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Camargue, tori e castori

Camargue, tori e castori

Che cosa ci fa un castoro nel delta del Rodano.

Una nuotata verso sud

Fenicotteri rosa, aironi, cavalli e tori non rendono ragione dell’enorme biodiversità faunistica della Camargue, ma sono inequivocabilmente i simboli zoologici della regione e, anche, gli animali che si incontrano più spesso attraversandola.

D’ora in poi, però, fateci l’occhio: potreste imbattervi in un castoro, proprio come in una sconfinata foresta della Scandinavia.

Non che sia la prima visita del simpatico animaletto in questo angolo di paradiso naturalistico: fino a una quarantina d’anni fa, da queste parti il castoro era un habitué.

Oggi, da un braccio del Rodano in cui la specie è presente, si è fatto una nuotatina verso valle e, complici l’acqua dolce della corrente, la pendenza leggera del fiume e un habitat preservato ed estremamente tranquillo, pare abbia deciso di trattenersi nel sito protetto della tenuta Grandes Cabanes du Vaccarès-Sud, nel parco della Camargue.

C’è un castoro in Camargue? Nessuno lo ha visto

Neppure ora, a dire il vero, qualcuno ha visto di persona questa sorta di araba fenice coi “dentoni”: il castoro è stato immortalato grazie a una foto-trappola piazzata nel delta del Rodano, e in più punti sono state avvistate le orme delle sue zampette.

Comunque sia, il ritorno del castoro in Camargue è particolarmente gradito a chi ha cuore l’ambiente naturale, ed è salutato come un buon segno per la specie – quasi estinta all'inizio del XIX secolo a cusa della caccia – e per la sua dinamica. Tra operazioni di ripopolamento e "migrazioni spontanee” come quella verso il delta del Rodano, oggi in Francia il castoro è tornato a essere presente in almeno tre dipartimenti, Gard, Vaucluse e Bouches-du-Rhône.