La Provenza basta da sola
Mare, montagna, città d’arte, villaggi tra i più bellidi Francia, siti archeologici. E poi, per chi è solleticato dai piaceri della cucina, olio, formaggi, tartufi, vino…
Si potrebbe dire che la Provenza basta non solo a sé stessa, ma basta anche, da sola, a soddisfare qualunque esigenza quantomeno turistica.
C’è forse un unico motivo che può spingere ad una gita “fuori porta”: una vacanza au fil de l’eau, in una houseboat su un fiume o un canale. Anche per gli innamorati di questa immersione nella natura l’offerta provenzale non è proprio zero. Anzi, ad ovest c’è il bellissimo Canal du Rhône à Sète che entra negli stagni della Camargue, che noi di InProvenza abbiamo già percorso partendo dalla base fluviale di Lattes con una penichette di Locaboat, leader nel settore. Ma se si vuole un’esperienza paesaggisticamente diversa, con una full immersion nel verde tipico della campagna francese, bisogna, appunto, fare una gita “fuori porta”. E noi lo abbiamo appena fatto.
Un piccolo, piacevole tradimento alla Provenza
Base di partenza scelta, Dompierre-sur-Besbre, al confine tra Alvernia-Rodano-Alpi e Borgogna-Franca Contea: punto strategico, perché è una sorta di crocevia naturale tra il canale laterale della Loira e il canale da Roanne a Digoin. Ricordando la precedente esperienza positiva, anche questa volta abbiamo scelto di partire con Locaboat.
A riceverci alla base Madame Sylvie con utili consigli sul percorso e sui tempi di percorrenza. A spiegarci i segreti della barca e della navigazione c’è, invece, Monsieur Sébastien, gentilissimo e disponibile anche ad esaudire piccoli desideri fuori ordinanza come quello di Alberto, il nostro "chef di bordo" che pare non possa sopravvivere senza il doccino esterno sulla barca.
Abbiamo scelto una Pénichette Flying Bridge, lo stesso modello utilizzato nell’esperienza provenzale, barca ampia e confortevole per quattro persone (siamo appunto in quattro) e molto maneggevole. Tutto pronto, quindi, e siamo partiti per consumare questo perdonabile tradimento alla Provenza.
Il piacere di immergersi nella natura
Le peculiarità vincenti di questo tipo di vacanza sono due: la possibilità di immergersi nella natura, sensazione che non si può provare raggiungendo gli stessi posti “da terra”, e l’emozione di poter guidare da soli, senza necessità di patente nautica, una barca. E quest’anno un piccolo contrattempo – una panne al motore – ci ha anche confermato quanto sia sicuro e facile superare le piccole emergenze: una chiamata al servizio di assistenza telefonica di Locaboat attivo tutto il giorno (dopo le 19.00 le chiuse sono... chiuse e non si può più navigare) e l’ineffabile Sebastien che in poche ore ci ha raggiunti e ha sistemato il guasto.
All’insegna della convivialità
Ma c’è un terzo aspetto pregevole della vacanza in pénichette – per chi come noi di inProvenza si lascia sedurre dai momenti di convivialità – ed è l’atmosfera che si crea con le persone che si incrociano, anche solo per un momento. Dai ciclisti sulla stradina di alzaia che costeggia il canale che ti aiutano a prendere le cime per superare una chiusa (comunque sempre presidiata da un operatore), ai pescatori con i quali ci si scambia un “bonjour”; dai saluti con gli altri “barcaioli” che capita di incrociare, alle chiacchiere con i vicini di attracco con i quali si condividono esperienze di viaggio e frammenti di vita.
Nella nostra tappa a Paray-le-Monial, ad esempio, abbiamo incontrato Eleonora e Roberto, anche loro italiani, che da qualche anno hanno cambiato vita decidendo – proprio dopo una vacanza in barca sul Canal du Midi – di vivere su una peniche. La loro “Giséle 1930” è un'imbarcazione di 30 metri, di circa cento anni (ovviamente completamente rinnovata), con una storia incredibile: nave da trasporto, circo, ristorante… ed ora è la loro casa itinerante con due belle stanze destinate a bed & breakfast.
Sapore di Provenza
Last but not least, tra i piaceri della vacanza fluviale, il momento della cena. Per noi, sul ponte della nostra Flying Bridge, sedotti dall’abilità di Alberto in cucina, con i suoi specialissimi spaghetti con i pomodorini freschi e scorza di limone o con le melanzane. Ma sempre seguiti da formaggio di capra e un fresco rosato del Ventoux, per non rinunciare anche qui, fuori porta, a un po’ di sapore di Provenza.
Maurizio Tucci