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Château Bonisson, una terrazza sulle vigne, tra buon bere, musica e arte

Château Bonisson, una terrazza sulle vigne, tra buon bere, musica e arte

Un piccolo gioiello dell’enoturismo nel Luberon. E un programma culturale da fare invidia ai “grandi”.

Château Bonisson, pepita nascosta del Luberon

Per chi va in cerca di pepite nascoste, indirizzi un po’ speciali dove succedono cose belle e accessibili, Château Bonisson è un nome da appuntare sul taccuino.
Sogno realizzato di Christian Le Dorze e della sua famiglia, originaria della Borgogna, Château Bonisson è molto più di una tenuta viticola in Provenza: è un luogo preservato di magica bellezza, con la sua bastide del XVIII secolo, la sua terrazza “all’italiana” che si affaccia su un vigneto circondato dai boschi, e la sua collina popolata da querce centenarie. Se il coup de foudre è abbastanza recente – i Le Dorze sono atterrati qui nel 2017 – l’ispirazione è stata così forte che ha dato alla famiglia l’energia necessaria per trasformare questo luogo antico di coltivazione della vite – parcelle della pianta erano state registrate già nel 1791 – in uno dei domaines più all’avanguardia, enologica e culturale, della Provenza.

Château Bonisson, la bastide del XVIII secolo

Il senso della condivisione

Per raggiungere Château Bonisson bisogna arrivare a Rognes (nell’area della denominazione di origine protetta “Coteaux d’Aix-en-Provence”) e, dal centro del villaggio, imboccare prima l’Avenue de Verdun e poi, fino in fondo, la Route des Mauvares.

È probabile che ad accogliervi siano lo stesso Christian, collezionista d’arte contemporanea e affabilissimo padrone di casa, e la preparatissima figlia Victoire, che si è formata in viticultura ed enologia all’Université du Vin de Suze-La-Rousse prima di “praticare” nella tenuta di famiglia. In una divisione dei compiti in cui, va detto, le sinergie hanno la meglio sui confini troppo netti, lui si concentra soprattutto sul versante artistico e culturale, lei su quello viticolo ed enologico.

Château Bonisson, Victoire le Dorze

Su entrambi i fronti i valori della squadra Le Dorze sono palpabili: qualità, autenticità, naturalità e condivisione. Una condivisione che comincia tra le mura domestiche: Christian ci accoglie nel living che, si capisce al volo, è la sua “stanza del cuore” (la lounge chair Eames di cuoio nero "vissuto" gli calza a pennello come un abito di sartoria). Per raggiungerlo si attraversano stanze che accolgono con grande naturalezza la collezione personale del patron: i pezzi d’arte contemporanea e i tanti oggetti con una storia da raccontare sono a loro agio come fossero vecchi amici, così come vecchi amici – ai quali non di rado se ne aggiungono di nuovi – sono molti degli artisti che li hanno realizzati e affidati alle mani di Christian.

Château Bonisson, Christian le Dorze

Come in una cantina del 3000

L’arte della vite e del vino, a Château Bonisson, ha qualcosa di ancestrale e il rispetto dell’ambiente è sacro: i lavori di risistemazione della tenuta ne hanno rispettato l’età; nel vigneto si utilizzano metodi di agricoltura biologica; la terra tra i filari viene smossa con un aratro trainato da cavalli, per far respirare i microorganismi che abitano il terreno e preparare il suolo ad accogliere l’acqua piovana che nutrirà le piante fino alle radici; la vendemmia, a mano, è affidata a raccoglitori esperti.

Château Bonisson, la vigna in coltivazione bio

Eppure, innovazione e automazione sono la cifra della cantina e del processo di vinificazione (raffreddamento a bassa temperatura e pressatura automatica per i rosati e i bianchi, vinificazione per macerazione per i rossi) e maturazione, dove la tecnologia è al servizio del rispetto dell’espressione del terroir. I pannelli di controllo di macchine, vasche in acciaio inox e avveniristiche uova in cemento per l’invecchiamento, automazione dell’apertura e chiusura degli spazi che le ospitano, dove peraltro i materiali innovativi convivono con botti e barrique tradizionali, non hanno niente da invidiare a quelli di una stazione orbitante.

Château Bonisson, le avveniristiche uova di cemento per l'invecchiamento del vino

Risultato, piccole quantità e alta qualità, che si traducono in due Cuvée AOP Coteaux d’Aix-en-Provence.

Una è La Petite Causerie, che in italiano sarebbe una piacevole chiacchierata: nell’antico francese, il verbo “bonnir” significava “chiacchierare e discutere”, il che avrebbe dato il nome a Bonnisson (che all’epoca aveva anche lui due “n”). Con La Petite Causerie lo Château intende proporre offrire un vino di piacere e convivialità da condividere con gli amici.

L’altra è Cuvée B, che a dispetto del nome ci porta decisamente tra vini serie A: “B”, in questo caso, sta per Bonisson. Tra rosso, bianco e rosé, prodotti con le migliori uve della tenuta, la Cuvée B rappresenta il meglio che la natura ha messo a disposizione annata dopo annata: vini puri, intensi, con un notevole potenziale di invecchiamento.

Château Bonisson, lo spazio degustazione

L’arte contemporanea a Château Bonisson

Se il trinomio “Aix-en-Provence, vino e arte contemporanea” fa correre istantaneamente il pensiero all’esperienza in continua espansione di Château La Coste, dove l’attributo “enorme” si addice tanto agli spazi quanto alla notorietà, a Château Bonisson le tre componenti giocano su un terreno, fisico e metaforico, più contenuto ma non per questo meno interessante, tanto che tra le due realtà non mancano le occasioni di dialogo.

Château Bonisson è sì un domaine viticole, ma anche un polo artistico e culturale che in pochi anni ha saputo conquistarsi un posto d’onore nel panorama artistico e culturale aixois.

Château Bonisson, un'opera di Yan Pei-Ming si affaccia sulla scala interna

E se il domaine ha coronato il sogno enologico della famiglia Le Dorze, è nelle ex-cantine della tenuta, oggi Bonisson Art Center, che si materializza ogni giorno la concezione di Christian, convinto che l’essere collezionista non significhi limitarsi a un piacere egoistico, ma regalarsi il piacere di contribuire alla vitalità della creazione contemporanea e condividere con la popolazione un luogo di interesse generale. Un piacere non minore di quello, coltivato per più di 40 anni, della scoperta delle opere e dell’incontro con gli artisti e gli attori del panorama dell’arte contemporanea.

Bonisson Art Center, interno

Risponde a questa logica il fatto che l’Art Center, a sua volta membro attivo del Reseau Plein Sud che mette in rete 72 luoghi d’arte contemporanea nel Sud della Francia, sia un centro dedicato alla ricerca e all’esplorazione artistica in tutte le sue forme – pittura, scultura, foto, video, installazioni, disegno, grafica e architettura – con la peculiarità di offrire agli artisti la libertà e la possibilità di realizzare il loro progetto all’interno di un ambiente specifico, in particolare attraverso creazioni in situ.

Alla stessa logica risponde la presentazione delle opere attraverso le mostre, quattro all’anno, ad accesso gratuito. A marzo ci siamo immersi in “Hopes & Fears” di Jeanne Susplugas, in cui l’artista di Montpellier riflette sulla società contemporanea e sul rapporto tra l’uomo e la sua intimità cerebrale ed emotiva; dal 20 maggio al 17 settembre, invece, il Centro d’arte Bonisson renderà omaggio al belga Léon Wuidar, con la prima personale a lui dedicata in Francia, “Léon Wuidar, une peinture à géométrie variable”. Le sue astrazioni apparentemente geometriche dialogheranno con le opere di altri artisti ai quali egli stesso ha sempre guardato con attenzione – Jo Delahaut, Marthe Wéry, Geneviève Claisse, Auguste Herbin e Aurélie Nemours… – mentre all’astrazione narrativa e impegnata dell’artista argentino Ad Minoliti è assegnato un ruolo di contrappunto.

Bonisson Art Center, installazione di Jeanne Susplugas

Estate 2023, tutto un programma

L’Art Center non è il solo modo in cui Château Bonisson si apre al pubblico. Le Soirées estivales de Bonisson vanno da giugno ad agosto e, per il 2023, mettono in scena:

  • Les Musicales dans les Vignes, con tre appuntamenti (Hot Peppers Jazz New Orleans il 16 giugno, Gospel Var il 6 agosto e il cabaret a tema “L’Amour et le Vin et Chansons” il 18 agosto);
  • la serata Ride & Wine il 1° luglio, con giri in side-car tra le vigne e nel Luberon, visita al Bonisson Art Center e degustazione dei vini del domaine, food-truck e DJ set;
  • Cepages et comédie, serata Comedy Club tra le vigne il 5 luglio, all’insegna del buon umore con artisti della regione e invitati di prestigio;
  • il Bonisson Jazz Festival, con due concerti d’eccezione:
    • 28 luglio: Nathalie Blanc & Philippe Petrucciani - Let’s Have a Walk
    • 29 luglio Christophe Vignals Trio / Léo Chazallet al basso / Laurent Coulondre al piano

Château Bonisson
177, route des Mauvares
13840 Rognes
+33 4 42 66 90 20
contact@bonisson.com

Visite e degustazioni: dal giovedì alla domenica, dalle 13.30 alle 18.30.
Le prenotazioni per gli eventi si possono effettuare online sul sito di Château Bonisson

Prima di partire per Aix-en-Provence e il Pays d'Aix

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