Più di 40 anni a cercare di salvare la vita ai malati di cuore, in un ospedale di Napoli. Poi l’ultima urgenza, la sua: lasciarsi una vita alle spalle. E cominciarne un’altra. Invidiabile. E meritatissima.
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2016, una notte di inizio dicembre. Squilla il telefono. Sono reperibile in ospedale per cui so già chi mi chiama. In cardiochirurgia sta per arrivare una donna colpita da dissezione dell'aorta. Da operare al più presto
Mi alzo, mi vesto, un caffè (doppio). Vado in ospedale ed entro in sala operatoria poco prima di mezzanotte. Esco la mattina del giorno dopo, otto ore d'intervento, sono molto stanco. La paziente è sopravvissuta
Faccio questa vita da 43 anni. A Napoli. E intanto il piccolo appartamento che ho comprato in Costa Azzurra, a Cap Esterel-Agay, resta lì: il verde, il mare, la roccia rossa dell'Esterel... La quiete
Ricordo la mia prima volta in sala operatoria. Ero ferrista: dovevo solo passare gli strumenti ai chirurghi, quelli che operavano davvero. Quanto tempo è passato?
Troppo. Potrei lavorare ancora tre anni, ma anche lasciare in qualsiasi momento: dimissioni volontarie. Lascio, è deciso
Ecco cosa faccio: via dal lavoro e tre mesi di fila in Costa Azzurra. Per dare un taglio netto, per non avere rimpianti. Perché le crisi di astinenza sono in agguato: dalle sensazioni forti che procura un lavoro come il mio, dal contatto con i pazienti e con i giovani chirurghi in formazione. Sì, i pazienti e i ‘ragazzi’ mi mancheranno. Via, comunque
Tre mesi: il regalo più bello che mi sono fatto nella mia vita. Ho fatto fare dei lavori nell'appartamento, perché sia più confortevole, adatto a starci più a lungo: presto ci voglio tornare. Ho letto cinque o sei libri. Ho ricevuto la visita di amici e amiche, venuti per tenermi compagnia: mi hanno fatto piacere. Anche stare solo non mi dispiace
Un mojito ogni tanto in uno dei bar lungo la spiaggia. Qualche cena di pesce. E decine di tramonti sul mare a Port Santa Lucia-St. Raphael. Me ne sono accorto dopo: non mi sono quasi mosso. La quiete
Pasquale Santé
Grazie, Pasquale, per averci regalato la Tua storia. E voi? C'eravate?