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Lo strano caso dei cartelli capovolti in Provenza

Lo strano caso dei cartelli capovolti in Provenza

Provenza, i cartelli sottosopra

Siete in Provenza, su una strada di campagna, vi godete il paesaggio ma l’obiettivo è raggiungere la meta: a un certo punto, il gps dice che siete arrivati a destinazione, eppure… la scritta sul cartello d’ingresso del villaggio non dice esattamente la stessa cosa. Anzi, non si capisce proprio. Dopo un attimo di smarrimento, ecco che vi rendete conto: è sottosopra.

Non è capitato solo a voi. In una regione che fa dell’accoglienza il suo punto d’orgoglio, dove spesso anche i villaggi più piccoli affiggono all’ingresso dell’abitato non solo il cartello che ne indica il nome, ma anche i riconoscimenti e label conquistati (dai Villes et Villages Fleuris ai Plus beaux Villages de France, dalle Petites Cités de caractère alle Villes ou Pays d'art et d'histoire), diversi lettori ci hanno segnalato la presenza di cartelli posizionati a testa in giù.

Perché i cartelli di molte località sono stati messi sottosopra

Quali sono le ragioni di questi curiosi capovolgimenti?

Al primo cartello rovesciato in cui ci si imbatte, viene da pensare che si tratti di una goliardata o dello scherzo di qualche buontempone. Ma quando i cartelli capovolti diventano numerosi, spesso raggruppati in un raggio di pochi chilometri, diventa chiaro che c’è dell’altro. Tanto più se – come abbiamo verificato – parte di queste situazioni è immutata dal novembre 2023.

È stato allora, infatti, che i componenti della Fédération nationale des syndicats d’exploitants agricoles (FNSEA) e dei Jeunes Agriculteurs, per dimostrare che il governo francese, con la sua politica agricola, stava “camminando a testa in giù”, hanno compiuto il fatidico gesto. E non solo in Provenza: il fenomeno è partito dal dipartimento del Tarn e si è diffuso progressivamente in diverse regioni della Francia. Si tratta, insomma, di un fenomeno nazionale (si parla di migliaia di cartelli smontati, capovolti e riavvitati ai loro pali), volto sia a protestare pacificamente contro le istituzioni, sia a sensibilizzare i cittadini.

Dove sono stati capovolti i cartelli in Provenza

L’elenco non pretende di essere esaustivo, ma i cartelli capovolti sono stati intercettati in diversi dipartimenti provenzali, in alcuni casi sia all’entrata sia all’uscita del territorio delle località coinvolte:

  • nelle Alpi di Alta Provenza, il capovolgimento dei cartelli ha coinvolto, tra gli altri, Forcalquier, La Javie, Mane, Roaix, Rochebrune, Saint-Jannet, e, nella valle dell’Ubaye, Barcelonnette, Jausiers e Meyronnes;
  • nelle Alpes Maritimes, la protesta – che qui ha assunto anche altre forme – ha raggiunto perfino un quartiere di Nizza;
  • nel Var, sono stati colpiti dal rovesciamento dei cartelli Besse-sur-Issole, Brignoles, Cabasse, Camps-la-Source, Carcès, Corignac, Flassans-sur-Issole, Entrecasteaux, Forcalqueiret, Gonfaron, Hyères, Le Cannet-des-Maures, Rocbaron, Sainte-Anastasie-sur-Issole, Tanneron;
  • nel Vaucluse sono stati avvistati cartelli sottosopra ad Apt, Coustellet, Entraigues-sur-la-Sorgue , Lambesc, La Rochette, Monteux, Pernes-les-Fontaines, Roussillon, Rustrel, Saint-Saturnin-les-Apt, Sorgues, Valréas, Visan;
  • nella Drôme è toccato a Valence, Bourg-lès-Valence, Saint-Marcel-lès-Valence.

Una politica agricola che cammina “a testa in giù”

Quello delle associazioni degli agricoltori e allevatori è, come accennato, un gesto simbolico.

I rappresentanti del settore imputano al governo una politica miope, se non addirittura controproducente, in un ambito che rappresenta una quota significativa dell’economia francese, con una presenza cospicua di piccole aziende familiari.

In particolare, lamentano il fatto che, a fronte di adempimenti sempre più impegnativi, anche in termini di investimento, gli agricoltori francesi sarebbero penalizzati da un quadro normativo più restrittivo di quello dei Paesi concorrenti e dalle importazioni da aree dove le regolamentazioni sono molto più lasche.

Una protesta che va avanti da tempo

Il picco dell’“epidemia” dei cartelli sottosopra si è registrato tra novembre e gennaio.

Poi, una volta ottenuto l’effetto voluto, inclusi alcuni colloqui con le Prefetture, sono stati in parte gli stessi autori del gesto a ripristinare la situazione originaria. In molti casi, la data scelta per tornare al “verso giusto” dei cartelli capovolti in novembre è stata anch’essa simbolica: il 1° dicembre, quando in Francia si celebra Saint-Eloi, patrono degli agricoltori.

Diversi cartelli, però, sono comunque rimasti al loro “stato innaturale”.

La solidarietà delle autorità locali: il sindaco a tasta in giù

Il ri-capovolgimento di molti cartelli, resi così nuovamente leggibili, è dovuto anche al fatto che, per la legge francese, la distruzione, il degrado o il deterioramento di beni di proprietà altrui (in questo caso, degli enti locali) sia punibile con due anni di reclusione e una multa di 30.000 euro, a meno che non si tratti di danni minori.

Ma più di un cartello è comunque rimasto a testa in giù.

La ragione? Le amministrazioni e le comunità locali sono solidali con agricoltori e allevatori.

Sul sito del Comune di Lambesc, ad esempio, è tuttora scritto:

Avrete notato che da qualche giorno i cartelli all'ingresso della città di Lambesc sono capovolti. Ecco perché: si tratta di una protesta pacifica dei sindacati agricoli FNSEA 13 (Fédération Nationale des Syndicats d'Exploitants Agricoles) e CDJA 13 (Confédération Départementale des Jeunes Agriculteurs), che vogliono far passare il messaggio che " si cammina a testa in giù". La città sostiene pienamente gli agricoltori, riconoscendo le sfide quotidiane insite nella loro nobile professione.

E il sindaco del Comune di Bouc Bel Air, nel dipartimento delle Bouches du Rhone, ha manifestato il suo sostegno agli agricoltori capovolgendo la foto del suo profilo Facebook.