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Confiserie 1844, triangoli di dolcezza ai piedi del Ventoux

Confiserie 1844, triangoli di dolcezza ai piedi del Ventoux

Il piacere di veder nascere i berlingot, le caramelle più buone del Vaucluse. E di portare a casa i sapori della Provenza.

I berlingot di Carpentras, una tradizione che continua

Ci sono molte buone ragioni per lasciarsi alle spalle Avignone e fare rotta verso il Monte Ventoux, paradiso dei ciclisti, regno delle passeggiate nella natura, custode di villaggi autentici e concentrato di panorami a perdita d’occhio su una Provenza che – in qualunque direzione si guardi – sembra non finire mai. Ci sono molte buone ragioni e una buonissima, anzi, dolcissima.

Confiserie 1844, i berlingot come una volta

Lungo la D942, appena prima di raggiungere Carpentras (principale centro della zona, ricco di arte e di storia, che vale dunque una visita), si attraversa Monteux. L’indirizzo che suggeriamo di raggiungere è il 976 A di avenue Cugnot, nel Parc des Activités des Escampades. Quello che vi aspetta è un’insegna, Confiserie 1844, e tutto il mondo dolce che c’è dietro: qui potrete vedere come lo zucchero, insieme a pochi altri ingredienti, si trasforma nei famosi berlingot di Carpentras. Ed è qui che abbiamo incontrato – proprio come accadrà a voi – Caroline e Michael Pomiès: la loro confiserie è uno dei due produttori che portano avanti la tradizione delle famose caramelle triangolari a strisce.

Confiserie 1844, Caroline e Michael Pomiès insieme a Magali Ripert di Vaucluse Provence Attractivité

Le origini del berlingot di Carpentras

Sono Caroline e Michael a raccontare leggenda e storia del berlingot di Carpentras e a spiegarci quanto fosse labile, per qualche secolo, il confine tra le due: “Il Berlingot di Carpentras nacque per opera del pasticcere Sylvestre durante la preparazione di un flan al caramello per un banchetto di Papa Clemente V. Sylvestre si ritrovò con un'eccedenza di caramello, così decise di farlo cuocere nuovamente aggiungendovi limone e menta, che già allora era ampiamente diffusa nel Vaucluse e di cui erano ben note le virtù. Soddisfatto del sapore, ne volle migliorare l’aspetto aggiungendo alla preparazione un nastro di pasta di zucchero bianca: nacque così il berlingot di Carpentras con le sue inconfondibili striature lattiginose”.

I berlingot delle origini, dunque, furono quelli alla menta, e per secoli vennero venduti dagli speziali che ne esaltavano le proprietà medicinali.

Confiserie 1844, vecchie scatoline di berlingot da collezione

1844, l’anno della svolta

Per battezzare la loro confiserie, Caroline e Michael hanno scelto una data che segna un momento fondamentale nella storia del berlingot: nel 1844 Pascal Long, pasticcere confiseur di Carpentras, ebbe l’idea di recuperare lo sciroppo della frutta candita che produceva e di aggiungerlo allo zucchero nel processo di fabbricazione dei berlingot. Ma la macerazione dei diversi frutti per la canditura dava luogo a uno sciroppo rosso tenue, ed è questa la ragione per cui ancora oggi i berlingot alla menta hanno un colore rosato, con buona pace di chi li immagina verdi.

Confiserie 1844, i berlingot rosa alla menta

Caroline e Michael hanno scelto di perpetuare la tradizione, riservando gli altri colori ai tanti gusti di berlingot che escono dal loro laboratorio: insieme alla menta rosa della tradizione, anice, melone, liquirizia, mandorla, rosa, papavero, lavanda, caramello con sale della Camargue, ciliegia, fragola e mela verde compongono il contenuto variopinto dei sacchetti e delle tipiche scatoline rotonde dei berlingot.

Confiserie 1844, le tipiche scatoline rotonde dei berlingot

Veder nascere i berlingot alla Confiserie 1844

Se i berlingot sono il buono della Confiserie 1844, il bello è vederli prendere consistenza e forma sotto i propri occhi all’interno del laboratorio di Caroline e Michael. In una visita che dura circa un’ora sotto la guida del confiseur Cédric o dello stesso Michael, le mani, le macchine e la voce narrante fanno un lavoro di squadra.

Le tecniche di produzione sono quelle tradizionali, i gesti ancestrali. Lo zucchero è sciolto in una vasca dove lo raggiunge lo sciroppo di glucosio. La miscela si affida alla forza di gravità e paf!, arrivano aromi e coloranti naturali. Il raffreddamento avviene su un tavolo realizzato apposta. L'artigiano manipola l'impasto in modo che si indurisca e assuma la consistenza desiderata, poi è la volta del momento più magico, quello della striatura: la giusta quantità di pasta viene staccata dalla massa e, in un mixer, incorpora l'aria fino a sbiancarsi: questa parte viene infilata in un piccolo laminatoio che forma il filo che Cédric stende sul resto dell'impasto. È così pronto il lungo cilindro che entra nella macchina che, tagliandolo, crea i piccoli berlingot, destinati a finire sul vassoio che li custodirà fino a quando raggiungeranno la temperatura giusta per essere confezionati (o finire dritti in bocca, con una sensazione d'infanzia che somiglia al gusto di affondare i denti in un frutto appena colto).

Una delle fasi più suggestive è il passaggio delle caramelle sulla storica berlingotière degli anni ’30, un nastro trasportatore che Caroline e Michael hanno recuperato, restaurato e rimesso in perfetta efficienza facendone il fiore all’occhiello del laboratorio.

Confiserie 1844, la berlingotière degli anni ’30 restaurata

Il nostro “coup de cœur” made in Confiserie 1844

Se capitate alla Confiserie 1844 in un giorno in cui non si producono i berlingot, niente sarà perduto: potrete assistere alla nascita delle altre specialità della casa. Un’altra piccola meraviglia per le papille e per gli occhi, ad esempio, sono le caramelle ai gusti di miele di Provenza, frutta e agrumi, fiori (rosa, papavero, violetta) e piante (resina di pino, eucalipto, verbena): i bon bon sono fatti come una volta, utilizzando stampi che creano forme antiche con piccoli rilevi sulla superficie.

Confiserie 1844, i rulli per ''stampare'' le caramelle alla fragola

Tra un assaggio e l’altro – è così e con una bevanda calda che si completa la visita alla confiserie, dopo un passaggio all’atelier dei profumi dove ci si mette alla prova con un’intrigante sfida olfattiva – noi abbiamo deciso qual è il nostro “coup de coeur”: le gelatine di frutta.

Confiserie 1844, l'atelier olfattivo

Le abbiamo scelte, non senza discussioni e a un passo dall’assegnare un ex-aequo generale, un po’ perché si tratta della ricetta più antica – le origini risalgono addirittura al Medioevo – e un po’ perché, mentre si sciolgono letteralmente in bocca, sprigionano tutto il profumo e il sapore della Provenza: fragole e albicocche vengono dalla regione, i meloni arrivano da Cavaillon e le pesche dalla Valle del Rodano. Ma anche le pâtes de fruits alle clementine della Corsica e ai marroni dell’Ardèche, frutti che arrivano da poco più lontano, meritano decisamente un morso.

Confiserie 1844, le gelatine di frutta, il nostro coup de coeur

Confiserie 1844
796A Avenue Cugnot Parc des Escampades, 84170 Monteux
La confiserie è aperta tutto l'anno, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 17.00. Dallo spazio dedicato all'accoglienza e alla vendita, dove scambiare quattro chiacchiere con Caroline e Michael e fare il pieno di souvenir al gusto autentico di Provenza, un'ampia vetrata si affaccia direttamente sul laboratorio. Per prenotare una visita, basta chiamare il +33 (4)4 90 67 31 30 o inviare una mail a contact@confiserie1844.fr.

Confiserie 1844, le guimauves à l'ancienne

Prima di partire per Carpentras e dintorni

Tutto, ma proprio tutto, su Carpentras e dintorni sul sito ufficile della destinazione Ventoux-Provence o, di persona, presso la sede al 97 di place du 25 août 1944 a Carpentras (+33 (0)4 90 63 00 78, carpentras@ventouxprovence.fr). Tante altre idee per visitare il dipartimento sul sito Vaucluse Provence e su ExploreFrance™.

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