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Tecno-detox in Provenza-Alpi-Costa Azzurra

Tecno-detox in Provenza-Alpi-Costa Azzurra

Venti comuni dove lo smartphone non ‘prende’.

“Non provate a chiamarmi perché sarò in un posto dove il telefono non prende”. Ditelo al capo e ai colleghi prima di partire per una vacanza tecno-detox in Provenza. Probabilmente, se sanno che siete in partenza per il Sud della Francia, non vi crederanno. Ma dovranno arrendersi all’evidenza se la vostra meta è uno dei 20 comuni della regione che nessun operatore telefonico si è ancora deciso a servire. Qui le chiamano ‘zone bianche’ e sono la meta ideale per chi vuole davvero disconnettersi.

Dove potete dirigervi? C’è solo l’imbarazzo della scelta, visto che le 20 località sono distribuite in cinque dei sei dipartimenti della Région Sud Provence-Alpes-et-Côte d’Azur. Quattro (Auzet, Bayons, La Robine-sur-Galabre e Saint-Jeannet) sono nelle Alpi di Alta Provenza e altrettanti (Évenos, Pontevès, Riboux e Verignon) si trovano nel Var. Le Alpi Marittime ne contano solo tre (Conségudes, Ilonse e la Vallée de la Gordolasque), proprio come il Vaucluse (Buoux, Murs e Sivergues), mentre il record resta saldamente nelle mani delle Alte Alpi (L'Argentière-La-Bessée, Guillestre, La Chapelle-en-Valgaudémar, Les Orres, Orcières, Ristolas, Saint-Auban-d'Oze, Montmaur, Veynes e Saint-André d'Embrun).

Niente mail, niente social, niente web… nemmeno le telefonate in rete mobile. L’ideale, ad esempio, per uno scrittore in cerca di ispirazione. Ma cosa ne dicono gli abitanti? Qualcuno si sente ‘tagliato fuori’ e avanza legittime proteste; qualcun altro la prende con più filosofia, apprezza la tranquillità e si sente protetto da un potenziale rischio di dipendenza dalle tecnologie. A Sivergue, un villaggio di 45 abitanti arrampicato sul massiccio del Luberon, il Comune ha deciso di tenere in vita qualcosa che per molti di noi è un lontano ricordo, e che i più giovani non hanno mai visto: una cabina telefonica pubblica. Quando qualcuno si deciderà a portare la rete mobile fin qui – pare che il governo abbia siglato un accordo con alcuni operatori che finanzieranno la costruzione di piloni necessari per portare i cavi – il sindaco ha già in mente un piano B: trasformerà la cabina telefonica in biblioteca!


Immagine della testata © A. Hocquel