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Que viva Mexico!

Que viva Mexico!

La Festa dei Morti a Barcelonnette, tra le Alpi di Alta Provenza.

Dalla Provenza al Messico, in cerca di fortuna

Barcelonnette, città di montagna nel cuore delle Alpi del Sud, dà l'impressione di essere in Messico. Messicana la toponomastica, messicani i colori, messicani i ristoranti... Non è uno scherzo: questo angolo di Provenza è la terra più ‘messicana’ di Francia.

Il legame tra la città provenzale, non lontana dal confine con il Piemonte, e la terra di Pancho Villa e Frida Kalo risale al XIX secolo, quando qualche migliaio di abitanti della valle alpina - che all'epoca non offriva sufficienti opportunità di sviluppo economico - scelsero il Paese più a sud del Nord America per andare in cerca di fortuna.

Non pochi la incontrarono, o per meglio dire se la costruirono, grazie a una capacità di adattamento non comune, a un solido sistema di accoglienza e solidarietà tra compaesani, e a un'attitudine spiccata per gli affari.

Lo spirito imprenditoriale non faceva certo loro difetto, e poco a poco i figli di Barcelonnette divennero, nelle città messicane, commercianti, industriali, banchieri...

Dal Messico alla Provenza

Quando la nostalgia ebbe la meglio e la voglia di mostrare il proprio successo ai concittadini rimasti a casa prese il sopravvento, gli abitanti di Barcelonnette emigrati in Messico tornarono in Provenza, ma senza mai rinunciare al legame che avevano stretto con la terra che li aveva accolti. Il Messico era la loro seconda patria, e loro non lo avrebbero dimenticato.

Così è stato e oggi, a Barcelonnette, è impossibile non accorgersene. Perché prima o poi si passa per piazza Manuel, perché un simpatico pupazzo messicano indica la direzione, perché una targa ricorda i fratelli messicani morti nella seconda guerra mondiale per combattere il nemico a fianco dei francesi, perché al ristorante Adelita quesadilla e dulce de leche sono buonissimi.

La Festa dei Morti, una tradizione che viene dal Messico

D'estate, a Barcellonnette e nei comuni vicini, le feste messicane non si contano e l'amicizia con il Messico si rinsalda a suon di musica, festival e scambi culturali. Ma la manifestazione per molti aspetti più 'messicana' di tutte è la Festa dei Morti, che Barcelonnette celebra in genere a fine ottobre.

Festa dei morti, cranio multicolore

Altro che Halloween: il Día de los Muertos è una tradizione religiosa e popolare profondamente radicata nella cultura messicana. Ogni anno, l’1 e il 2 novembre, le famiglie messicane si riuniscono per rendere omaggio ai loro defunti. E innalzano altari per le strade della città, a rappresentare le diverse tappe che il morto dovrà affrontare prima di essere accolto nel Regno dei Cieli.

Il 2 novembre, in particolare, le famiglie si ritrovano nei cimiteri. Puliscono e decorano le tombe e le ricoprono di fiori, candele e offerte. L'effetto d'insieme è molto più variopinto e 'allegro' rispetto ai nostri camposanti. Poi, sempre nei cimiteri, i messicani condividono il pranzo, fanno partire la musica e si lanciano nella danza: i mariachi suonano e cantano e i cimiteri diventano luoghi vivi. Di più: luoghi di festa.

Le cose non vanno diversamente a Barcelonnette, dove quella che si celebra è tutt'altro che una ricorrenza triste.

Festa dei morti, scheletro

La signora con il cappello francese

Se quello della condivisione del cibo e della festa nei cimiteri è un rito antico, altri se ne sono aggiunti nel tempo, integrandosi con i primi.

All’inizio del XX secolo ha assunto un ruolo centrale nella Festa dei Morti una figura muliebre, Catrina. Catrina è lo scheletro di una donna messicana che indossa abiti sfarzosi, gioielli e un cappello di foggia francese. Un personaggio femminile ispirato alla satira sociale rivolta alle donne che, una volta conseguito un certo status, ostentavano disprezzo per le proprie origini e i propri costumi, e tentavano di vestirsi e comportarsi 'alla maniera europea'.

Festa dei morti, Catrina in abiti eleganti e con il cappello alla francese

Oggi, per la Festa dei Morti, i messicani si travestono e si truccano da scheletro e e le messicane assumono le fattezze di Catrina, per poi sfilare per le strade delle città. E panetterie e pasticcerie preparano calaveras (crani di zucchero o di cioccolato) e pan de muerto (una sorta di pan brioche cosparso di zucchero).

El Día de los Muertos in Provenza

Quest’anno, dal 27 al 29 ottobre, anche le vie di Barcelonnette si riempiranno di altari votivi dedicati ai defunti e di scheletri deambulanti con o senza cappelli a larga falda. La Festa dei Morti si celebrerà 'alla messicana', per rinsaldare l'amicizia transoceanica e valorizzare, in modo decisamente non convenzionale per le nostre latitudini, la cultura del Messico.

Festa dei morti, una bimba truccata da Catrina

Il programma prevede, tra l'altro:

  • ciccolata calda alla messicana;
  • sessioni di trucco 'alla Catrina';
  • performance coreografiche e musicali;
  • visite commentate ai cimiteri di Jausiers e Barcelonnette;
  • degustazioni di café de olla e pan de muerto;
  • installazioni di altari dei morti in diversi luoghi della città;
  • festa dei morti al museo;
  • atelier di danza;
  • atelier creativi per bambini;
  • la pignata (cioè l'albero della cuccagna, con tanto di pentola da rompere  piena di regali);
  • proiezioni di film a tema;
  • pan de muerto e calaveras di cioccolato proposti dalle pasticcerie della città.

Il programma completo è disponibile sul sito dell'Ufficio del turismo di Barcelonnette, +33 (0)4 92 81 04 71, info@barcelonnette.com.