Tutto ei provò: la gloria maggior dopo il periglio, la fuga e la vittoria, la reggia e il tristo esiglio: due volte nella polvere, due volte sull’altar
Il nostro percorso lungo la Route Napoléon è arrivato alla terza e ultima parte, quella in cui l’imperatore – del quale stiamo seguendo a notevole distanza di tempo i passi – lascia definitivamente la Provenza per muovere verso nord e dirigere infine a Parigi.
Dopo il primo tratto della Route Napoléon che parte dalla baia di Golfe-Juan e attraversa il dipartimento delle Alpi Marittime, e il tratto successivo che ha per scenario le Alpi di Alta Provenza, anche noi ci spostiamo quindi nelle Alte Alpi per poi raggiungere Grenoble, nell’Isère.
Qui, diversamente da Napoleone, ci fermeremo: lui voleva riprendersi la Francia, noi, più modestamente, vogliamo suggerirvi un piacevole itinerario provenzale.
Route Napoléon – Terza parte
Lasciata Sisteron, la Route Napoléon prosegue lungo la valle della Durance, costeggiata da vigneti e frutteti. Qui è tutto un succedersi di villaggi arroccati: Tallardet e il suo castello medievale, Le Poët, Upaix, Ventavon…
Il primo centro di un certo rilevo è Gap. Tra Provenza e Delfinato, la città beneficia di un clima alpino temperato dalla vicinanza, in linea d’aria, del Mediterraneo. Gap è il luogo in cui convivono facciate dai colori pastello e paesaggi montani, lavanda e stelle alpine… Il centro pedonale della città, con le sue fontane e le piazze con terrazze che si affacciano su panorami superbi, ha un non so che di italiano; lo si può scoprire a piedi o… in carrozza al traino dei cavalli! Accesso privilegiato a diverse stazioni sciistiche e alle bellezze naturali del Queyras e il Parc des Ecrins, Gap vanta anche uno dei campi da golf di montagna a 18 buche più belli d’Europa.
Lasciata Gap, la Route Napoléon tocca due zone dai paesaggi spettacolari: una è lo Champsaur, corrispondente all’alta valle del Drac dalle sorgenti a sud del massiccio degli Écrins fino all’uscita dal dipartimento delle Hautes-Alpes, quando il fiume sfocia nel Lac du Sautet; l’altra è il Valgaudemar, vallata stretta e ripida di origine glaciale situata al centro del massiccio degli Écrins, il cui punto culminante è la barre des Écrins; l’Olan e il Banns sono cime da mito!
Al confine tra Hautes-Alpes e Isère, la zona di Corps e del Beaumont offre una varietà notevole di panorami, laghi e montagne di incredibile bellezza. Ma noi vi suggeriamo una breve interruzione del viaggio a Corps anche per una visita al Santuario della Salette e una sosta golosa: il villaggio è infatti rinomato per la gastronomia.
L’intera regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra è ormai alle spalle, ma tant’è: vale certamente la pena di proseguire.
Proseguendo si incontra La Mure, cittadina di mezza montagna che è il punto di partenza ideale per passeggiate a piedi (300 km di sentieri battuti e segnalati), itinerari cicloturistici e percorsi in mountain bike. A pochi chilometri, il sito minerario La Mine Image consente, con le sue gallerie e il museo, di immergersi in quello che era l’ambiente di vita quotidiana dei minatori. Sempre qui vicino, i ponti himalayani offrono ai più coraggiosi una vista imperdibile sul lago di Monteynard e sulle cime circostanti.
La Route Napoléon permette quindi di raggiungere i laghi di Laffrey, che sono quattro, disposti tra piccoli rilevi morenici rimasti dopo lo scioglimento dei ghiacci. È qui che la strada conduce all’omonima piana in cui avvenne l’incontro tra Napoleone e le truppe che si unirono a lui in territorio francese (altre lo fecero più a nord, nei pressi di Auxerre) per sostenre l'imperatore nel rientro a Parigi che porterà ai famosi 100 giorni.
Dopo essersi lasciati indietro Vizille, il cui castello ospita oggi il Musée de la Révolution française, e Brié, i cui primi insediamenti risalgono all'età del ferro, si arriva a Grenoble, capitale delle Alpi francesi. La cornice – tra i massicci della Belledonne, della Chartreuse e del Vercors – è davvero eccezionale. A Grenoble le ‘tracce visibili’ di Napoleone sono tre: una targa commemorativa affissa all’Auberge Napoléon (che prima si chiamava Auberge les trois dauphins) al n°7 di rue Montorge, ricorda il suo passaggio in città; una seconda targa alla fine di rue de Bonne indica il punto in cui si trovava la porta attraverso la quale Napoleone e i suoi uomini entrarono in città; place Grenette, infine, è esattamente il luogo nel quale bivaccarono i soldati al seguito dell’imperatore.
Le informazioni contenute in questo articolo sono tratte principalmente dal sito della Route Napoléon.