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Chiner, a caccia di buone occasioni in Provenza

Chiner, a caccia di buone occasioni in Provenza

Brocante e vide-greniers, sai qual è la differenza?

Chiner, un verbo molto provenzale

Chiner, andare a caccia di buone occasioni, è uno dei verbi più coniugati in Provenza. Lo si fa alle brocantes e ai vide-greniers, nelle città più grandi e nei villaggi più microscopici. E se anche – cosa del tutto sconsigliabile – andassimo in Provenza una sola volta nella vita, un giro a un mercato o mercatino dell’antiquariato non può non far parte dell’esperienza.

Vide-grenier e brocante, che differenza c’è

Il vide-grenier è la versione francese di quello che noi chiameremmo mercatino delle pulci.

I venditori sono per lo più privati cittadini (molti vide-greniers vietano addirittura ai professionisti di vendere) che vogliono unire l’utile al dilettevole: svuotare armadi, cantine e soffitte (di qui il termine vide-grenier, letteralmente “svuota-solaio”) per sbarazzarsi di oggetti e arnesi che non utilizzano più, raggranellare qualche soldo e soprattutto passare una giornata in cui, che si facciano buoni affari o no, le chiacchiere sono assicurate.

Il venditore non ha una bancarella, ma espone la sua mercanzia direttamente sull’asfalto o, nella migliore delle ipotesi, su un telo steso sul terreno a segnare i confini del suo spazio.

La brocante è la versione professionale del vide-grenier: chi vende è un professionista o quantomeno qualcuno del mestiere che espone la propria merce di marché in marché, seguendo un suo calendario.

I prezzi sono quasi sempre scritti sugli oggetti e in genere sono più alti che nei vide-greniers, tanto più che anche il costo della piazzola (all’esterno) o dello spazio/stand (all’interno) per il venditore è più alto.

Gli articoli sono normalmente in buono o ottimo stato e vengono esposti con grande cura, sovente nelle loro custodie eleganti; i vestiti sono appesi sugli stand appendiabiti e gli oggetti sono poggiati su banchi coperti di tessuto: in una delle combinazioni più frequenti, una stoffa blu fa risaltare i vecchi servizi di posate.

Vecchie automobiline e servizi da tavola

Che cosa comprare in Provenza alle brocantes e ai vide-greniers

Anche se abbiamo raggiunto la Provenza in automobile, difficilmente avremo spazio per portarci a casa il mobile o il lampadario di cui ci siamo innamorati, ma non per questo siamo costretti a rinunciare al nostro coup-de-foudre: i brocanteurs professionali sono organizzati per trasporti e spedizioni e possono farci arrivare ovunque chiediamo qualunque cosa o quasi.

Fatta questa premessa, la maggior parte degli oggetti che si trovano ai vide-greniers sono di poco valore e di piccole dimensioni: vestiti e calzature usate, libri e riviste, giochi e giocattoli, CD, utensili elettrici ed elettronici, soprammobili e cianfrusaglie di ogni tipo.

Se alle brocantes i prezzi sono più alti, la merce ha comunque più valore: non siamo più nel regno dell’usato o del second hand, ma in quello del vintage, dell’antiquariato o del modernariato. Alla brocante possiamo trovare anche pezzi (e prezzi) di pregio, esemplari di design d’epoca, oggetti dei quali è nota e a volte certificata la provenienza.

Molti bocanteurs hanno alle spalle un negozio o almeno un deposito e sono, a loro volta, chineurs professionisti: offrono servizi di stima e valutazione del valore di arredi, complementi, quadri e altri oggetti vecchi o antichi, battono il territorio alla ricerca di lotti interessanti e hanno una rete di contatti che permette loro di sapere se c’è qualche proprietario di immobili di pregio che “svuota casa” in vista di un trasloco o di un trasferimento.

Rubinetti d'ottone e macina caffè

Brocantes e vide-greniers, quando e dove in Provenza

Brocantes e vide-greniers sono diffusi in tutta la Provenza. Nei centri di una certa dimensione possono avere addirittura cadenza settimanale, in altri casi si tengono mensilmente – la classica “prima” o “ultima” domenica del mese – e alcuni comuni più piccoli organizzano i loro marchés à brocante e vide-greniers una o due volte l’anno, specie d’estate o in concomitanza con qualche festività.

Per non lasciarci scappare il mercatino dell’antiquariato o delle pulci più vicino, possiamo tenere d’occhio i siti specializzati che aggiornano sistematicamente i calendari delle manifestazioni, come Vide-greniers o 123 brocante: entrambi permettono di circoscrivere la ricerca per dipartimento o di identificare la data del prossimo evento in una specifica località.

In alternativa, specie nei mesi estivi, possiamo lasciarci orientare dai cartelli che sbucano agli incroci e alle rotonde all’esterno dei villaggi: compaiono in genere un paio di settimane prima dell’evento annunciato e sono di colori sgargianti per catturare l’attenzione di chi sta rallentando.

Quanto più gli organizzatori considerano degna di nota la loro brocante, tanto più lontano, anche diverse decine di chilometri, potremo intercettare i loro avvisi, legati a tutto ciò che di verticale – pali della luce, alberi, sostegni della segnaletica – si incontra lungo la strada.

Eygalières, l'autunno nello specchio al vide-grenier

L’Isle sur la Sorgue, la "ville brocante"

Luogo di brocante per antonomasia, in Provenza, è L’Isle sur la Sorgue, cittadina del Vaucluse ad altissima densità di negozi e padiglioni di oggetti e curiosità d’antan che rivendica a buon diritto il ruolo di capitale dell'antiquariato della regione. Qui potremo trovare il nostro oggetto del desiderio o quel pezzo particolare che avremo voglia di portare a casa.

Se poi capitiamo – o veniamo appositamente – nelle date del Salone internazionale della brocante, non ci accorgeremo del tempo che passa e, alla fine della giornata, resteremo stupiti da quanti chilometri avremo percorso camminando tra uno stand e l’altro.

L'Isle-sur-la-Sorgue, vecchi paralumi e vasi d'antan

Brocantes e vide-greniers, voce del verbo chiner

Torniamo al nostro punto di partenza: da dove viene il verbo chiner? Un tempo, il termine che oggi designa un piacevole passatempo, indicava un mestiere decisamente faticoso.

I primi “cacciatori di occasioni” erano ambulanti o straccivendoli che andavano di villaggio in villaggio per trovare vecchi oggetti da vendere, rivendere o scambiare. E li trasportavano sulla schiena, allora chiamata "échine". All'epoca si diceva che questi lavoratori "s'échinaient", si “schienavano”, sottolineando la fisicità e la durezza del compito. La “e” iniziale si è persa per strada.

C'era una volta la cannuccia con il pennino

Vide-greniers e brocantes in Povenza, qualche altra cosa da sapere

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In genere il luogo specifico in cui si tiene una brocante o un vide-grenier all’interno del villaggio è ben indicato, ma se dovessero sfuggirci i cartelli seguiamo il flusso e fermiamoci dove le auto sono parcheggiate sommariamente e in barba agli spazi delimitati: le bancarelle sono dietro l’angolo.

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Accanto a brocantes e vide-geniers generici, in Provenza possiamo trovare anche eventi più “specializzati”.

Ad esempio, stanno prendendo sempre più piede le foires à la puériculture o vide-poussettes, cioè mercatini dove si vende tutto ciò che riguarda i bambini piccoli: abbigliamento e giocattoli, ma anche passeggini e carrozzine.

A un vide-dressing (o bourse aux vêtements) potremo fare incetta di vestiti e abbigliamento in genere; a un marché du linge ancien non mancheranno i corredi di biancheria della nonna, ma anche lenzuola e tovaglie di lino ricamate, guanti, bottoni, pizzi e perfino gioielli. Chi ha l’hobby del cucito, del ricamo o del lavoro a maglia potrebbe trovare qui qualche stock di magazzino a prezzi interessanti.

Marché du linge ancien

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In Provenza, il verbo che fa rima con chiner è marchander, contrattare. Non ha senso farlo ai vide-greniers, dove i prezzi sono spesso davvero irrisori, anche uno o due euro. Ma anche qui si può chiedere di arrotondare sul totale se si acquistano più pezzi. È invece il caso di trattare quando si acquista alla brocante: mai fermarsi al primo prezzo dichiarato dal venditore.

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Spesso vide greniers e brocantes vanno da mattina a sera. Se ci capita di arrivare all'ora di pranzo, non stupiamoci se, alla bancarella dove abbiamo trovato qualcosa che ci interessa, non c’è nessuno a cui chiedere informazioni: in Provenza la pausa pranzo è sacra.

Il venditore non può comunque essere lontano: con ogni probabilità è seduto a un tavolino un po’ nascosto a consumare il pasto - e una buona bottiglia di vino - con altri colleghi, o si è allungato fino al punto ristoro allestito dagli organizzatori e aperto anche ai visitatori. Possiamo fare la stessa cosa, o chiedere al vicino di bancarella che sa come rintracciarlo.

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Alle brocantes accade sempre più spesso di trovare mobili e mobiletti ridipinti in stile shabby-chick. Anche se ci piacciono, non è il caso di pagarli una fortuna: se il venditore ha scelto di riverniciarli, è probabile che il legno di cui sono fatti non sia particolarmente pregiato, o che le superfici nascoste sotto una mano di colore non fossero in condizioni ottimali. Quindi armiamoci di coraggio, appropriamoci della tecnica, compriamo il nostro comodino e dipingiamolo noi!

Cesti e cordame