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Christian Dior e il cerchio della vita

Christian Dior e il cerchio della vita

Tra Caillan e lo Château de La Colle Noire, il ritmo lento della Provenza.

Christian Dior dalla Normandia a Parigi

Christian Dior è un uomo del Nord, come del Nord è, da generazioni, la sua famiglia. Christian è nato e cresciuto a Granville, nella Manche, secondo dei cinque figli di Maurice, ricco industriale chimico, e Madeleine. La famiglia si trasferisce a Parigi nel 1910 – salvo riparare nuovamente a Granville durante il primo conflitto mondiale – dove Christian tenta senza successo gli studi per la carriera diplomatica.

Finisce per aprire, nel 1928, una galleria d’arte insieme all’amico Pierre Colle. Le cose sembrano andare per il  meglio, i surrealisti e il loro mondo – André Breton, Pablo Picasso, Salvador Dali, Marcel Duchamp, René Magritte, Alberto Giacometti, Max Ernst, Man Ray, Joan Miro, Jean Arp, Artür Harfaux, Paul Eluard, Maurice Henry, George Hugnet, Léon Tutundjian, Valentine Hugo, Marcel Jean e Yves Tanguy – sono di casa.

Christian Dior, scultura nel giardino della Maison-musée Dior a Granville, Normandia

Il primo incontro di Christian Dior con la Provenza

La madre di Christian muore e il padre, vittima di cattive speculazioni, cade in rovina: perfino la proprietà di Granville viene venduta. Nel 1934, sulla scorta dell’onda lunga della crisi del ’29, Christian è costretto a chiudere la galleria, a venderne gli stock e a privarsi perfino le opere della sua collezione personale: per circa un decennio vivrà della generosità degli amici e del ricavato della vendita di qualche quadro.

È in questo periodo che comincia la sua carriera di illustratore per il mondo della moda, realizza qualche costume per il cinema e il teatro e ottiene persino di farsi comprare qualche schizzo dai grandi nomi di allora: Nina Ricci, Balenciaga e Schiaparelli. Nel 1938 riesce a farsi assumere come modellista e disegnatore dal grande couturier Robert Piguet e a firmare le sue prime collezioni di successo.

Ma scoppia la guerra e Christian raggiunge il padre e la sorella Catherine nel Sud della Francia, a Callian.

Chapelle Notre-Dame des roses, Callian

Callian, villaggio del cuore di Christian Dior

Callian è un villaggio nell’entroterra del Var, a due passi dal confine con le Alpi-Marittime e a pochi chilometri da Grasse, la capitale dei profumi. Il Massiccio del Tanneron, solcato dalla strada della mimosa, è ancora più vicino.

Nonostante gli stenti del periodo bellico – quando Catherine riuscirà in qualche modo a sfamare il padre e il fratello grazie ai prodotti dell’orto, prima di essere catturata dai tedeschi, torturata e deportata nei campi di Drancy e Ravensbrück a causa delle sue attività a favore della resistenza –, a Caillan Christian Dior si immerge in una natura profumata, colma di aromi e di colori, che lascerà tracce indelebili nel cuore del futuro couturier e in molti profumi di quella che sarà la sua Maison. Tra gli altri Miss Dior, dedicato alla sorella Catherine.

Miss Dior, il profumo dedicato da Christian alla sorella Catherine

Lo Château de la Colle Noire, tra fiori e profumi

Dopo l’ennesimo rientro a Parigi, Christian apre la sua casa di moda nel 1946 e la sua maison de parfums solo un anno dopo. Se la prima prende sovente spunto dalle relazioni artistiche parigine (alcune creazioni prenderanno il nome dai pittori dell’entourage del gallerista e dalle loro opere), la seconda è indiscutibilmente legata agli anni di Caillan.

Ed è nei pressi di Caillan che Christian acquista, pochi anni dopo, lo Château de la Colle Noire (colle sta per “collina”): una residenza situata all'ingresso del cosiddetto Pays de Fayence, al limite delle Alpi Marittime e del Var. Costruito su un promontorio che domina la pianura di Montauroux, il castello è circondato da un parco. Edificato tra il 1858 à 1861 dall’allora proprietario Henri-Emmanuel Poulle sopra un’antecedente stazione di posta, lo Château de la Colle Noire è completamente restaurato dallo stesso Christian Dior nel rispetto della suo aspetto originario.

Château de La Colle Noire, Montaroux

In Provenza la vera casa di Christian Dior

Per capire quanto la Provenza abbia ispirato Christian Dior basta consultare il sito della Maison: “È nel sud della Francia”, si legge, “che Christian Dior, amante dei fiori, sceglie di acquistare la sua proprietà nel 1951: lo Château de la Colle Noire […], una sublime dimora che domina le verdeggianti colline nel cuore dell'entroterra".

E ancora: “Quando Monsieur Dior acquista lo Château de La Colle Noire si assiste al coronamento di un profondo legame con il sud della Francia e, in particolare, con la Provenza, e alla realizzazione del suo sogno di Parfumeur: è qui che il visionario couturier sognava i fiori Dior per i suoi profumi. Questa proprietà rappresenta la sua oasi di pace, la sua "vera casa": ne arreda ogni stanza, ne progetta il giardino, supervisiona i lavori. È qui che dismette i panni di couturier per coltivare, tra concerti di cicale e sentieri bianchi di gelsomino, la sua passione per i fiori d'eccezione. «Vorrei che questa dimora fosse la mia vera casa. »”, scrive Christian.

Quando Dior lascia il posto a Christian

Christian Dior pensa da subito al buen retiro dove passare serenamente, circondato dagli amici e dai suoi fiori, gli ultimi anni di un’esistenza intensa, in cui il talento è stato ripagato dal successo. A un certo punto della sua vita, il grande couturier parfumeur scrive così dello Château de La Colle Noire:

Si trova a Montauroux, vicino a Callian, dove una buona stella mi aveva permesso, quindici anni fa, di trovare tranquillità e di preparare una nuova esistenza. Non posso dire molto su quella casa, visto che la sto costruendo. È semplice, solida e nobile, e la sua serenità si addice al periodo di vita che dovrò affrontare tra qualche anno. Vorrei che questa casa fosse la mia vera casa. Quella in cui – se Dio mi presta una lunga vita – potrò ritirarmi. Quella in cui – se ne avrò i mezzi – potrò completare il cerchio della mia esistenza e ritrovare, in un altro clima, il giardino che ha protetto la mia infanzia. Quella in cui potrò finalmente vivere in tranquillità, dimenticando Christian Dior per tornare a essere semplicemente Christian. È a Montauroux che scrivo queste ultime righe

I suoi auspici saranno soddisfatti: un pennello magico intriso dei colori della Provenza disegnerà, con la lentezza imposta dal ritmo dell’art de vivre di questi luoghi, l’ultimo tratto del cerchio.