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Il mistero delle campane scomparse

Il mistero delle campane scomparse

Furto di campane con premeditazione. Come in un film di Don Camillo.

La campana di Peppone

"Finirà il monopolio campanario clericale", esclama Peppone al rifiuto di Don Camillo di suonare le campane della chiesa per un giovane comunista morto negli scontri di Reggio Emilia. Dopo di che fa costruire all’uopo un’enorme campana civica e la fa innalzare davanti al municipio. Ma nella notte che precede le esequie un misterioso ladro ruba il ‘batocchio’ della nuova campana per renderla inservibile. E proprio mentre Peppone cerca di verificare l’assenza del battacchio, la campana gli cade addosso e lui ne esce, grazie agli sforzi degli astanti che riescono a sollevarla da un lato, decisamente ‘suonato’ (Don Camillo monsignore… ma non troppo, 1961).

Se i furti di campane che hanno segnato l'estate dell'entroterra del Var non fossero una storia vera, sarebbero perfetti in un film con Don Camillo e Peppone, tanto più che Fernandel è uno dei più saldi trait d'union tra Italia e Provenza, amato da generazioni di spettatori da una parte e dall'altra delle Alpi. Invece è accaduto davvero, e non una sola volta.

Le campane scomparse del Var

A riportare la notizia è la stampa locale, ma anche testate nazionali come Le Parisien: a cominciare da qualche settimana fa, gli abitanti di tre paesini del Var hanno visto sparire (o meglio, non hanno visto né sentito un bel nulla, se non il gran vuoto e il silenzio rimasto nell'aria) le campane delle loro chiese.

È successo a Ginasservis, dove le campane che mancano all'appello sono ben due, a Esparron e a  Brue-sur-Auriac. Scoprire chi sono i ladri seriali di campane tocca ai gendarmi del Var che hanno avviato le prime ricerche.

Da dove partono le indagini

Dati volume, peso (da 50 a 85 kg l'una) e collocazione delle campane, oltre al fatto che la scelta è sempre caduta su chiese isolate e tutti i furti sono stati perpetrati di notte, non può non esserci stata premeditazione, come pure è evidente che le persone da cercare sono più d'una e che conoscono bene la zona.

Non c'è delitto senza movente

E il movente? Le due campane di Ginasservis sono datate 1867 e 1737 e riportano incisioni in latino; la cappella di Notre-Dame-du-Revestir di Esparon de Pallières da cui è stata asportata un'altra delle campane scomparse è un monumento storico protetto: sul mercato nero dell'arte religiosa antica, francese o internazionale, un buon pezzo può valere anche 20mila euro.

Ma si sta facendo strada anche un'altra ipotesi che renderebbe molto meno probabile, se non impossibile, il recupero del corpo del treato: le campane maltolte sono o sono state destinate alla fusione per recuperare e rivendere il bronzo.

Occhi aperti

La cacca ai ladri è partita. Anche sui social, dove il sindaco di Esparron ha invitato abitanti e turisti a fornire eventuali segnalazioni utili. Insomma, se seiete da quelle parti, tenete occhi e orecchie ben aperti.