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La Costa Azzurra e… le altre

La Costa Azzurra e… le altre

Tutti colori del Mediterraneo francese.

Nel sud-est della Francia la coste hanno un nome, o forse un soprannome visto che si tratta di denominazioni convenzionali senza valore ufficiale, che in molta parte devono a ragioni geografiche, geologiche e paesaggistiche.

Sta di fatto che qui il mare e la terra lambita dall’acqua sfoggiano mille sfumature che in quegli stessi nomi trovano felicemente riscontro.

Costa del Mediterraneo francese

Costa Azzurra, Riviera o French Riviera?

La Costa Azzurra comincia a Mentone e non si sa dove finisce: Bandol? L’Estérel? Hyères? Cassis? Nizza è la capitale indiscussa, Cannes e Antibes ne fanno certamente parte. Ma Saint-Tropez è dentro o fuori? Sta di fatto che i colori dell’acqua e la conformazione del litorale compongono una tavolozza di nomi e colori evocativi.

Chiamata Riviera fino al XIX secolo, la Costa Azzurra deve il suo nome alla Costa d’Oro, zona della Borgogna in cui nome ha a sua volta origini incerte: per alcuni fa riferimento al colore dorato che assumono le foglie dei vigneti nel periodo autunnale; per altri si tratta della forma contratta di Côte-d’Orient, costa orientale della zona viticola.

La Costa Azzurra vista dalla Grande Corniche

Ma torniamo al Mediterraneo e a… Napoleone. Stephen Liégeard esercita come avvocato a Digione, per poi diventare, quale fedelissimo dell’imperatore, prefetto e infine parlamentare. Originario della Costa d’Oro, nel 1887 pubblicò un libro in omaggio all’amata regione marittima del sud-est francese: ispirandosi alla sua alla regione natale, la Cote d’Or appunto, lo intitolò “La Costa Azzurra” attingendo il colore da quello del mare.

Gli aristocratici inglesi che d’inverno calavano lungo la costa sud-est dell’Esagono in cerca di sole per asciugarsi le ossa, avevano bisogno di riferimenti geografici precisi: la Riviera di Liégeard divenne la French Riviera.

Costa Azzurra, vista aerea © France Coeur Riviera

Il mosaico della Costa Azzurra

La Côte de la Riviera

Oggi la Riviera francese – che prosegue in Liguria con la Riviera di Ponente a Ovest di Genova – si è “ristretta” e coincide, all’interno della Costa Azzurra, con il tratto più vicino al confine, dove la montagna e il mare sono di fatto un tutt’uno: è la Côte de la Riviera, dominata dai borghi con le case a tinte pastello all’italiana, inframezzate al verde di una vegetazione rigogliosa.

Ne fanno parte tra le altre Mentone, Monaco, Nizza e Cannes.

Nizza, il porto - Foto: © A. Issock, OTC Nice

La Côte de l’Estérel

Il secondo tassello del mosaico della Costa Azzurra si trova nella parte orientale del dipartimento del Var. È la Côte de l’Estérel e comprende i comuni di Saint-Raphaël, Fréjus e Roquebrune-sur-Argens.

La Côte de l’Estérel deve il suo nome all’omonimo massiccio vulcanico alle sue spalle, e alle sue rocce di colore rosso/marrone.

L’Estérel è terra e mare: nei suoi paesaggi si alternano foreste, conformazioni rocciose, laghi, spiagge e insenature. E la costa si si tinge delle sfumature ruggine e aranciate della roccia che domina questo tratto di litorale.

 Estérel, il contrasto le rocce e il mare

La Côte des Maures

La Côte des Maures prende il nome dal Massif des Maures, le montagne brune alle spalle del mare che, tuffandosi nel Mediterraneo, danno vita alla Corniche des Maures: la fascia costiera tra Fréjus e Hyères che, passando per Saint-Maxime, Saint-Tropez e Le Lavandou, ospita alcune delle più belle spiagge del dipartimento del Var, come Brégançon, Pramousquier, Cavalière...

Hyères e la costa viste da Villa Noailles

Chi o che cosa erano i Maures? Come da queste parti accade spesso, le possibili spiegazioni sono più d’una. Secondo alcune fonti, la denominazione del massiccio, della corniche che lo contorna a sud e della piana in cui si trasforma a nord, si rifarebbe alla presenza saracena a nord ei Pirenei nell’VIII e IX secolo.

La versione più accreditata, invece, si rifà ancora una volta alle caratteristiche cromatiche della zona. L’espressione latina “Montem Maurum”, che significa “montagna nera”, divenne la Maura, in provenzale, cioè “la nera”. In più, il termine “maure”, che significa “marrone, scuro, buio”, è condiviso dal provenzale e dall’antico francese.

La Tour Fondue - OT Hyères

La Côte Bleue

Lasciata la Costa Azzurra e proseguendo verso ovest, tra Cassis e Marsiglia è il bianco dei calanchi a dominare il paesaggio costiero. A ovest del capoluogo si estende invece la Côte Bleue, dove il vento e il mare fanno la felicità dei surfer: siamo ormai nel dipartimento delle Bouches du Rhône.

Marsiglia, Calanque d'En-Vau - Foto  OTC Marseille

La Costa Blu lambisce la parte del Mediterraneo che congiunge l’Estaque, località a ovest di Marsiglia che accolse numerosi pittori e li ispirò con i suoi paesaggi, e la Couronne, il litorale di Martigues. Conosciuta per le sue insenature calcaree, i porti e le spiagge, il suo nome si riferisce al colore dell’acqua in cui si specchia il massiccio roccioso dell’Estaque.

Martigues, Le Miroir aux oiseaux - Immagine di Airair - Wikimedia Commons

La prima parte della Côte Bleue, fino a Carry le Rouet, ha una morfologia molto irregolare e accidentata. Le strade sono poche e gli accessi al mare talvolta difficili; in compenso, il mare di questo tratto è particolarmente apprezzato dagli appassionati di immersione. Da Carry le Rouet a La Couronne, la costa si fa meno impervia e scoscesa, e il litorale assume una vocazione più marcatamente turistica. Le spiagge di sabbia più belle della Côte Bleue si trovano a La Couronne.

Il mare a Carry-le-Rouet

La Côte camarguaise

Quanto al tratto successivo, la Côte camarguaise si estende tra Port-Saint-Louis-du-Rhône, a est, alla foce del ramo principale del Rodano (il Grand Rhône) e le Saintes-Maries-de-la-Mer a ovest, dove scorre il Petit Rhône. Tra i due, la digue-à-la-mer, una pista pietrosa costruita intorno al 1860, protegge la costa dal mare.

Les Saintes-Maries-de-la-Mer, alba sulla spiaggia

Qui la tinta di riferimento non può che essere il verde: mare e terra si fondono, l’acqua salata dell’uno e quella dolce dell’altra si compenetrano, creando un ecosistema unico e dando vita a paesaggi marini e palustri.

Per questo il litorale della Camargue è diverso da qualsiasi altro. Con le sue spiagge a perdita d’occhio, è sinonimo di grandi spazi, di lunghe passeggiate a piedi, in bicicletta o a cavallo. È una terra di avventura e di comunione con la natura, baciata da una luce superba durante tutto l’inverno.

Camargue, fenicotteri in volo sull'acqua © Lionel-Roux

Oltre la Provenza: la Côte d’Améthyste e la Côte Vermeille

Al di là della Camargue, la Provenza è definitivamente alle spalle, ma la costa mediterranea continua a colorarsi di toni diversi.

Dal delta del Rodano fino a lambire le rocce del Racou, la Côte d’Améthyste coincide con un lungo tratto delle coste della regione Occitania. La parte del dipartimento del Roussillon è chiamata anche Côte Radieuse. Le stazioni balneari – la Grande-Motte, Palavas-les-Flots, Cap d’Agde, Port le Barcarès… – sono rinomate.

La Grande Motte, spiaggia

Infine, il breve tratto che si allunga da Argelès-sur-Mer verso il confine con la Spagna, passando per Collioure e Port-Vendres, è la Côte Vermeille. Paesaggisticamente lontana dalle località balneari con le loro spiagge sabbiose, la Costa Vermiglia alterna insenature rocciose e piccoli porti di pesca. Il suo nome è un omaggio alle terre fertili del Russillon, ma anche alle atmosfere dei luoghi: “La Côte Vermeille è la costa che, all’alba, si sveglia sotto lo splendore rosso vermiglio delle cime del Canigou e vede il sole orientale, che presto affogherà la pianura del Roussillon sotto i suoi raggi vivificanti, emergere dal blu profondo nel suo alone viola [...]”