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Piacere, signor sindaco!

Piacere, signor sindaco!

inProvenza ha intervistato Hervé Schiavetti, primo cittadino di Arles, in occasione della 13a edizione della manifestazione Camargue Gourmande organizzata dall’Ufficio del Turismo.

Di Hervé Schiavetti si capisce subito che non amministra la sua città dal chiuso di una stanza ai piani alti del municipio. Mentre lo vediamo arrivare alla terrazza del caffè dove faremo l’intervista, infatti, è un susseguirsi di “Salut!”, strette di mano, scambi di battute: ogni due passi qualcuno lo ferma e lui non si sottrae.
Arles, tra gli stand di Camargue Gourmande

È normale, del resto, che lo conoscano tutti o quasi: dal 2001, elezione dopo elezione, si è conquistato il ruolo di primo cittadino di Arles senza soluzione di continuità. Ed è da arlesiano, prima ancora che da sindaco, che ci parla della sua città quando gli chiediamo che cos’ha di speciale:

“Arles è come una piccola Roma: una concentrazione di opere architettoniche e monumentali che partono dal periodo romano e ci accompagnano lungo i secoli. Nel giro di poche centinaia di metri ci s’immerge in questo patrimonio e si attraversa la storia come se fosse la cosa più naturale del mondo: in uno spazio così a misura d’uomo le barriere temporali cadono e tutto diventa più vicino anche idealmente, oltre che in termini di distanza materiale”.

Per provare questa sensazione, ci spiega, arrivano ogni anno qualcosa come due milioni di visitatori attratti dal patrimonio artistico della città e dal suo fermento culturale. Sappiamo che dice sul serio: anche al di là della programmazione ufficiale che ruota attorno a pezzi da novanta come la Fondation Vincent Van Gogh, il Musée Réattu e Les Rencontres de la Photographie, passeggiando per le vie del centro abbiamo già incontrato tre nuove gallerie che hanno aperto i battenti negli ultimi quattro mesi.

A Monsieur Schiavetti chiediamo – oltre al fattore cultura – quali sono gli atout della sua città. Lui non ha dubbi: “È soprattutto il patrimonio ambientale, una natura protetta di cui siamo i custodi”.

Sta parlando della Camargue, forse nota a noi italiani più per la bellezza dei suoi paesaggi che in quanto Riserva della Biosfera riconosciuta dall’Unesco e primo sito francese di importanza internazionale dichiarato in base alla Convenzione di Ramsar. È da questa terra che il sindaco guada al futuro della città:

“Essere nel cuore della valle del Rodano è, insieme, un privilegio e una responsabilità. Soprattutto, è un’opportunità unica. E mi piacerebbe che, insieme a Marsiglia, riuscissimo a fare di questo territorio un punto di riferimento per l’intero Sud Europa e il Mediterraneo come terreno di ricerca e sperimentazione di buone pratiche nel campo della salvaguardia e della valorizzazione ambientale, ma anche rispetto all’agricoltura biologica e all’allevamento delle diverse specie che trovano qui il loro habitat”. Arles e la Camargue scuola di sostenibilità.

Francine Riou, responsabile stampa Ufficio del Turismo, e Hervé Schiavetti, sindaco di Arles

Arles è e si sente a buon diritto una città del Sud. Da che cosa si capisce? Secondo Hervé Schiavetti soprattutto da due elementi: ancora una volta, uno naturale e l’altro culturale.

Il primo è la luce: “Fateci caso”, ci invita ad alzare gli occhi al cielo, “il blu che c’è qui non c’è da nessun’altra parte: è nitido perché non c’è umidità nell’aria, i contorni sono netti, definiti. È una luce particolare”, dice chiamando a testimone Van Gogh, illustre concittadino d’antan.

E la cultura? “È quella che accomuna tutti i Sud, la stessa gioia di vivere e lo stesso amore per la convivialità che ci sono in Spagna e in Italia”. Un’Italia che il primo cittadino di Arles frequenta spesso e che conosce a fondo. Da amministratore della cosa pubblica, il suo apprezzamento va alla lezione politica di Machiavelli, la sua ammirazione, al ruolo che la famiglia de’ Medici ebbe nella storia di Firenze e dell’intera Europa.

Ringraziamo il sindaco per l’intervista. E Hervé Schiavetti per il piacere della chiacchierata.