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Passaggio in India

Passaggio in India

Verquières, 800 abitanti e uno scenario da Bollywood.

La Provenza si può girare avendo una meta. Oppure lasciandosi portare dal caso. Con un po’ di curiosità, si può arrivare lontanissimo.

L’India in Provenza

Lungo la celebre ex Nazionale 7 (oggi D7N), nel tratto che da sud di Avignone porta a Orgon, ci colpisce un cartellone orientaleggiante con la scritta “La malle des Indes”, il baule delle Indie, e una freccia che indica la direzione.

L’India ha sempre esercitato un fascino su di noi. Svoltiamo e ci ritroviamo nella periferia di un villaggio che nessuna guida si sognerebbe di nominare: strade di ghiaia, pochi capannoni, qualche camioncino, attrezzi da lavoro. Poche decine di metri più in là si apre un mondo.

La malle des Indes, ingresso del loft principale

Una passione di famiglia

Ancor prima di superare la soglia siamo in India: La malle des Indes è un paradiso ad alta concentrazione di antiquariato e modernariato indiano.

Ce lo racconta Ugo Palmero (senza l’H iniziale perché è nato qui ma è di origini italiane: il nonno paterno è genovese) invitandoci a sedere su un divano che ha quasi cento anni. Ugo ha seguito le tracce paterne: papà Christian, innamorato dell’India, passava più tempo là che in Provenza, e non tornava mai a mani vuote. Tanto vale, si disse un giorno del 1986, farne un mestiere.

La malle des Indes, Ugo Palmero

Mentre Ugo parla è difficile guardarlo negli occhi: ci sono talmente tante cose intorno a noi che lo sguardo non sa dove fermarsi.

“Alla malle des Indes abbiamo circa 15mila oggetti, ma non sono mai gli stessi: ogni anno arrivano dall’India decine di container pieni dei ‘pezzi’ che papà e io andiamo a scegliere sul posto tra quelli che i nostri interlocutori locali, con cui lavoriamo da anni e che conoscono il nostro gusto e le nostre esigenze, hanno radunato per noi. Quelli che trovate qui sono i nostri coups de coeur".

La malle des Indes, méli mélo

Harrods in Provenza

‘Oggetti’, in effetti, non dà esattamente l’idea. Se fino a qualche anno fa a Londra Harrods si vantava di poter offrire di tutto, “dallo spillo all’elefante”, a Verquières, nelle Bocche del Rodano, si trova molto di più: dai portali monumentali, colonne e scalinate ricamate di intagli alle scatoline dipinte di pochi centimetri. Elefante compreso.

La malle des Indes, elefante di legno

Il legno, in prevalenza tek, è il materiale più presente, ma non mancano ferro, vetro, tessuti… “Vendiamo cose che hanno da 20 a 200 anni”, dice Ugo. Davvero non c’è niente di nuovo? “Qualche pezzo è fatto oggi, per poter accontentare un po’ tutte le tasche”, spiega indicandoci un delizioso mobile a scaletta, “ma sempre con legno vecchio. Mai un albero sarà tagliato per noi, perché pensiamo che la deforestazione sia un flagello per il nostro pianeta”.

Chi va in cerca dell’India in Provenza?

La malle des Indes, pannello pubblicitario

Chi sono i frequentatori e gli habitué di questo posto?

Ugo sorride, indicandoci le persone che camminano – come non vediamo l’ora di fare noi – all’interno della malle e si soffermano a guardare questo e quello: “Oltre il 70% dei nostri clienti sono professionisti, architetti, decoratori e boutique che arrivano da tutta Europa ma anche da più lontano".

La malle des Indes, salotto bianco e vetrate colorate

"Spesso si rivolgono a noi per arredare interi appartamenti, ville, perfino alberghi (ce n’è uno a Parigi). Arrivano qui con i progetti e magari li modificano per farci entrare una colonna o una porta”. Le meraviglie che abbiamo intorno viaggiano parecchio: dall’India a Verquières e da Verquières a mezzo mondo.

La malle des Indes, strumento a corde

Per fortuna, nostra e di chi dei nostri lettori vorrà venire a curiosare, La Malle des Indes è aperta anche ai privati. E, se ci si innamora di un armadio o di un lampadario, Ugo si occupa della spedizione.

La malle des Indes, secchi di metallo variopinti

La Malle des Indes (00  33 (0)4 90 95 08 08) è a Verquières, al 10 dell’Impasse de la Monède. È aperta dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 18.30 tranne il mercoledì, la domenica e i giorni festivi.

Che altro dirvi? Stavolta ci fermiamo qui, e lasciamo parlare le immagini.