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Turismo consapevole in Provenza: attenti all'acqua

Turismo consapevole in Provenza: attenti all'acqua

La siccità in Provenza: perché riguarda anche i turisti. Che cosa possiamo fare noi e che cosa non ha fatto Berlusconi.

La siccità in Provenza: un problema da affrontare

Noi turisti distratti potremmo non essercene accorti, ma la siccità dell’estate 2022 in Provenza è un fenomeno che la popolazione locale ricorderà a lungo, per la sua intensità e durata ma anche, ovviamente, per le sue conseguenze, economiche e non.

Da questo punto di vista, neppure il 2023 è cominciato sotto i migliori auspici e già a inizio maggio in diverse zone della Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra e aree limitrofe è stato di allerta siccità, con una situazione piuttosto variegata.

La siccità può derivare dalla mancanza di pioggia. Si verifica quando la quantità di precipitazioni è significativamente inferiore alle norme stagionali e per un periodo di tempo più lungo.

Quando la mancanza di precipitazioni si verifica in inverno o in primavera, impedisce il corretto reintegro delle acque sotterranee ("riserve" di acqua) che avviene in questo periodo dell'anno. Dopo aprile, l'acqua piovana viene assorbita principalmente dalle piante in crescita o evapora a causa del calore.

La siccità può essere aggravata dalle alte temperature, soprattutto in estate, che causano l'inaridimento del suolo e una maggiore evaporazione dell'acqua disponibile. In sintesi: la scarsità d'acqua può verificarsi in qualsiasi periodo dell'anno.

In Francia, come del resto da noi, la valutazione della gravità della siccità si basa su dati idrologici e osservazioni sul campo (diminuzione dei flussi fluviali, diminuzione dei livelli delle acque sotterranee, osservazioni di siccità, diminuzione delle scorte di supporto idrico). I livelli d'acqua disponibili sono misurati continuamente da stazioni di misurazione automatizzate che alimentano banche dati specializzate. Quando vengono superate alcune soglie predefinite, i prefetti possono adottare misure per limitare o sospendere l'uso dell'acqua. Le misure prese già a questa stagione guardano all’estate e la posta in gioco è alta: non far mancare l’acqua potabile nelle case (ma anche negli alberghi, residence, campeggi ecc.).

La situazione in Provenza Alpi-Costa Azzurra e aree limitrofe

Nonostante l’abbondante pioggia caduta l’8 maggio, la Francia non è al riparo dalla siccità estiva e in diversi comuni sono già state introdotte restrizioni, a partire dalla fascia mediterranea. L’attuale situazione cosiddetta di siccità precoce è senza precedenti nel Paese: mercoledì 17 maggio, i dipartimenti interessati da livelli di allerta e restrizioni idriche erano ben 20. Tra quelli interessati:

  • Alpes-de-Haute-Provence: allerta rafforzata (arancione) in una zona occidentale del dipartimento;
  • Alpi Marittime: allerta rafforzata (arancione) nel sud-est e nell'ovest e allerta (gialla) nel resto del dipartimento;
  • Bouches-du-Rhône: crisi (rossa) nel sud-est e allerta (gialla) nella parte orientale del dipartimento;
  • Drôme: allerta rafforzata (arancione) su parte del nord e della metà meridionale del dipartimento;
  • Gard: crisi (rossa) nel nord-est e allerta rafforzata (arancione) nella metà settentrionale del dipartimento;
  • Var: crisi (rossa) nelle zone dipartimentali dell'Huveaune e dell'Amont;
  • Vaucluse: allerta rafforzata (arancione) nel sud-est e nel centro del dipartimento.

Come "leggere" livelli e colori della la siccità in Francia

I livelli principali di vigilanza sulla siccità in Francia sono quattro e tutti comportano l'attuazione di misure specifiche:

Restrizioni all'uso dell'acqua per annaffiare

  • livello 1 – La vigilanza è il primo livello di siccità, il meno grave. Non implica ancora restrizioni per gli utenti, ma solo una "sensibilizzazione" dei diversi attori del territorio – singoli cittadini, aziende, comunità e agricoltori – sul risparmio idrico";
  • livello 2 – L'allerta (gialla) dà luogo alle prime restrizioni idriche, stabilite dalle prefetture locali "per un periodo di tempo limitato, su un perimetro determinato". Le misure devono "garantire l'esercizio degli usi prioritari, in particolare la salute, la sicurezza civile, l'approvvigionamento di acqua potabile e la conservazione degli ecosistemi acquatici", rispettando "l'uguaglianza tra gli utenti dei vari dipartimenti e la necessaria solidarietà a monte e a valle dei bacini idrografici". Qualche esempio? Il divieto di innaffiare giardini, spazi verdi, campi da golf o persino di lavare le automobili in determinati orari. Per gli agricoltori, riduzione dei prelievi per scopi agricoli a meno del 50% (o divieto fino a tre giorni alla settimana);
  • livello 3 – L’allerta rafforzata (arancione) prevede restrizioni più severe per l'irrigazione di giardini, spazi verdi, campi da golf, lavaggio di automobili ecc. e, per gli agricoltori, un’ulteriore riduzione dei prelievi per scopi agricoli;
  • livello 4 – La crisi (rossa) implica la cessazione dei prelievi non prioritari, compresi quelli per scopi agricoli. Sono autorizzati solo i prelievi che consentono l'esercizio degli usi prioritari, cioè che riguardano settori come la salute, la sicurezza civile, l'acqua potabile e i servizi igienici. Per il riempimento delle piscine aperte al pubblico è necessaria l’autorizzazione dell’ARS.

Come restare aggiornati sulla situazione siccità in Francia

Sul sito di Propluvia – l'istituto del Ministero della Transizione Ecologica incaricato del monitoraggio dei livelli idrici e della piattaforma internet che permette di consultare online le ordinanze di restrizione idrica – una mappa costantemente aggiornata permette di verificare la situazione e le aree interessate dalle ordinanze prefettizie. Ecco la mappa al 16 maggio 2023.

Propluvia - Carta nazionale dei provvedimenti contro la siccità - 17 maggio 2023

Perché la siccità in Provenza ci riguarda

La siccità in Provenza riguarda inevitabilmente anche noi e le nostre vacanze e... le nostre aspettative.

Da un lato, infatti, quanto più persistente sarà la siccità, tanto meno “verdi” saranno giardini, prati, campi dal golf, boschi e terreni coltivati: tutta la natura e il paesaggio intorno a noi: non aspettiamoci, quanto più andiamo verso l’estate, contesti e vegetazioni lussureggianti.

Dall’altro, noi stessi dovremo fare più attenzione alle attività da praticare/non praticare durante il nostro soggiorno in Francia.

La correlazione tra siccità e pericolo di incendi che ogni estate minaccia la Provenza e rischia di mettere a repentaglio il suo patrimonio naturalistico e boschivo, ad esempio, può rappresentare una minaccia anche per la nostra incolumità se ci troviamo “nel posto sbagliato al momento sbagliato”. È per questo che, soprattutto nei mesi estivi, anche nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra le autorità regolano l'accesso, il traffico, il parcheggio e lo svolgimento di alcune attività in base alle condizioni e alle previsioni meteorologiche: le istruzioni sull'accesso alle aree naturali, in particolare, durante l'estate vengono aggiornate quotidianamente. Prima di partire per un’escursione o una passeggiata nella natura, quindi, ricordiamo di chiedere informazioni agli enti preposti e agli uffici del turismo locali e di consultare le pagine informative sul rischio incendi nei diversi dipartimenti della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra:

Un secondo esempio riguarda gli sport acquatici in fiumi, laghi e torrenti, gli sports en eaux vives: se è facile rendersi conto dei pericoli in caso di forti piogge, è meno intuitivo pensare che anche la siccità ne possa provocare, ma è proprio così. Pensiamo al canoying, diffusissimo nelle Alpi di Alta Provenza, nel Var e nelle Alpi Marittime (pensiamo alle Gole del Verdon o alle Gole della Vésubie): il fatto che in alcune zone vi sia meno acqua fa sì che le persone possano trovarsi intrappolate in secche e altri tipi di situazioni da cui è difficile tirarsi fuori, e spesso anche gli interventi di soccorso – ad esempio, quelli dall’alto in prossimità di pareti rocciose – possono non essere facili. Per questo è opportuno, per chi desidera dedicarsi a questo tipo di attività, evitare di farlo “in solitaria” e in luoghi poco frequentati, e invece affidarsi a organizzazioni di professionisti.

I comportamenti antispreco che anche noi possiamo adottare

Va da sé che, oltre alle nostre vacanze, la siccità in Provenza riguarda le nostre coscienze e i nostri comportamenti. Anche noi, cioè, possiamo svolgere un ruolo attivo nel limitare la siccità.

Il sito web del Ministero della Transizione Ecologica segnala ai cittadini i piccoli gesti quotidiani da compiere e da evitare per concorrere a questo obiettivo. Alcuni sono praticabili anche da noi turisti, cittadini in pectore per qualche giorno.

Piccoli gesti quotidiani - Preferire la doccia al bagno

Tutti possiamo:

  • evitare di far scorrere l'acqua;
  • fare la doccia anziché il bagno.

Inoltre, se passiamo le nostre vacanze in una casa, è opportuno:

  • limitare l'irrigazione del giardino;
  • evitare di far funzionare la lavatrice o la lavastoviglie a vuoto.

E, se la casa è la nostra (gli italiani con una seconda casa in Provenza sono decine di migialia), possiamo adottare ulteriori comportamenti anti siccità:

  • installare apparecchiature per il risparmio idrico;
  • installare un raccoglitore di acqua piovana o delle taniche sotto le grondaie e in giardino per innaffiare il giardino;
  • riparare eventuali perdite d'acqua.

A proposito di piscine: non facciamo come Berlusconi

Alla necessità di contenere i consumi idrici nella Francia mediterranea si riallacia il tema sempre più cruciale della sproporzione tra i consumi dei più ricchi rispetto ai cittadini comuni. Nell'occhio del mirino è l'eccessivo uso dell’acqua nelle ville della Costa Azzurra.

Emmanuel Delmotte, sindaco di Châteauneuf de Grasse nell'entroterra delle Alpi Marittime, ha indicato cinque grandi proprietari terrieri del suo comune - l’ex re del Belgio Alberto II, il granduca Henri del Lussemburgo, due miliardari del Nord Europa e la famiglia Berlusconi - che non rispettano le restrizioni idriche e vanificano gli sforzi della popolazione locale per risparmiare l’acqua in questo periodo di siccità: i cinque "spreconi" consumerebbero 2000 metri cubi d’acqua alla settimana, mentre - ha sottolineato il primo cittadino «la media nazionale si attesta su 120 metri cubi all’anno per una coppia, e a Châteauneuf siamo già a 360 metri cubi l’anno perché le piscine sono molto diffuse».

Convinto che una "normale" multa da 1.500 euro farebbe solo il solletico a questi paperoni, Monsieur Delmotte ha peferito - sottolinea Nice-Matin nella sua inchiesta in proposito - tentare la carta della diplomazia, chiedendo a un suo delgato di contattare i cinque proprietari per effettuare un audit domestico e proporre soluzioni tecniche per ridurre il loro consumo di acqua. «Tre su cinque sono stati ricettivi». Di Berlusconi, il sindaco dice «Personalmente, non l'ho mai incontrato... Una volta ha avuto bisogno dei servizi del municipio per un permesso, ma non è mai venuto di persona, è sempre stato una sorta di maggiordomo».

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