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Provenza terra della gioia

Provenza terra della gioia

Il ricordo del 14 luglio 2016 a Nizza e la voglia di guardare al futuro.

Dapprima abitarono qui i Liguri. Il rosso era il loro colore preferito. Il colore rosso rimase quando giunsero i Fenici, i Greci, i Longobardi, i Saraceni e i Visigoti. Rossa è la gioia. In questa terra non si è mai smesso di gioire. Tutti gli orrori della Storia sono stati mitigati. I barbari invasori non rimasero barbari a lungo. Chi giunse in queste terre con la volontà di conquistarle, ne fu conquistato. I popoli sprofondarono dolcemente nella terra come una semente. Le stagioni del raccolto si susseguirono numerose. E il frutto di questi raccolti fu sempre la gioia

Joseph Roth, il bianco e il rosso dei popoli

È un brano de Le città bianche scritto da Joseph Roth dopo il suo vagabondare, fra il settembre e il novembre 1925, per il Sud della Francia. Tradotto da Fabrizio Rondolino per la collana Piccola Biblioteca Adelphi che lo ha pubblicato nel 1987.

L’abbiamo riletto dopo l’attentato terroristico del 14 luglio 2016 a Nizza, quando un altro rosso, quello del sangue delle vittime e dei feriti sulla Promenade des Anglais, ha tentato di cancellare con la violenza quelle immagini. Allora abbiamo deciso di fare delle parole di Roth un augurio, o forse un manifesto, perché anche l’ennesimo orrore della Storia recente possa, col tempo, essere mitigato. E perché nessuno, né qui né altrove, rimanga barbaro a lungo.