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David Hockney, dalla Tate Modern di Londra a Aix-en-Provence

David Hockney, dalla Tate Modern di Londra a Aix-en-Provence

Fino al 28 maggio, al Museo Granet, una retrospettiva del grande artista britannico, all'incrocio tra pop art e iperrealismo.

David Hockney al Museo Granet

Prendi un artista come David Hockney, una delle personalità più influenti e popolari al mondo nel panorama dell’arte contemporanea: dalla sua prima retrospettiva alla Whitechapel Art Gallery di Londra nel 1970, quando aveva solo 33 anni, l'artista ha continuato a suscitare l'interesse della critica e del pubblico a livello planetario.

David Hockney, In the studio, 2017, particolare

Se solo pochissimi hanno il privilegio di possedere le sue opere, che sul mercato dell’arte hanno raggiunto quotazioni talmente stellari da sbriciolare più di un record, fruirne è un'opportunità che in molti possiamo cogliere.

Oggi – e fino al 28 maggio – possiamo farlo al Museo Granet di Aix-en-Provence, che ospita la mostra David Hockney, Collezione Tate: la tappa finale di un tour che è già passato per il Palais des Beaux-Arts (Bozar) di Bruxelles nell'autunno del 2021, il Kunstforum di Vienna nella primavera del 2022 e il Kunstmuseum di Lucerna nell'autunno dello stesso anno.

David Hockney, Amaryllis, in Vase, 1984

Perché David Hockney suscita tanto interesse?

Nato a Bradford nel Regno Unito nel 1937, e poi allievo della School of Art della sua città e del Royal College of Art di Londra, David Hockney è “uomo del suo e del nostro tempo” più di molti altri artisti contemporanei.

Davanti a Man Taking a Shower in Beverly Hills, David Hockney, 1964

Attingendo a numerose fonti, incluso l'immaginario popolare, il lavoro di David Hockney si ispira a grandi maestri antichi e moderni, come Fra Angelico e Vermeer, o Matisse e Picasso, per concentrarsi sui grandi classici dell'arte (nature morte, ritratti e paesaggi) e su una grande, sempre peresente ossessione: la rappresentazione e la prospettiva.

David Hockney, Vincent's Chair and Pipe, 1988

Intemerato pioniere nello sfidare con audacia la percezione umana del mondo, attraverso le sue sperimentazioni e il suo lavoro Hockney ci ha aiutato a capire la pluralità delle possibilità nei campi tradizionali della pittura, dell'incisione e del disegno, ma anche nell'uso più contemporaneo della fotografia e delle tecnologie digitali.

David Hockney, The Arrival of Spring in Woldgate, East Yorkshire in 2011

David Hockney, l’arte di reinventarsi

Con un’apertura innata e un interesse naturale, dunque sincero, verso qualunque processo di creazione di immagini – “Picasso sapeva padroneggiare tutti gli stili. La lezione che ne traggo è che bisogna usarli tutti”, si dice l’artista britannico impressionato da una retrospettiva del maestro spagnolo – David Hockney non smette mai di reinventarsi.

Convinto dall’amico pittore americano Ron Kitaj, sposa l’arte figurativa e si avvicina fin dai primi lavori alla pop art inglese.

David Hockney, Tea Painting in an Illusionistic Style, 1961

California is always in my mind.

Interessato ai temi della relazione amorosa e omosessuale, nel 1964 lascia l’Inghilterra, dove l'omosessualità è ancora un reato, e diventa l’interprete distaccato di una Los Angeles imbevuta di sole, edonista e cool, che non nasconde la ricchezza e il piacere di goderne. Le celeberrime piscine ne sono la testimonianza più incisiva.

David Hockney, Rubber Ring Floating in a Swimming Pool, 1971

I draw flowers every day and send them to my friends so they get fresh blooms every morning.

A partire dagli ultimi anni ‘60 realizza una serie notevole di ritratti – opere impregnate dei maestri che Hockney ammira, quali Vermeer, Balthus e Hopper – di familiari e amici: la natura umana lo affascina e ben presto il rapporto psicologico tra i protagonisti assume un ruolo centrale nella sua opera.

David Hockney, Mr and Mrs Clark and Percy, 1970-1

La pittura è viva: dipingere con la tecnologia

In una fase di stallo artistico e in cerca di nuova ispirazione, all'inizio degli anni ‘70 Hockney torna alla fotografia, con cui si era già cimentato negli anni ‘60, e crea assemblaggi – "joiners" – in cui compone, scompone e ricompone ritratti e paesaggi realizzati con gli scatti, da diversi punti di vista, di una Polaroid. È il suo modo di reinterpretare la lezione cubista.

David Hockney, Caribbean Tea Time, 1987

È il periodo in cui analizza più a fondo la prospettiva classica in cerca del modo per liberarsene. Lo trova, all'inizio degli anni ‘80, nella “prospettiva rovesciata” di paesaggi sempre più avvolgenti, che porta il punto di fuga alle spalle dello spettatore, verso il quale fa convergere l'intero dipinto.

David Hockney, Pembroke Studio Interior, 1984

Per contrastare la tesi della presunta obsolescenza della pittura che si va affermando in certi ambienti culturali, si impadronisce di nuovi media per metterne la tecnologia al servizio dell’arte. E si misura via via con la fotocopiatrice laser a colori (1986), il fax (1989), il computer (1990), la tavoletta grafica (2008), l'iPhone (2010), l'iPad (2011), e più recentemente la macchina fotografica ad alta risoluzione, per rinnovare la sua pittura e continuare a giocare con la prospettiva. E coglierne il senso, o la molteplicità dei sensi possibili.

David Hockney, The Card Players, 2015

David Hockney, Collezione Tate

Quella proposta dal Museo Granet, istituzione di punta di Aix-en-Provence e del suo tessuto culturale, in collaborazione con la Tate Gallery di Londra, è una mostra retrospettiva del grande artista britannico: uno sguardo grandangolare sulla produzione quasi sconfinata di David Hockney, all'incrocio tra pop art e iperrealismo.

David Hockney, My Parents, 1971

Le opere in mostra e il concetto espositivo illustrano il percorso unico di David Hockney attraverso i molti modi in cui ha interrogato la natura, l'ambiente circostante e la rappresentazione delle sue creazioni, dagli esordi come studente fino ai suoi capolavori, riconosciuti come quelli di uno dei più grandi artisti viventi.

David Hockney, Tyler Dining Room, 1984

Distribuite su una superficie di su 700m2 e ripartite in nove sezioni che ripercorrono la sua carriera dalla metà degli anni Cinquanta a oggi, le opere di David Hockney in mostra a Aix provengono principalmente dalla collezione della Tate nel Regno Unito, ma anche da collezioni private.

David Hockney, In the studio, 2017

Informazioni

David Hockney, Collezione Tate
Museo Granet
Place Saint Jean de Malte, 13100 Aix-en-Provence
+33 (0)4 42 52 88 32
Da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 18.00. Apertura serale il 13 maggio dalle 19.00 alle 24.00.
Museo chiuso il 1° maggio.

Per l' Ufficio del Turismo, David Hockney, Collezione Tate è una delle mostre imperdibili da vistare ad Aix in questo momento.

Prima di partire per Aix-en-Provence

Tutto, ma proprio tutto, su Aix-en-Provence sul sito dell'Ufficio del Turismo di Aix o, dal vivo, nell'accogliente sede della Rotonde, 300 avenue Giuseppe Verdi, 13605 Aix-en-Provence, +33 (0)442 161 161. Tante altre idee per visitare Aix e il dipartimento delle Bouches-du-Rhône su My Provence ed ExploreFrance™.

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