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Uno sguardo sul Luberon

Uno sguardo sul Luberon

Natura, villaggi e art de vivre in cinque video.

Sul Luberon, e in particolare sulla zona del Pays d'Apt, ci sarebbe da scrivere - e leggere - per ore. Cuore verde della Provenza, a cavallo tra Vaucluse e Alpes-de-Haute-Provence, è una delle aree più preservate della regione, anche grazie all’istituzione del Parc Naturel Régional du Luberon nel 1977.

Questa volta, però, lasciamo parlare le immagini, selezionate tra i video proposti dalla Comunità dei Comuni del Pays d’Apt Luberon sul suo canale ufficiale YouTube.

Paesaggio del Luberon

Benvenuti nel Luberon Pays d’Apt

Cominciamo approfittando del video envenuto: un giro d’orizzonte che spazia dai villaggi più autentici (Apt, Bonnieux, Céreste, Lacoste, Saignon, Saint-Saturnin… e due, Ménerbes e Roussillon, classificati tra i villaggi più belli di Francia) alla natura incontaminata, passando per un patrimonio architettonico frutto di epoche diverse e di scopi differenti: le bories per ripararsi dal vento e dai nemici, i mulini a vento per macinare il grano, castelli simbolo del potere come quello del Marchese di Sade, luoghi di preghiera come il Priorato di Carluc, vestigia romane come il Pont Julien… Senza dimenticare, naturalmente, i mercati provenzali e i sapori del Midi: l’olio d’oliva, il miele di Provenza, la frutta candita fiore all’occhiello di Apt, i formaggi di capra, il tartufo… e un buon bicchiere di Côtes du Luberon.

Luberon, un paesaggio verde e ocra

La tinta dominante, nel Luberon, è senza dubbio il verde: spostarsi a piedi o in bicicletta permette di coglierne tutte le sfumature. Ma a uno sguardo attento non sfuggono i paesaggi che si tingono di tutt’altro colore. Sono quelli del Massif des Ocres, il massiccio delle ocre: un gioiello della natura modellata dall’uomo, da scoprire attraverso i sentieri di Roussillon, il Colorado provenzale di Rustrel, le miniere di Bruoux, il conservatorio delle ocre e del colore Ôkhra

Roussillon, il sentiero delle ocre

Quest’area ha già conquistato la denominazione di “Destinazione Europea d’Eccellenza” e le comunità locali stanno lavorando per ottenere un'altra qualifica, ambita perché riservata a pochi: quella di “Grand Site de France”. Basta un’occhiata ai due video qui sotto per capire che sarebbe del tutto meritato.

Il Luberon in fiore

Sì, certo, nel canale ufficiale YouTube della Comunità dei Comuni del Pays d’Apt Luberon non manca un breve tributo alla lavanda. Ma questa volta preferiamo dedicare mezzo minuto (il video è brevissimo, ma rende l’idea dello spettacolo) a un’altra fioritura, quella dei ciliegi: con i loro fiori bianchi sullo sfondo di un cielo azzurrissimo, ci dicono che anche nel Luberon è arrivata la primavera.

Il nostro video preferito

Il nostro video preferito non è per tutti, perché dura quasi un quarto d’ora e non mostra paesaggi mozzafiato. È uno spaccato di vita quotidiana in Luberon, quella di Monsieur Benoît.

Monsieur Benoît potrebbe essere il nonno o il bisnonno di molti di noi. Vive in campagna a Bouvène, un pugno di case vicino a Rustrel. La schiena curva, cammina aiutandosi con un bastone, tra la sua casa e i filari della vigna. Pota le viti con gesti antichi, ha imparato guardando suo padre. E racconta di quando nell’orto crescevano gli asparagi, “quelli bianchi, quelli violetti e quelli sottili…” e la sua famiglia allevava qualche animale.

Macchina per raccogliere il fieno

Benoît ricorda il periodo tra le due guerre, quando gli immigrati italiani venivano per tagliare la legna e lavorare nelle miniere: più che il francese parlavano il provenzale, ma “ci si capiva”. E ricorda il mercato del bestiame: ci volevano due ore per raggiungerlo e altrettante per tornare; per questo, quando si andava, “ci si fermava al ristorante”. Ed era una festa.