18 agosto 2024, il mondo del cinema perde un mito, un'icona, "un monumento", come dirà il presidente Emanuel Macron. Ma Alain Delon è indimenticabile e qualcosa di lui resta per sempre anche in Provenza e Costa Azzurra. Ne ripercorriamo le tracce.
Alain Delon in Costa Azzurra: sboccia l’amore con il cinema
Parigi, 1956. Alain Delon incontra in un locale del 6° Arrondissement, il Club Saint-Germain, l'attrice Brigitte Auber, reduce dalle riprese di La Main au collet di Alfred Hitchcock. Alain e Brigitte vivono insieme, e insieme, nel 1957, scendono in Costa Azzurra, dove lei ha casa a Saint-Paul-de-Vence: l’occasione è il Festival di Cannes.
Durante la manifestazione, Alain entra in contatto con il mondo del cinema. È infatti qui che lo nota Henry Willson, incaricato di reclutare nuovi talenti per David O. Selznick, che gli offre un periodo di prova a Roma, nonostante il giovane non abbia una formazione da attore: fino ad allora ha vissuto una gioventù sul filo del rasoio, tra la Marina Militare e qualche incursione nell’indisciplina e nell’illegalità.
Tutte le volte di Alain Delon a Cannes, amore e odio
Alain Delon appare per la prima volta al Festival di Cannes in qualità di attore nel 1961. Delon è il giovane Ulisse Cecconato nel film di René Clément Quelle joie de vivre, in concorso. Sale di nuovo i gradini della scalinata più cinematografica di Francia nel 1962, nei panni del cinico agente di cambio Piero, in L'eclisse di Michelangelo Antonioni (la pellicola vince il Premio della Giuria), e lo ritroviamo sulla Croisette anche l’anno successivo: al fianco di Claudia Cardinale, Delon interpreta l’indimenticabile Tancredi Falconeri nel Gattopardo di Luchino Visconti, vincitore della Palma d'Oro.
Passano 13 anni prima di rivederlo da queste parti come protagonista di Mr. Klein di Joseph Losey, ma un’accoglienza piuttosto tiepida da parte del Festival rende tale, per non dire freddo, anche l’atteggiamento dell’attore nei confronti della manifestazione. Il distacco diventa esplicito quando la star – è il 1984 e Notre histoire di Bertrand Blier, di cui è protagonista, non viene selezionato – accusa di inadeguatezza i responsabili del festival.
I toni cambiano decisamente nel 1990: per Delon, che interpreta Roger Lennox e Richard Lennox in Nouvelle vague di Jean-Luc Godard, già al momento dello “sbarco” è un bagno di folla. Come lo è l’apparizione di due anni dopo, quando la star è a Cannes per assistere alla proiezione di Retour de Casanova di Edouard Niermans.
Nel 1997, una nuova rottura: per la 50a edizione, il Festival invita Jean-Paul Belmondo – amico e rivale – e non lui. Lo smacco lo tiene alla larga dalla manifestazione per altri dieci anni tondi, quando accetta l’invito a prendere parte alle celebrazioni per 60°. Torna poi ancora una volta nel 2013 per la proiezione di una copia restaurata di Plein Soleil di René Clément (1960), tratto da The Talented Mr. Ripley di Patricia Highsmith.
Se è vero che la kermesse della 7a artenon ha mai assegnato ad Alain Delon un premio come miglior attore, nel 2019 ne attesta definitivamente il ruolo nel firmamento cinematografico con la Palma d’Oro d'onore.
Alain Delon, tra Ramatuelle e Aix-en-Provence
Dal Festival alle location: si svolgono a Ramatuelle le riprese del film La Piscine di Jacques Deray (1969): attorno allo specchio d’acqua passano le loro giornate Jean-Paul e Marianne, una coppia che trascorre le vacanze nella villa di un amico. Una coppia anche nella vita: Jean-Paul e Marianne altri non sono che Alain Delon e Simone Signoret, secondo molti l’unico vero amore del divo francese.
Altra piscina, altra compagna, altra città: la piscina è quella che Alain Delon e Mireille Darc fanno costruire dietro la loro residenza di Aix-en-Provence: mentre lui è impegnato sul set a Marsiglia, si innamorano dell’Hôtel de Boisgelin, hôtel particulier del XVII secolo nel prestigioso Quartier Mazarin, e prendono in affitto l'appartamento al piano terra per cinque anni, dal 1970 al 1975. Una presenza discreta, quella della coppia, ma la loro residenza è conosciuta. Tanto che, nonostante vi sia già un ingresso “ufficiale” al numero 11 di rue du Quatre-Septembre ad Aix-en-Provence, a un passo dall'elegante fontana di Place des Quatre-Dauphins, i due fanno aprire una porticina discreta sulla rue Frédéric Mistral.
Altra tappa aixoise di Alain e Mireille, il Café des Deux Garçons, al piano terra dell’Hôtel de Gantès al 53 bis del Cours Mirabeau.
Marsiglia, “una città come nessun’altra”
È questo che dirà Alain Delon della città in cui è ambientato Borsalino, diretto da Jacques Deray nel 1970. Nel film – diverse sequenze del quale sono girate nel quartiere del Panier – lui e Belmondo sono due gangster della Marsiglia degli anni '30.
Ma non è questa la “prima volta” di Alain Delon nella città focese – nel 1964 ha già presto parte alle riprese de L'Insoumis di Alain Cavalier – e non sarà neppure l’ultima: l'attore recita in Fabio Montale, miniserie poliziesca nella quale interpreta l'omonimo commissario: tra le location della serie, tratta dalla trilogia noir di Jean-Claude Izzo, scrittore marsigliese nel midollo, il Parco Nazionale dei Calanques.
In città sono girate anche diverse scene di altri due film che vedono Alain Delon protagonista: Le Cercle Rouge di Jean-Pierre Melville (1970), e Le Gitan di José Giovanni (1975), dove l’attore interpreta figure con molti punti in comune: nel primo, Delon è Corey, detenuto appena rilasciato per buona condotta dopo cinque anni di galera; nel secondo è il gangster Hugo Senart, “lo zingaro”, appena evaso di prigione. E in nessuna delle due pellicole è uno stinco di santo.
Infine, il ricordo di Alain Delon a Marsiglia è anche al Vieux Port. Non è nel porto cittadino che Alain Delon ha interpretato il Tom Ripley di Plein Soleil (il film di René Clément è stato girato tra Ischia, Procida e Roma), ma alle banchine dell Società Nautica Marsigliese è attraccato dal 2020 il Marge, il favoloso 18 metri sul quale sono state fatte le riprese in mare: in una delle scene più iconiche, un Alain Delon a torso nudo al timone del veliero ha appena compiuto il suo “delitto in pieno sole”, trasformandosi in un truce assassino.
Per chi non avesse visto il film, un fermo immagine della scena è riprodotto in proporzioni da grande schermo, o anche più ampie, a Cannes, su un muro di avenue Francis Tonner.