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Madame Camargue

Madame Camargue

Alla scoperta della vita di una manade, presi per mano da Françoise Peytavin.

Ha un viso che non si dimentica, Françoise Peytavin. Gli zigomi pronunciati della gente di qui, la pelle dorata di chi passa molte ore al sole e al vento, un filo di rossetto a ravvivare le labbra e gli occhi che brillano come quelli di una quindicenne. Françoise ha la bellezza fiera di chi ha vissuto la vita che ha scelto.

Manade Saliérène, Françoise Peytavin

Françoise Peytavin è la nostra guida nelle tradizioni della Camargue, nell’allevamento e nelle corse dei tori: l’ambiente in cui è cresciuta, la terra di cui sono impastati i suoi giorni. Grazie a lei abbiamo imparato il vocabolario delle manades, le fattorie dove cavalli e tori crescono all’aria aperta; e abbiamo scoperto come funziona la corsa camarghese che, a sapere cosa sta succedendo nell’arena, prende tutto un altro sapore. Da lei abbiamo ascoltato le storie dei campioni della Manade Saliérène, intrecciata alla sua.

Manade Saliérène, il cortile

Manade Saliérène, a scuola di Camargue

Alla Manade Saliérènes, a pochi chilometri dal centro di Arles ma in piena campagna, Françoise ci accoglie nella grande stanza dove in inverno, al momento del pranzo, si riuniscono i gardians, i ‘butteri’ della fattoria. È lei che prepara il pasto per tutti. Ed è qui che ci racconta cosa succede in una manade dove si allevano i tori della Raço di Biou, “quelli cresciuti apposta per la course camarguaise”, ci spiega. “Sono diversi dalla Race de Combat allevata in Spagna e Portogallo per le corride”. Per farci capire la differenza, ci mostra un vecchio poster con entrambe le razze taurine.

Manade Saliérène, Differenza tra Raço di Biou e tori da combattimento

Donne di Camargue

Com’è, oggi, la vita di Françoise? Si alza presto, ma mai come quando era giovane e voleva assolutamente stare tra le bestie al pascolo insieme al marito manadier e ai gardians, i 'butteri' della Camargue, senza venir meno ai suoi compiti muliebri. Per trent’anni la sua sveglia ha suonato alle tre e mezzo del mattino, e lei ha affrontato ogni giornata convinta che ne valesse la pena.

Manade Saliérène, Françoise Peytavin nella sua casa

Quali sono le attività più tipicamente femminili in una manade? “Prima di tutto”, ci spiega, “una donna è maitresse de maison e mère de famille. Dalla preparazione del repas des gardians (il pranzo per tutti quelli che lavorano nella fattoria) all’intera attività amministrativa che riguarda la manade e la partecipazione dei tori alle corse, tutta la gestione della ‘famiglia’ è sotto la sua responsabilità. Una famiglia decisamente allargata, ma non proprio come l’intendiamo noi.

Fe du Biou: molto più di un sentimento

Della ‘famiglia’ di una manade fanno parte il nucleo familiare dei proprietari, almeno un gardian professionista e il gruppo dei gardians amateurs, volontari che si occupano degli animali per passione e che restano fedeli alla stessa manade per tutta la vita.

Manade Saliérène, i gardians si preparano alla ferrade

È un legame forte, quello che li unisce: qui lo chiamano Fe du Biou. È l'esprit des lieux, un sentire comune che si cementa ancora di più nelle fêtes des villages: organizzate dai Comuni e dai club taurini, le feste prevedono tavolate da 80-100 lo spirito dei luoghi, persone, aperte anche alle famiglie delle manades dei dintorni. In tavola, carne di toro, arrosti, ratatouille

L’ascensore sociale della Camargue

Ma chi sono i gardians amateurs, come arrivano alla manade? “Sono persone di ogni categoria professionale”, racconta Françoise, “persone che frequentano ambienti diversi e le cui vite non si incrocerebbero mai se non qui. E sono tutte alla pari: le gerarchie si annullano e le amicizie nascono, si rafforzano e restano salde anche fuori dalla manade”. Ma questa opportunità non è per tutti. Si diventa manadier per cooptazione – se si sparge la voce che potresti essere bravo – o per ‘eredità’: molti manadier sono figli o figlie e nipoti d’arte.

Manade Saliérène, il ferro con il marchio della manade

E così, oltre a concorrere allo sviluppo economico della Camargue, l’allevamento di tori e cavalli ha anche una funzione sociale, spiega con orgoglio Françoise. Come ce l’hanno le ‘scuole taurine’ che insegnano a diventare razeteur, l’avversario del toro nell’arena.

Il razeteur, in questa zona, è un mestiere riconosciuto e apprezzato. Tanto che anche i licei sportivi di Arles e Nîmes hanno dedicato alcune sezioni alla course camarguaise per far crescere giovani talenti e, nello stesso tempo, ridurre la dispersione scolastica e dare un’opportunità professionale a chi ha meno dimestichezza con le materie tradizionali.

Françoise, ambasciatrice della Camargue

Oggi, dicevamo, Françoise non si sveglia più alle tre e mezzo del mattino per accompagnare i tori al pascolo, ma la sua giornata di lavoro è sempre lunga: oltre a onorare i consueti impegni della manade, gestisce i gîtes che si possono affittare all’interno della fattoria – ottimo punto di partenza per visitare la Camargue in lungo e in largo – e le tables d’hôtes per i gruppi di ospiti che vogliono gustare specialità come la gardianne (a base di carne di toro) o i piatti di riso bianco, nero o rosso di Camargue. A proposito, la Maison du Riz – per un incontro ravvicinato con questo cereale – è poco lontano dalla Manade Saliérène.

Maison du Riz, Albaron - Riso della Camargue

Ma Françoise è e fa molto di più. Tutti, qui, la conoscono e la stimano per il suo impegno nella promozione dei valori e delle tradizioni della Camargue. Quando un Comune, un ufficio del turismo o qualcun altro organizza una manifestazione con questo obiettivo, lei c’è e non sta ferma un minuto.

Arles, Françoise Peytavin intenta a preparare assaggi per i visitatori di Camargue Gourmande

Come riconoscerla? Provateci alla grande giornata taurina della Fête d’Hiver di Saliers, o a Camargue Gourmande ad Arles: indossa una gonna pantalone nera (la sua ‘divisa’ da manadière) e una camicetta a piccoli motivi, è intenta a preparare e servire ottimi cibi e vini locali, e… sprizza Camargue da tutti i pori.

Simona Mazzolini

Informazioni

Manade Saliérène
Mas de Capellane , D 37 Saliers
13123 Albaron

Per prenotare una visita della manade, un soggiorno nei gîtes o una tavolata alla table d’hôtes, potete contattare direttamente Françoise Peytavin
0033 (0)4 66 87 45 57
contact@manadesalierene.com