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Il mare, i calanchi e Marsiglia nel mezzo

Il mare, i calanchi e Marsiglia nel mezzo

In barca alla scoperta dei calanchi, tra Marsiglia e Cassis, e tra Marsiglia e Martigues: i suggerimenti di Lydia Villepinte, responsabile di Click&Boat per la Francia.

Dove sono i calanchi?

«Se chiedi a un parigino abituato alle vacanze nel Sud dove sono i calanchi, nove volte su dieci ti dirà “Tra Marsiglia e Cassis”. Niente di più vero e, a testimonianza della bontà della sua risposta, ti parlerà del Parc National des Calanques che dal 2012 protegge questa zona straordinaria dal punto di vista naturalistico. Se fai la stessa domanda a un marsigliese o a un aixois, ti darà la stessa risposta, ma aggiungerà “e tra Marsiglia e Martigues, sulla Costa Blu”», ci spiega Lydia Villepinte, responsabile per la Francia della piattaforma indipendente di noleggio barche Click&Boat.

In effetti, i calanchi a est del capoluogo della Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra godono di una notorietà internazionale, mentre quelli a ovest sono una chicca più segreta e, comunque, un parco ce l’hanno anche loro: il Parc Marin de la Côte Bleue. Entrambe le aree dei calanchi sono a portata di barca da Marsiglia, sia per un’escursione in giornata, sia per qualche giorno di navigazione.

Ma quando mollare gli ormeggi? «Il periodo migliore per le vacanze e per noleggiare una barca a Marsiglia e dintorni – suggerisce Lydia – va da metà maggio fino a fine settembre. E proprio settembre, con le giornate ancora lunghe e una temperatura media intorno ai 24°-25°, è uno dei mesi più belli per godersi i calanchi dal mare senza dover fare i conti con l’affollamento di luglio e agosto».

Marsiglia, barche all'ormeggio nel Vieux Port - Foto © Objectif Images  OTC Marseille

Testa o croce

E allora? Testa, rotta su Cassis; croce, direzione Martigues. Testa o croce esisteva già al tempo dei Romani, solo che lo chiamavano capita aut navia, teste o navi, perché sulle loro monete, al posto della “croce”; erano raffigurate le sagome di prore e scafi delle galee. Perfetto per decidere la direzione da prendere quando si tratta di andar per mare per il gusto di farlo.

Però, quando è il momento di scegliere la barca per navigare il Mediterraneo francese, meglio non lasciar fare alla sorte e, invece, affidarsi a chi se ne intende. «Per la scelta della barca gli aspetti da tenere principalmente in conto sono: il numero di persone, l’eventuale presenza di bambini, il livello di comfort voluto, il periodo dell’anno e il tempo a disposizione, il budget. E, naturalmente, il livello della propria capacità di navigare», sintetizza efficacemente Lydia.

«Nel caso ci si affidi a Click&Boat – aggiunge – chi ha già le idee chiare può confrontare diverse imbarcazioni attraverso la piattaforma, consultando le descrizioni dettagliate e le schede che indicano caratteristiche ed equipaggiamenti presenti a bordo, oltre a segnalare commenti e valutazioni degli altri utenti, mentre i “principianti” dell’andar per mare possono contare sul supporto gratuito dei nostri esperti che forniscono suggerimenti e informazioni personalizzate».

Antica moneta romana con la sagoma di una prua

“Testa”: i calanchi “classici” tra Marsiglia e Cassis

Via mare, Marsiglia e Cassis distano 15 miglia: pochissime, per chi ha il solo obiettivo di arrivare a destinazione; tante, per chi preferisce godersi con calma uno dei punti più belli della costa del Mediterraneo.

I calanchi “classici” sono una zona ideale per navigare slow, per rilassarsi e lasciare che lo sguardo si perda lungo oltre 20 chilometri di effetto wow ininterrotto, dove ritmi e attività si adattano facilmente alle esigenze di ciascuno. Qualche giorno tra i calanchi può essere l’occasione giusta per “fermare il tempo” e assaporare momenti di grande tranquillità, ma anche per andare ogni giorno alla ricerca di un ormeggio diverso, tuffarsi e nuotare nelle acque cristalline, fare una passeggiata lungo i sentieri costieri da una baia all’altra…

Cassis, il porto

Di cala in cala, vive la difference

La “porta” dei calanchi “classici” è Cap Croisette: uno scivolo di sabbia per calare le barche in mare, un ristorante, un club di immersione e, soprattutto, un panorama superbo, con l'isola Maïre a soli 70 metri dalla costa. Quando il mare è buono, lo spettacolo è di una bellezza sconcertante.

Proseguendo con la barra puntata ad est si volge verso la parte più selvaggia dei Calanques che scendono dai massicci di Marseilleveyre e del Puget. Nei pressi del vicino porticciolo di Callelongue, un “reperto” degli anni ’60: quel che resta del “telescafo” che fece furore a Marsiglia quando la gente faceva la fila per salire a bordo di piccole cabine gialle che si immergevano nel Mediterraneo per scoprire il mondo sottomarino.

Se, nonostante il fascino del mare aperto, non volete rinunciare a un giorno di spiaggia, la meta è scontata: Sormiou, la baia più grande del parco con una favolosa e insospettabile (ma anche affollata) spiaggia di sabbia. Suggerimento: ormeggiate nelle ore centrali del mattino, quando l’accesso alle auto è bloccato e “l’arrembaggio” da terra è più contenuto.

Il mare in gommone, perfetto per una puntata nei calanchi

Per regalarvi una cenetta di pesce in un caratteristico ristorantino vista mare, proseguite (sempre in direzione est) verso il calanco di Morgiu, mentre – se ai piaceri della tavola preferite l’adrenalina – il paradiso dei tuffatori è la baia di Sugiton, vero e proprio gioiello naturale.

Tuffarsi nell'acqua trasparente

A pochi metri dall’imbocco del calanco c’è un isolotto roccioso: guardatelo e dite, secondo voi, a cosa assomiglia. Ci sono già due “scuole di pensiero”: per alcuni è il Torpilleur, per la somiglianza con una nave da guerra, per altri il Cigno, pronto ad alzarsi in volo sulla superficie del mare. Vi ritrovate in una delle due fazioni o preferite aggiungere una terza interpretazione?

Ma le sorprese, in questa parte del Mediterraneo, non finiscono mai. Sulla vostra rotta trovate i calanchi di En-Vau, Port-Pin e Port-Miou. Incastonate tra alte scogliere bianche, queste insenature sono anche uno dei punti di riferimento per gli appassionati di arrampicata in Provenza, dove è possibile unire mare e cielo.

Finalmente, la meta: Cassis. Qui la sosta è d’obbligo, se non altro per gustare un bicchiere di Cassis AOP, un bianco secco e fruttato prodotto da 12 viticultori all'ombra del Cap Canaille, la falesia marittima più alta di Francia, che si getta da quasi 400 metri di altezza tra i flutti del Mediterraneo.

Cassis, i vigneti © Office de Tourisme de Cassis

A questo punto, “macchine indietro tutta” (se avete noleggiato una barca a motore) o un’energica “strambata” (se andate a vela) per riprendere la rotta verso Marsiglia.

“Croce”: la Costa Blu, dall’Estaque a Martigues

La Costa Blu ha “formalmente” inizio in corrispondenza del quartiere dell’Estaque, la zona ovest di Marsiglia eletta luogo di ispirazione dai pittori del ‘900, da Cezanne a Braque.

Da qui si fa rotta verso Martigues, ma senza fretta: la Costa Blu (che prende il nome proprio dal colore dell’acqua, dal blu scuro al turchese) va vissuta slow, approfittando di insenature, piccoli calanchi, spiaggette e cale contornate dai pini marittimi. E lungo questo tratto di costa non è raro incontrare i delfini non troppo lontano da riva.

Per vivere intensamente la bellezza di questa parte del litorale mediterraneo l’ideale è affidarsi ai ritmi lenti e cadenzati dello stand-up paddle o del kayak di mare. Chi è più interessato a quanto accade sott’acqua, invece, può cogliere l’opportunità di fare snorkeling e immersioni: «Spesso – sottolinea Lydia Villepinte – i proprietari di barche a noleggio di Click& Boat mettono a disposizione l’attrezzatura; oppure si può far riferimento a club e associazioni di sport nautici dei piccoli porti lungo la costa». In alternativa, i più sportivi troveranno pane per i loro denti sulla spiaggia delle Arnettes a Carro, uno dei punti più rinomati di Francia per il surf e la tavola a vela, dove si allenano anche i campioni.

Surfisti tra le onde di Carro

La Costa Blu per mare e per terra

A fare da maestosa cornice alla Costa Blu è il massiccio del Rove (sì, la gustosa Brousse du Rove viene proprio da qui) che la ripara anche quando soffia il mistral.

Lungo il percorso, davanti agli occhi dei “marinai” sfilano i calanchi di Niolon, del Jonquier e del Riflard, il calanco con la vecchia torre e l’isolotto dell’Erevine, il calanco di Méjean (che in realtà sono due, le petit Méjean e le grand Méjean), quelli dei Figuières e degli Anthénors (naturista), la Redonne, la Madrague di Gignac, i calanchi del Puy (detto anche delle Hirondelles) e delle Eaux salées, le spiagge del Ruet e del Cap Rousset, il calanco della Tullière, le spiagge di Sausset-les-Pins, la punta dell’Aragnon, la spiaggia di Sainte-Croix, il Cap Couronne (riconoscibile grazie al suo piccolo faro bianco e rosso)… un litorale punteggiato di piccole e piccolissime meraviglie, in molti punti raggiungibile solo dal mare.

La Couronne, il faro

Per attraccare, si può fare affidamento sui suggestivi porticcioli di Niolon (dando le spalle alla terraferma, la vista aperta sul porto di Marsiglia e le isole del Frioul è impagabile), Carry-le-Rouet, Sausset-les-Pins e Carro, villaggi che hanno saputo conservare la loro atmosfera familiare e autentica.

Passeggiata nel verde a Carry-le-Rouet - Foto: © Office de Tourisme de Carry-le-Rouet

Carry-le-Rouet, un tempo punto di riferimento per la pesca del tonno, è oggi la stazione balneare più importante della Costa Blu. Dal suo porto, suggeriamo di percorrere un tratto del sentiero dei Douaniers (GR51) o il più breve sentiero del Lézard, con i piedi ben saldi a terra e lo sguardo allungato sul mare per uno spettacolare ribaltamento di prospettiva. E sempre a Carry chi ama i piaceri della tavola può gustare pesce freschissimo – il mercato ittico si tiene ogni giorno, salvo cattivo tempo – innaffiato con un bicchiere di bianco o di rosé, dopo aver dato uno sguardo alle bancarelle del mercato notturno che si tiene d’estate.

A proposito di mercati, sono due gli appuntamenti sulla Costa Blu che meritano l’attracco, entrambi la domenica, a Sausset les Pins e, soprattutto, a Martigues. Considerata la Venezia provenzale per i canali che la attraversano e per vicoli e piazzette che somigliano a calli e campi, Martigues ha uno charme davvero particolare, che raggiunge il top nel quartiere colorato del Miroir aux Oiseaux.

Martigues, le Miroir aux Oiseaux

L’arcipelago del Frioul e il Conte di Monte Cristo

Scogli, isole, isolotti… Lasciando il porto di Marsiglia si possono già quasi toccare con la mano le isole dell’arcipelago del Frioul, Pomègues, Ratonneau, Château d'If e Tiboulen.

Le prime due, collegate da una diga, offrono nel porto di Frioul un ricovero protetto dal mare aperto alle barche di passaggio. Ratonneau accoglie le spiagge e le cale più grandi, Pomègues è piena di piccole insenature; un tempo entrambe erano tappa di quarantena per i battelli in arrivo dall’Africa e dall’Asia.

Tiboulen, la più piccola – per dimensioni poco più di uno scoglio –, si vede benissimo anche da lontano: la sua luce di segnalazione verde è visibile fino a sette miglia nautiche di distanza.

Quanto a If, è una meta obbligata: merita una visita il castello dove restò prigioniero il Conte di Monte Cristo nel celebre romanzo di Alexandre Dumas e dove esiste ancora la cella che lo ospitò: a voi scoprire dove finisce la realtà e dove inizia la leggenda.

Château d'If © P.Berthé CMN

L’arcipelago di Riou: isole… isolate

Se cercate un posto più isolato e selvaggio, optate per l’arcipelago di Riou, disabitato e “circondato” dal divieto di pesca. Le sue isole sono diventate luogo di riproduzione degli uccelli marini, oltre che un rifugio per molte specie rare, d’acqua e di terra.

Attenzione, però: si può sbarcare solo sull’isola di Riou e solo dal lato nord, da dove vale la pena seguire i sentieri segnalati. Uno di questi conduce alla cala Monasterio, molto apprezzata per lo snorkeling e le immersioni. È qui che, nel 1952, Jacques Cousteau organizzò i primi scavi archeologici subacquei. Ed è qui che anche voi, sott’acqua, potete ammirare antichi relitti di navi greche e romane, con i loro carichi di anfore.

Arcipelago di Riou

Ritorno a Marsiglia

Le cose belle, purtroppo, finiscono: è tempo di fare rotta su Marsiglia per poi tornare a casa. Alla richiesta di un ultimo suggerimento sull’ora migliore per rientrare in città, Lydia Villepinte ci regala un brano di Jean-Claude Izzo

Marsiglia, a dire il vero, la si può amare solo così, quando si arriva per mare. Al mattino presto. A quell'ora in cui il sole, emergendo dietro il massiccio di Marseilleveyre, abbraccia le sue colline e tinge di rosa le sue vecchie pietre.*

Marsiglia, Vieux-Port © Obj.Images OTCM

*Jean-Claude Izzo, Marseille.

Immagine della testata: Marseille, Calanques © Lamy - OTCM