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Var, e non parliamo di calcio

Var, e non parliamo di calcio

Un dipartimento ricco di bellezza naturali e destinazioni interessanti, tra mare e colline, città, villaggi e altre scoperte.

Saint-Tropez, un “puntino” tra le bellezze del Var

Il Var, o Varo per dirlo all’italiana, è uno dei sei dipartimenti della Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra. La sua località più conosciuta – meta di turismo internazionale da quando Brigitte Bardot ne decretò la fama, oltre che sede di prestigiose manifestazioni velistiche – è Saint-Tropez: per quanto piena di fascino, però, solo un puntino negli oltre 6mila km2 del variegato territorio varois.

Var, natura a volontà tra Costa Azzurra e Provenza

Come un affresco magico che rinnova i suoi colori lungo il filo delle stagioni, il Var è un alternarsi di coste, isole, colline alpine, laghi, fiumi e molti ettari di foresta: non a caso, una parte del suo territorio ha preso il nome di Provenza Verde. Come pure non a caso i suoi confini contengono un parco nazionale, due parchi naturali regionali e una riserva naturale nazionale, ai quali si aggiungono i cosiddetti spazi naturali protetti, gestiti da attori locali.

La vegetazione ha in comune uliveti e vigneti con la Provenza, e pini domestici con la Costa Azzurra, che nel Var “sconfina” dalle vicine Alpes Maritimes e che sempre qui ha sentito pronunciare per la prima volta il suo nome: è accaduto negli anni '80 del 1800 a Hyères, altra destinazione di grande attrattiva – dall'architettura di Villa Noailles che ospita il Festival Internazionale di Moda e Fotografia alle spiagge di sabbia al centro storico, dalla Torre dei Templari al Castello – capace di declinare l’accoglienza in mille modi e mille attività.

Tra le bellezze naturali e paesistiche del dipartimento spiccano le gole del Verdon, il canyon più lungo d’Europa. Qui la natura regna incontrastata, sorprendente e selvaggia, ma è tutt’altro che impenetrabile: canyoning, rafting, canoa e kayak offrono uno spettacolare punto di vista dal basso, mentre lungo le strette pareti diversi sentieri di vari livelli di difficoltà consentono di calarsi dall’alto in questa meraviglia.

Tra l’interno e il mare, tre massicci regalano tre paesaggi completamente diversi ma ugualmente spettacolari. Più arretrato rispetto alla costa, il Massif de la Sainte-Baume è una barriera di calcare bianco che custodisce una grotta sacra e una “foresta reliquia”. Arrivano invece a lambire il litorale il Massif des Maures, con le sue foreste scure di querce da sughero e castagni, e – purtroppo martoriato da vasti incendi nell’estate 2021 – il Massif de l'Estérel con le sue rocce rosse che si immergono nel blu del mare.

Lungo la costa, quasi a guardia della penisola di Saint-Tropez, i tre promontori di Lardier, Taillat e Camarat sono da diversi decenni aree protette. Il Cap Camarat, in particolare, domina la baia e la mitica spiaggia di Pampelonne: dal suo faro si può godere di un panorama eccezionale.

E in mare, raggiungibili dalla penisola di Giens, le isole di Porquerolles, Port-Cros e Le Levant sono un paradiso naturale che attrae visitatori dal mondo intero.

Tolone, la bellezza della rada e le bontà delle Halles

Città più grande e capitale amministrativa del Var, Tolone è ingiustamente trascurata dai circuiti turistici convenzionali. La città domina una delle rade più incantevoli del Mediterraneo francese, un sito naturale di notevole bellezza che si può abbracciare con uno sguardo dal Mont Faron (raggiungibile dalla città in funivia), dal mare e da diversi punti dell’abitato e della costa.

Oltre che appezzabile dal punto di vista storico-architettonico, paesaggistico e culturale, con numerosi eventi lungo l’intero arco dell’anno, Tolone ha riaffermato da pochissimo anche la sua vocazione culinaria: il 10 settembre ha inaugurato, dopo vent’anni di silenzio e un sapiente restauro, le Halles cittadine, con 16 stand di “esperti del gusto” in grado di soddisfare qualunque palato.

I villaggi, le perle del Var

Tra le perle del Var, non si contano i villaggi adagiati sui fianchi e le sommità delle colline.

A pochi chilometri dalla costa, Bormes-les-Mimosas raggiunge l’apice del suo fascino in febbraio, quando i fiori tondi e dorati delle mimose lo avvolgono di colore e di profumo, facendone il punto di partenza ideale della route du mimosa. Non lontano da Bormes, la costa ospita il forte di Brégançon, residenza estiva del Presidente della Repubblica.

Situato nel cuore del Var e non lontano dalle gole del Verdon, anche Cotignac, villaggio dell’XI secolo, ha un fascino straniante al quale è difficile sottrarsi. Annidato ai piedi di una roccia di tufo le cui pareti sono apprezzate dagli appassionati di arrampicata, Cotignac ha tutta la vivacità di un autentico villaggio provenzale: arti e mestieri, mercato, prodotti locali e, in estate, un interessante festival di teatro e cinema.

Non lontano sorge Lorgues, antico insediamento ligure con una notevole architettura in pietra e le vestigia delle mura fortificate affacciate sulla collina a terrazze: la città vecchia, con la sua tipica struttura provenzale e le sue facciate colorate, è un invito al passeggio.

Buganvillee e vite vergine rampicante colorano le strade acciottolate di Gassin, con le case di pietra raggruppate intorno alla chiesa... Classificato tra i "Più bei villaggi di Francia", il borgo, che guarda su un paesaggio di vigneti e foreste, offre uno splendido panorama sul Mediterraneo, il massiccio dei Maures e la penisola di Saint-Tropez.

Due villaggi dei quali sono ancora ben riconoscibili le origini medievali sono Le Castellet e La Cadière-d'Azur, arroccati uno di fronte all’altro sulle rispettive colline. All’interno dei bastioni, entrambi custodiscono stradine sinuose e tracce di un passato secolare, ma anche gallerie d’arte, piccole boutique e ristoranti dove è piacevole concedersi una sosta. All'esterno delle mura, invece, dominano il paesaggio i vigneti dai quali si produce il Bandol, uno degli AOC della regione.

Classificato anch’esso tra i "Più bei villaggi di Francia", Seillans ha conservato nel suo labirinto di strade acciottolate e nelle sue piazzette ombreggiate dai platani l'anima autentica dei villaggi della Provenza. Nelle immediate vicinanze, immersa nel verde si incontra la cappella di Notre Dame de l’Ormeau, conosciuta soprattutto per il suo altare in legno policromo.

Architettura religiosa e spiritualità, l'altra faccia del Var

Il Var è anche un dipartimento ad alta concentrazione di spiritualità.

Ne è testimonianza indiscussa l’Abbazia di Le Thoronet, affidata alla gestione del Centre des Monuments Nationaux, emanazione del Ministero della cultura e della comunicazione. Insieme a Silvacane, nelle Bocche del Rodano, e Sénanque, nel Vaucluse, l'Abbaye du Thoronet è una delle tre abbazie cistercensi della Provenza. La purezza e la semplicità dei volumi, dettate essenzialmente dall'organizzazione della vita comunitaria monastica, hanno ispirato generazioni di architetti, incluso Le Corbusier. Prerogativa dell’abbazia è un'acustica fuori dal comune, che ne fa la sede ideale per eventi musicali di livello.

A sua volta, la Chartreuse de La Verne – più esattamente Monastère Notre-Dame de Clémence de La Verne – è un monastero certosino fondato nel XII secolo a pochi chilometri da Collobrières, nel cuore del massiccio dei Maures. Costruito su un promontorio roccioso nel bel mezzo di una foresta di querce da sughero e castagni, il monastero si fa notare per la sua porta monumentale di pietra serpentina, marmo vulcanico del Massif des Maures.

Di ben altra dimensione e notorietà, la Basilica di Saint-Maximin è considerata per importanza la terza tomba della cristianità, poiché accoglie le reliquie di Maria Maddalena. Grande incompiuta, la sua costruzione iniziò nel 1295 per ordine di Carlo II d'Angiò, conte di Provenza, e i lavori proseguirono per più di due secoli, ma ancora non c’è traccia del campanile e della porta d'ingresso.

Costruita tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, l'Abbazia di La Celle è un notevole esempio di arte romanica provenzale. Al momento sono in corso importanti lavori di restauro per ripristinare integralmente l’edificio e restituirgli la sua antica aura.

Di notevole interesse è infine il gruppo episcopale di Fréjus, cittadina ricca anche di testimonianze di epoca romana. Il complesso comprende la cattedrale di Saint-Léonce, un battistero, un antico palazzo vescovile e un chiostro a due piani. L’insieme architettonico venne edificato per la maggior parte tra i secoli XI e XIII, ad eccezione del battistero, costruito nel V secolo. Da notare, nel chiostro della cattedrale, un originale bestiario di animali fantastici.

Per informazioni sul Var: visitvar, il sito ufficiale del turismo nel Var.