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Daniel Auteuil, un parigino provenzale

Daniel Auteuil, un parigino provenzale

Quanta Provenza scorre nel sangue del più parigino degli attori francesi?

Daniel Auteuil, qualcosa che non sappiamo di lui

Attore e regista, icona della cinematografia francese, quanto davvero sappiamo di lui? Conosciamo Daniel Auteuil soprattutto per la sua lunga e ricca carriera di attore di successo (e regista, dal 2011), incarnazione di un cinema francese del quale ha frequentato tutti i generi, dalla commedia al dramma, dalla biografia al film storico, dal giallo al documentario, senza tralasciare neppure il fantastico e l’hard boiled.

Le biografie nostrane ci dicono, e non mentono, che Daniel Auteuil è nato il 24 gennaio 1950 ad Algeri. Ma in molti casi sorvolano sul fatto che mamma Yvonne Castellan e papà Henry Auteuil sono avignonesi doc, in tournée in Algeria nel periodo in cui Daniel si affaccia al mondo.

Probabile dunque che Daniel abbia calcato le scene ancor prima di nascere, visto che i genitori si esibiscono in Algeria come cantanti d'opera e d'operetta. Ad Avignone il piccolo Auteuil mette piede all’età di sei mesi, in tempo utile per le sue prime prestazioni attoriali: a quattro anni è già in scena come figlio di Madama Butterfly.

Avignone in una vecchia cartolina

Cechov, la vera “prima volta” di Daniel Auteuil

È ad Avignone che un giovanissimo Daniel Auteuil si rende conto di non avere una grande predisposizione per gli studi (frequenta i corsi professionali del Lycée Philippe de Girard per accontentare i genitori, fino a che viene espulso) ma una forte attrazione – e un’altrettanto forte vocazione – per lo spettacolo.

Daniel Auteuil fa la comparsa nelle operette del teatro dell'opera Grand Avignon (che allora si chiamava teatro dell'opera). Il sabato sera lavora nel guardaroba di un locale notturno per mettere da parte qualche soldo.

L’anno della svolta è il 1966. Il sedicenne Daniel si reca al Théâtre des Carmes, dove conosce il direttore, André Benedetto, che gli affida uno dei ruoli principali in Una proposta di matrimonio, atto unico di Anton Cechov. È la prima volta che Daniel Auteuil recita davanti a un pubblico.

Opéra Grand Avignon, la statua di Molière

Daniel Auteuil da Avignone a Parigi

Nel 1968, dopo Benedetto, avviene l’incontro con Gérard Gelas, anche lui regista avignonese. Gelas lo ingaggia per la sua opera teatrale La paillasse aux seins nus, una pièce decisamente troppo osé per l’epoca: il Prefetto del Gard ne vieta la rappresentazione per “rischio di turbativa dell'ordine pubblico”. Daniel Auteuil non vi avrebbe comunque preso parte: mentre torna da Eygalières, dove è barman, un incidente d’auto lo immobilizza all'ospedale di Avignone. Ma l’incontro con Gelas resta decisivo e ne nasce un’amicizia tuttora ben salda.

Un anno più tardi, nel 1969, Daniel Auteuil si sposta a Parigi con l'amico Roger Miremont: il fascino della capitale ha la meglio sulla città di provincia. “Quando ero giovane, ad Avignone, parlare parigino era segno di successo sociale”, afferma l’artista in una recente intervista al quotidiano La Provence. La stessa in cui confida: “Questa città rappresenta per me l'infanzia e alcuni fantasmi; è anche la città dove ho baciato una ragazza per la prima volta”.

Daniel Auteuil al Salon du livre de Paris

Quel filo ininterrotto tra Daniel Auteuil e la sua città in Provenza

Quanto parliamo di Daniel Auteuil pensiamo inevitabilmente a Parigi, che fa da sfondo a numerosi suoi film e nella quale l’attore vive per la maggior parte del tempo in cui non si ritira in Corsica, da anni suo luogo di elezione.

E Avignone? E la Provenza? I ritorni per ragioni personali sono più frequenti fino al 2006, anno della scomparsa di papà Henry, ma anche gli impegni professionali portano spesso Daniel Auteuil nella città della sua giovinezza. Memorabile la presenza di Auteuil al Festival d’Avignon del 1990, quando l’attore fa scalpore nelle Fourberies de Scapin, diretto da Jean-Pierre Vincent, che va in scena al Palais des papes.

E a inizio 2017 Daniel Auteuil torna ancora una volta ad Avignone, e ancora una volta a teatro, come regista e attore di L'envers du décor, un testo scritto appositamente per lui da Florian Zeller. Lo spettacolo è in cartellone alla Grand Opera cittadina, il teatro nel quale i genitori di Daniel erano cantanti d'opera.

Daniel Auteuil e Marcel Pagnol

Negli anni Sessanta Daniel Auteuil vede per la prima volta i film di Marcel Pagnol al cinema Palace di Avignone. E i libri dello scrittore di Aubagne gli scalderanno le ossa con il sole della Provenza nel grigiore parigino della gioventù. “Fin dall'infanzia”, come spiega lui stesso a L'Est Républicain, “Pagnol è stato un autore che mi scorre nelle vene. A vent'anni sono andato a Parigi per fare l'attore, ma mi mancava la Provenza e le persone che amavo. Ho iniziato a leggere Pagnol e Giono”. Da allora, la frequentazione di Pagnol da parte di Auteuil assume anche altre forme.

Daniel Auteuil è un habitué dei remake di Marcel Pagnol: nel 1986 è un’indimenticato Ugolin in Jean de Florette e Manon des sources di Claude Berri: il ruolo nei due film gli vale un César come miglior attore.

Nel 2011, per la sua prima volta dietro la macchina da presa, Auteuil (ri)porta al cinema La fille du puisatier, dove è anche attore nel ruolo del modesto puisatier Pascal Amoretti che fu di Raimu. In occasione dell’uscita del film, è Canal Académie a proporre un efficace parallelo tra i due provenzali:

Daniel Auteuil adatta Marcel Pagnol con sincerità […] Pagnol era di Aubagne, nelle Bocche del Rodano, Auteuil è cresciuto ad Avignone, nel Vaucluse. Condividevano la stessa garriga e lo stesso accento regionale. Il primo potrebbe essere il nonno del secondo. E, per cristallizzare questa filiazione, Pagnol è stato un illustre dialoghista del cinema francese, Auteuil è un attore chiave della sua generazione. Il lavoro dell'uno diventa naturalmente quello dell'altro

Solo un anno dopo, Auteuil lavora al remake della trilogia marsigliese di Pagnol: Marius, Fanny, César, i tre romanzi di Pagnol, saranno adattati in una serie di tre film.

Daniel Auteuil in Jean de Florette de Claude Berri

Daniel Auteuil chansonnier ad Avignone

Il 2022 vede Daniel Auteuil nella sua città ben due volte, nel ruolo di chansonnier maturato soprattutto negli ultimi anni: dopo il successo del suo primo album e spettacolo Déjeuner en L'air – ispirato a testi del poeta francese Paul-Jean Toulet e di altri illustri autori francesi, come Apollinaire, Rimbaud e molti altri – l’11 luglio Daniel Auteuil porta al Festival di Avignone uno spettacolo musicale più intimo e personale, poetico e introspettivo. A fare da scenario, il cortile del Musée Calvet.

Solo cinque mesi dopo, torna per un concerto all'Opéra du Grand Avignon. È il lancio del tour di concerti che lo vedrà eseguire le canzoni che ha composto con il supporto di Gaëtan Roussel. Canzoni con testi quasi autobiografici, che rivelano un Daniel Auteuil meno noto al grande pubblico. E che, forse, contengono un po’ anche della “sua” Provenza.

Daniel Auteuil in concerto all'Opéra Grand Avignon

L'infanzia e Avignone: Daniel Auteuil scrittore

Un provenzale decisamente eclettico, Daniel Auteuil: da una ventina d’anni, tra i suoi numerosi talenti va annoverata anche la scrittura alla quale, in realtà, l’attore avignonese si dedica fin da adolescente. Nel 2004, Auteuil pubblica una raccolta di racconti che prendono spunto dalla sua infanzia e dai primi anni della sua adolescenza: Il a fait l'idiot à la chapelle (Ha fatto l'idiota nella cappella), Editions du Seuil/Archimbaud.

In uno stile sobrio e leggero allo stesso tempo, l’autore rievoca in sette brevi storie le cronache agrodolci dei suoi 10-11 anni: le paure infantili, i primi amori, le spacconate, il senso della morte, il desiderio, l'amicizia… sono colti attraverso fatti semplici e insignificanti.

Quanto c’è del piccolo Dany si evince da un’intervista rilasciata a Le Parisien in occasione dell’uscita del libro: “Nulla di ciò che accade a questo bambino è realmente accaduto a me, ma sto parlando di me stesso, ovviamente”. Ma c’è anche molta Avignone, nei testi di Daniel Auteuil e nei disegni di Sempé che li illustrano: gli uni o gli altri evocano la Rue des Marchands, una delle arterie pedonali della città, la chiesa di Saint-Agricol, la Place de l'Horloge con il bar Lou Mistrau, già “quartier generale” della famiglia Auteuil, la campagna avignonese dove viveva il nonno. E, immancabili, il Palais des papes e il Pont Saint-Bénézet.

Il a fait l'idiot à la chapelle, illustrazione di Sempé

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Immagine principale: Daniel Auteuil al Festival du Livre 2011, foto di Thesupermat