Coltivato da oltre 9mila anni in tutto il mondo, il più antico dei cereali sceglie la Camargue come patria d’elezione.
Riso contro sale
Il riso compare nel Sud della Francia già nel XIII secolo, ma si radica davvero in Camargue solo tre secoli dopo. Prima di oggi, sono due le ‘epoche d’oro’ della risicoltura in questa zona.
Nel 1800, a stimolare la produzione è l’offensiva che la Compagnie générale de dessèchement scatena contro il sale, reo di minacciare l’ecosistema e l’equilibrio della Camargue: proprio mentre flora e fauna sono in pericolo, le risaie permettono di utilizzare l’acqua dolce in arrivo da Rodano per desalinizzare il terreno.
Durante la seconda guerra mondiale, invece, la spinta a implementare la coltivazione del riso viene dal mare: l’interruzione del traffico marittimo dovuta al conflitto bellico provoca una situazione di penuria alimentare che dà nuovo impulso alle coltivazioni locali, rese possibili anche dalle risorse messe a disposizione dal Piano Marshall.
Un riso con il bollino blu (e giallo)
Il riso della Camargue ottiene il riconoscimento Igp (Indication Géographique Protégée) alla fine degli anni '90. La certificazione ha un doppio significato: da un lato indica che il riso proviene da un’area specifica; dall’altro, segnala al consumatore che è stato selezionato secondo criteri specifici estremamente precisi.
Un regolamento molto rigoroso, chiamato cahier des charges, codifica infatti, per ciascun mestiere della filiera del riso, le procedure da rispettare perché siano assicurate la qualità della produzione, la tracciabilità del prodotto e le tecniche di selezione delle diverse varietà.
Il triangolo del riso di Camargue
Per ottenere la certificazione Igp “Riso di Camargue”, il cereale dev’essere prodotto, essiccato e trasformato all’interno di un’area che comprende 15 comuni a cavallo tra Bouches du Rhône e Gard: una sorta di triangolo i cui vertici corrispondono a Aigues Mortes (ovest), Port-Saint Louis du Rhône (est) e Tarascona (nord).
Semina e raccolto
Il riso di Camargue ha esigenze particolari per quanto riguarda le condizioni termiche e idriche. Viene seminato tra aprile e maggio, nell’acqua o a secco, mentre la coltivazione avviene per la gran parte del tempo sotto uno strato di 5-10 centimetri d’acqua.
Quanto al raccolto, il periodo dipende dal grado di maturazione delle diverse varietà di riso, influenzato a sua volta dalle condizioni climatiche che hanno accompagnato la crescita della pianta. Dopo di che, è pronto per finire in cucina!
Alla scoperta del riso
Quale posto migliore della casa del riso per andare alla scoperta di questo cereale? La Maison du riz di Albaron, a meno di una ventina di minuti d'auto da Arles, è uno spazio pedagogico che racconta l'evoluzione della riscultura dai suoi esordi in Camargue fino ai giorni nostri.
Curata dalla famiglia Rozière, che si dedica alla risicultura da più generazioni, presenta le diverse tappe del processo di trasformazione dei chicchi di riso e propone uno spazio dedicato ai materiali e macchinari impiegati nella risicultura.
Per chi vuole 'toccare con mano', un angolo boutique permette di acquistare il riso e i suoi 'derivati', birra compresa. Noi ci siamo innamorati di un cucchiaio da risotto molto molto originale...