La mimosa non ha bisogno dell’alfabeto Morse per comunicare: parla già da sé.
Parla ai nostri occhi, se decidiamo di percorrere la Strada della Mimosa in Costa Azzurra. Parla a tutti i nostri sensi, se ci lasciamo coinvolgere in una delle tante feste della mimosa che scandiscono la fine dell'inverno.
E parla a colei o colui al quale doneremo un rametto fiorito di sole.
Ma qual è il significato della mimosa?
Non regalare mimose l’8 marzo
Il suggerimento vale solo all’estero: la mimosa è il simbolo della Giornata internazionale della donna soltanto per noi italiani. Fu nel 1946 che l’Unione Donne d’Italia (UDI) decise di adottare il rametto di mimosa come simbolo dell’8 marzo: un fiore solare, pieno di luce, delicato in apparenza ma forte e tenace, proprio come le donne.
Pare che a proporre di scegliere questo fiore fossero state due attiviste, Teresa Mattei, antifascista che aveva partecipato alle lotte partigiane, e Rita Montagnana, militante del Partito Comunista fin dai primi anni '20: la mimosa era un fiore economico (l’Italia era appena uscita dalla guerra), che sbocciava sul finire dell’inverno, cioè nel periodo giusto, e cresceva anche spontaneo sulle colline.
La mimosa dice che…
Nel linguaggio dei fiori, la mimosa ha più di un significato: evoca amori segreti. Chi offre in dono questo fiore afferma: “Nessuno sa che ti amo, ma ti amo”. La mimosa, però, esprime anche sicurezza, onestà, innocenza, libertà, autonomia, pudore, sensibilità, incoraggiamento...
Per gli indiani d’America, un rametto di palline dorate è simbolo di forza, energia e femminilità. Per la massoneria, la mimosa rappresenta la purezza e l'eternità dell'anima.
E poi, la mimosa è anche il simbolo dell’oro e del sole, la raffigurazione della vita che trionfa e della vittoria sulle forze del male.
Dulcis in fundo, le altre mimose
La mimosa è un fiore, ma dal mondo vegetale ha percorso parecchia strada.
Mimosa, infatti, è anche il nome di una stella (o meglio, un gruppo di stelle) lontana dalla terra 385 anni luce. Per vedere la sua costellazione, la Croce del Sud, bisogna andare nell’emisfero australe.
Dal cosmo al bicchiere, il giallo della mimosa ha ispirato l’omonimo cocktail: un classico fizz metà succo d’arancia filtrato e metà champagne. Attenzione: meglio preparalo un po’ in anticipo e tenerlo ben in fresco prima di servirlo.
Sempre dal fiore prende nome la torta mimosa che, dopo essere finita nel dimenticatoio per qualche decennio, sta tornando di moda. D’aspetto, sembra davvero ricoperta dei pallini gialli della pianta: in realtà, si tratta di uno strato di piccoli ritagli di pan di spagna che nascondono un cuore morbido di crema pasticcera e panna montata. C'è un volontario che ci racconta la ricetta?