abbia ancora capito il motivo. Interessarsi a tutto ciò che brulica attorno a noi è così naturale, mi sembra, così alla portata di tutti, così appassionante! A ogni modo sorvoliamo, e ammettiamo pure che il complimento sia fondato.

Ma se devo affermare che sono curioso di tutto ciò che riguarda l’insetto, non ho più alcuna esitazione. Sì, sento di avere il pallino, l’istinto che mi spinge a frequentare questo mondo singolare; sì, mi riconosco capace di dedicare a simili studi tempo prezioso, che sarebbe impiegato meglio nel prevenire, se possibile, la povertà della vecchiaia; sì, confesso di essere un appassionato osservatore dell’animale. Come si è sviluppata questa inclinazione caratteristica, allo stesso tempo croce e delizia della mia vita?...

È quanto si legge in quarta di copertina del Volume terzo di Ricordi di un entomologo, di Jean-Henri Fabre, appena ripubblicato in Italia per i tipi di Adelphi che ha già all’attivo la pubblicazione dei primi due volumi.

La nuova edizione coincide con il bicentenario della nascita del celebre entomologo francese: una figura scientifica, pedagogica e letteraria di estrema attualità che vale la pena di riscoprire attraverso la lettura dei suoi Souvenirs Entomologiques, ma anche la visita ai luoghi della Provenza dove Fabre ha studiato, vissuto, insegnato e osservato per gran parte della sua vita: Avignone e Sérignan-du-Comtat, a pochi chilometri da Orange.

Jean-Henri Fabre

Jean-Henri Fabre a Sérignan-du-Comtat: l’Harmas

Nato nell’Aveyron nel 2023, il naturalista ha fatto del Vaucluse la sua terra di elezione acquistando nel 1879 l’Harmas, una tipica fattoria provenzale preceduta da un giardino selvatico (“harmas”, appunto) nel quale tutto è pensato – o volutamente trascurato – per favorire un’intensa biodiversità. Un luogo che è da molto tempo un punto di riferimento per gli entomologi di tutto il mondo.

In occasione del bicentenario della nascita, il Museo nazionale di storia naturale, proprietario del luogo dal 1922, ha intrapreso la ristrutturazione completa della dimora dello studioso, riallestendo nello stesso tempo il percorso di visita, tra interno ed esterni, inserendo nuovi strumenti pedagogici e aprendo anche stanze fino ad oggi chiuse al pubblico.

L’Harmas è stato riaperto all’inizio di giugno di quest’anno. È qui che Jean-Henri Fabre osservava instancabilmente la vita degli insetti. Ed è qui che oggi si possono ammirare le sue preziose collezioni: conchiglie, fossili, erbari, nidi d’uccello, acquerelli naturalisti, opere stampate e manoscritte, ma anche lo studio nel quale Fabre lavorava con il suo materiale – microscopi, trappole, campane di allevamento ecc. – e una parte del mobilio tra cui una piccola scrivania alla quale è stato spesso ritratto.

Tra giardino selvatico e fattoria rustica, la visita all’Harmas è una vera immersione nelle scienze naturali più lungimiranti del XIX secolo.

Harmas di Jean-Henri Fabre
445 route d’Orange, 84830 Sérignan-du-Comtat
+33 (0)4 90 30 57 62

Jean-Henri Fabre,  l'edificio dell'Harmas a Sérignan-du-Comtat

Il Naturoptère di Sérignan-du-Comtat

Sempre a Sérignan-du-Comtat, proprio di fronte all’Harmas di Jean-Henri Fabre, si trova il Naturoptère, centro culturale e pedagogico dedicato alla natura aperto nel 2010 che fa eco alla struttura dirimpetto e all’animo di Jean-Henri Fabre. Da quest’anno, un biglietto unico permette di visitarli entrambi.

L’elegante architettura del Naturoptère, interamente di concezione ecologica, vale già da sé la visita, ma i giardini tematici, le mostre rinnovate di continuo, i laboratori, le gite naturaliste e le animazioni lampo diurne e serali su molteplici tematiche proposte durante tutto l’anno rendono il Naturoptère un luogo appassionante e pieno di vita in tutte le stagioni.

Quest’anno la programmazione culturale del Naturoptère, sempre ricca, offre un focus speciale su Jean-Henri Fabre, con una serie di visite narrate a Sérignan e nei villaggi circostanti, e una lettura teatralizzata degli scritti di Fabre nei giardini.

La mostra del momento è: “Oh la bête ! Étonnantes bestioles de nos maisons”: un insolito viaggio attraverso le stanze di una casa alla scoperta delle "bestiole" che talvolta si autoinvitano negli spazi degli “umani” che offrono loro condizioni ottimali per insediarsi: temperature miti e costanti, nascondigli, cibo vario e abbondante…

Naturoptère
Chemin des Grès, Sérignan-du-Comtat
+33 (0)4 90 30 33 20

Jean-Henri Fabre, immagine tratta da Les Ravageurs

Avignone, Jean-Henri Fabre al Museo Requien

L’itinerario 2023 sulle tracce di Jean-Henri Fabre in occasione del bicentenario della nascita passa anche per Avignone, dove lo studioso è approdato a più riprese: a 10 anni, come brillante allievo del Collège Royal di Rodez; a 17 anni quando, ad un esame di ammissione per studenti insegnanti, si diplomò come primo della classe ed entrò all'École normale d'instituteurs come borsista; nel 1853, quando gli fu assegnata la cattedra di professore di fisica e chimica al Lycée impérial della città in cui, dal 1961 al 1873, avrebbe assunto anche l’incarico di conservatore del Museo di Storia Naturale succedendo dopo Maurice Palun a colui che lo iniziò allo studio degli insetti, il grande Esprit Requien, conosciuto in un precedente soggiorno in Corsica.

Non a caso, oggi è il proprio Museo Requien, che riunisce affascinanti collezioni locali di storia naturale, a rendere omaggio al naturalista, dopo avergli già dedicato una mostra nel 2008 nella quale lo definiva “Omero degli insetti, padre dell’etologia e precursore dell’ecologia”.

Di Jean-Henri Fabre, il Museo Requien ricostruisce il percorso nella regione, illustrando l’incredibile attualità del suo pensiero.

Museo Requien
67 rue Joseph Vernet, Avignon
+33 (0)4 13 60 51 20
museum.requien@mairie-avignon.com
Ingresso gratuito

Jean-Henri Fabre intento all'osservazione degli insetti

I Ricordi di un entomologo: Fabre scrittore

Espressione della cultura erudita del periodo in cui visse, Jean-Henri Fabre fu allo stesso tempo uomo di scienza e profondo umanista: entomologo, naturalista, ricercatore, docente e divulgatore (tra i suoi lavori, una quantità enorme di testi ad uso delle scuole), ma anche scrittore, félibre e poeta in ambito letterario.

I Souvenirs entomologiques sono il suo capolavoro indiscusso. Con quattromila pagine pubblicate in dieci serie tra il 1879 e il 1907, l’opera copre più di mezzo secolo di studi e descrizioni della vita e delle abitudini degli insetti.

Il rigore del metodo scientifico, le ricerche e gli esperimenti sul campo e le riflessioni filosofiche si integrano in una ricchezza di ricordi d'infanzia e di testimonianze commoventi sugli strani personaggi del mondo degli insetti, sulle gioie della scoperta e sui drammi della vita.

Un lavoro a proposto del quale l’editore italiano si esprime così: “Quest’opera immensa, che ha aperto la strada a un nuovo modo di intendere lo studio del mondo animale (sino allora relegato dietro le quinte di un museo di storia naturale), è attraversata da una felicità narrativa difficilmente eguagliabile in una trattazione scientifica, e ancora oggi resta uno di quei rari libri che riescono a trasmettere a qualsiasi lettore la passione verso l’oggetto di cui parlano. Perché Fabre era prima di tutto uno scrittore, e nella sua prosa ogni esemplare delle infinite specie da lui osservate – descritto con millimetrica precisione nel corpo e nell’agire – può trasformarsi nel protagonista di un racconto di avventura, a tratti esilarante, che non svela il suo disegno sino alla fine».

Interessante, per approcciare l’opera e la figura di Jean-Henri Fabre, il recentissimo ritratto che ne fa Luca Bistolfi sulla rivista Pangea: “L’enigma del mondo non si spiega nei nostri laboratori”. Elogio di Jean-Henri Fabre (e il mio dialogo con una mantide).

Disegno entomologico

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