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Natale in Provenza: il grano di Santa Barbara

Natale in Provenza: il grano di Santa Barbara

Una delle più antiche tradizioni provenzali del periodo natalizio, tra storia e leggenda.

In Provenza, il primo appuntamento con il Natale è il 4 dicembre.

La tradizione della semina

Tradizione vuole che il giorno di Santa Barbara – patrona, tra gli altri, degli artificieri e degli artiglieri, ma anche di pompieri, minatori e, per estensione, ingegneri civili – si ‘semini il grano’ per propiziarsi un anno di prosperità, agricola e non.

Quand lou blad vèn bèn, tout vèn bèn !

Se il grano germoglia a dovere ed è di un bel verde vivo, dicono i provenzali, la prossima mietitura sarà abbondante.

 Se il grano germoglia bene, il raccolto sarà abbondante

Dal 4 dicembre all’Epifania

Volete provare? 20 giorni prima di Natale mettete qualche seme di grano in tre piattini e copriteli con un po’ di bambagia umida, con due accorgimenti: non mettete i piattini in un posto troppo caldo se non volete rischiare che i semi germoglino troppo presto; cercate di mantenere costante l’umidità della copertura e, soprattutto, non esagerare con l’acqua per non ‘affogare’ i semi.

Secondo la tradizione, i tre piattini simboleggiano la Trinità. La sera della Vigilia di Natale, quando in Provenza si consuma il gros souper – la cena di magro che termina con i celebri 13 dessert –, poneteli sulla tavola come decorazione. Il 25 dicembre, poi, lasciate alla padrona di casa il privilegio di impreziosire il grano con dei nastri rossi e gialli. Per Santo Stefano, nuovo trasloco: spostate i piattini accanto al presepe, da dove non si muoveranno più fino all’Epifania. Passate le feste, il grano va piantato nella terra.

Spighe di grano

Una tradizione che fa bene

Dove trovare i semi di grano? In un ipermercato o un fai-da-te con un reparto di giardinaggio ben fornito? In un negozio di sementi? In uno di quei vivai appena fuori città dove in primavera compriamo l’occorrente per ridare vita al terrazzo?

In Provenza, in effetti, è molto più semplice. Da tempo Santa Barbara è diventata un’occasione per sostenere cause sociali e umanitarie, e nelle panetterie e sui mercatini natalizi si trovano con facilità sacchettini di semi di grano che le organizzazioni impegnate su questo fronte proprongono come modalità di raccolta fondi.

Le origini pagane della tradizione

Sulla nascita della tradizione provenzale del grano di Santa Barbara, le teorie sono tanto numerose quanto incerte. Molte, peraltro, convergono sull’ipotesi che essa risalga a una tradizione pagana di epoca romana, poi ripresa dalla Chiesa cattolica.

Pensiamo alla concezione del tempo che gli antichi potevano trarre dall’osservazione della natura in questo periodo dell’anno e al probabile timore che, all’accorciarsi delle giornate, la terra non sarebbe più stata capace di rinnovare il suo ruolo di nutrice. Verso metà dicembre, vedendo che le ore giornaliere di luce ricominciavano ad aumentare, i nostri antenati mettevano le diverse varietà di semi in qualche ciotola, li lasciavano germogliare e li allineavano nel terreno ai bordi dei campi, per ‘far vedere’ alla terra come fare a riprendere vita.

Santa Barbara, chi era costei?

Anche sul conto di Santa Barbara, sul periodo in cui sarebbe vissuta e sulle vicende della sua vita terrena circolano diverse ipotesi. Tra gli elementi più accreditati, il fatto che: fosse figlia di un certo Dioscoro, o Dioscuro; fosse una giovane e bella pagana convertita al cristianesimo; fosse devota alla Trinità; il padre l’avesse fatta rinchiudere in una torre; avesse subito il martirio a causa della sua fede; lo stesso padre l’avesse uccisa.

Dioscoro in procinto di uccidere la giovane Barbara

Meno certo è il motivo della prigionia: tenere nascosta ai più la sua bellezza, o punirla per essersi votata a Dio e avere rifiutato il matrimonio con un pagano? Così come diverse ombre aleggiano sulle circostanze in cui la Santa avrebbe ricevuto il sacramento del battesimo: dentro o fuori dalla torre? Da parte di un sacerdote cristiano o per ‘auto-somministrazione’? Storia e leggenda si mescolano in un groviglio inestricabile.

Certo è che il culto resiste, e non solo in Provenza: sempre in Francia, Santa Barbara conta molti devoti soprattutto in Normandia, Bretagna e Savoia. Fuori dai confini nazionali, invece, la Santa è celebrata nelle Asturie (zona della Spagna ricca di miniere) e in diverse zone dell’Europa Centrale.

Simona Mazzolini