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Parlez-vous...? Lezione 3, persone e personaggi

Parlez-vous...? Lezione 3, persone e personaggi

Corso online (?!?) di espressioni provenzali.

Forse, “corso online” è un po’ pretenzioso. Niente video-lezioni in diretta, piattaforme digitali, slide esplicative, esercizi interattivi… E allora, cosa stiamo facendo? Proviamo a strapparvi un sorriso, allenandovi per la prossima trasferta in Provenza, non importa quando sarà.

Persone e personaggi - Prima parte

Il provenzale è pieno di parole ed espressioni che si utilizzano per definire persone e personaggi, a volte con tono neutro e più spesso con una certa dose di ironia. Basta avere un carattere non impeccabile, una leggera inclinazione all’avarizia, un minimo gusto per il pettegolezzo, o essere un po’ maldestri o magari rompiscatole, e i provenzali non ti lasciano scampo: hanno un appellativo specifico per ogni sfumatura!

1

Gari, nine, pichoun

Uomini, donne e bambini. In Provenza una ragazza e un ragazzo sono, rispettivamente, una nine e un gari. Attenzione alle “r”, però. Un gàrri è un topo, e non esattamente un simpatico topolino. Nessun rischio di equivocare, invece, con i più piccoli, i pichouns. Dall’occitano “pichon”, che significa “piccolo”, è una parola densa di tenerezza, anche quando si usa per una sgridata: i pichouns sono sempre mignons, carini.

2

Rapia

Se due amici provenzali vanno spesso al bar insieme, ma a pagare è sempre lo stesso, l’altro è di sicuro un rapia (ma anche un raspi o, per risparmiare qualche lettera, un ra): un tirchio impenitente, un avaro più avaro dell’avaro di Molière. Il termine “rapia” proviene dal provenzale “rapihaire” o “rapina”, cioè “rubare, derubare”. E da noi? Se andate al bar con un amico bolognese, sperate che non sia una raspa.

3

Chapacan

Se un provenzale vi dà del “chapacan” non ha davvero una gran stima di voi. Le sfumature di significato sono diverse: chapacan è qualcuno che fa un pessimo lavoro, ma anche una persona vestita in modo trasandato, e perfino un teppista. Quanto all’origine della parola, arriva dal nostro accalappiacani, o dalle versioni liguri e piemontesi di inizio ‘900, ciapa can: un mestiere affidato a mano d’opera avventizia che, non c’è da stupirsi, spesso lo faceva male e malvolentieri. Del resto, ancora oggi, in piemontese, un cialtrone o un imbroglione è un ciaparat: paese che vai, animale che trovi.

Corso online di espressioni provenzali

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