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Alpi del Sud, 10 ragioni per frequentarle in inverno

Alpi del Sud, 10 ragioni per frequentarle in inverno

Tanto sole e montagne con affaccio sul Mediterraneo.

Alpi del Sud, che cosa aspettarsi per l'inverno 2021/2022

Tre Dipartimenti - Alpes-Maritimes, Hautes-Alpes e Alpes-de-Haute-Provence - e, nelle loro 64 stazioni sciistiche, un'atmosfera speciale: l'incontro delle culture alpine e mediterranee conferisce a questi luoghi un carattere unico, un art-de-vivre di alta quota con un accento meridionale. In queste valli, le stazioni sciistiche in altitudine si mescolano a villaggi affascinanti. Neve, sci, sole, escursioni, ozio? Le Alpi del Sud si stanno preparando per la stagione invernale. E noi?

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Sole a non finire

In montagna, d’inverno, ogni giornata di sole è una benedizione. Nelle Alpi del Sud il sole splende 300 giorni all’anno. Secondo Météo France, questa parte dell’arco alpino gode di 2.600 ore di soleggiamento: proprio come la Costa Azzurra che guarda dall’alto delle sue cime.

Per chi nutrisse ancora dubbi, la località di Serre Chevalier è stata a lungo celebrata come “la Riviera delle nevi”: i francesi non giovanissimi ne ricordano il claim “Un ciel toujours bleu, de la poudreuse et du soleil provençal”, dove la poudreuse è la neve soffice e farinosa.

Altra testimonianza della presenza del sole, la fabbricazione delle meridiane, dipinte o incise nella pietra, è il vessillo del patrimonio artigianale del dipartimento delle Alte Alpi.

Con oltre 400 esemplari, le Hautes-Alpes vantano la più grande concentrazione di meridiane in Francia. La zona del Queyras ne conta più di 70 , di cui una trentina solo a Saint-Véran, comune di soli 275 abitanti considerato la quarta località più alta d’Europa abitata tutto l’anno: più di una meridiana ogni 10 cittadini!

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Aria pura a volontà

Anche grazie al fatto che non vi sono insediate grandi industrie o attività inquinanti, le Alpi del Sud non conoscono picchi di inquinamento e regalano aria pura ad abitanti e visitatori.

Per preservare questo ambiente, stazioni e impianti di sport invernali sono tra i più innovativi in Europa in termini di produzione di energia rinnovabile e consumo razionale.

Lo sviluppo di un’offerta turistica eco-responsabile è un obiettivo che, in queste valli, amministrazioni, abitanti e operatori si sono dati da tempo.

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Accoglienza autentica

Il bello delle Alpi del Sud è una gestione del turismo che, anche rispetto ad altre località francesi più note per la frequentazione invernale, punta sulla distribuzione più che sulla concentrazione, sulla pluralità e la diversificazione dei “modi di passare il tempo”.

Accanto ai sempre più numerosi sport invernali, non mancano le opportunità di incontro con i produttori locali, di conoscenza e iniziazione ai mestieri dell’artigianato, di scoperta di nuove attività indoor e outdoor.

L’accoglienza è fatta di gesti semplici e autentici, come può esserlo un pasto in una locanda consumato davanti al fuoco del camino.

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Panorami dai monti al mare

Nelle Alpi del Sud non si può stare sempre in movimento. Di quando in quanto bisogna fermarsi, per riprendere fiato ma soprattutto perché lo merita il panorama, anzi, i panorami.

Da qui si vedono distese innevate sui fianchi delle montagne, le cime degli Ecrins e le vette del Mercantour, ma anche, più inaspettato, il Mediterraneo che brilla all’orizzonte. Quante altre zone di sport invernali hanno un balcone che si affaccia sul mare?

Non stupisce, quindi, che tutti si diano appuntamento sulle terrasses: tra le realizzazioni più recenti, sono da testare il solarium del Grand-Puy nella valle della Blanche, e a Les Orres il nuovo ristorante d’altitudine del Pic Vert all’arrivo della seggiovia. L’ora più bella è quella del tramonto.

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Impianti a prezzi accessibili

Metti che si vada a sciare in famiglia, o che si stia volentieri un paio di giorni in più: tocca sempre fare i conti col budget.

Ecco allora qualche numero interessante, per farsi un’idea. A 1 ora da Nizza, un adulto può sciare per un giorno intero sui 30 km di piste del Roubion per 18 euro, per un bambino ne bastano 14.

Anche alloggio e ristorazione, qui, sono più economici che nelle Alpi francesi del Nord. Un esempio? Tra il 3 gennaio e il 5 febbraio 2022, una notte al Balcons du Grand-Puy, nella grandiosa cornice della catena montuosa della Blanche, parte da 50 euro.

Infine, i pass multi-attività per risparmiare, tra accessi illimitati o buone percentuali di sconto su tantissime attività per uno o più giorni: tra i più interessanti, la Carte privilège la Colmiane per le valli della Vésubie e del Valdeblore, e il Passp’Orres per la stazione di Les Orres.

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Il larice, il re della natura

In autunno, le grandi foreste di larici d’Europa diventano rosseggianti e infiammano di colore le Alpi del Sud. È il Larix decidua, lo stesso materiale delle prime tavole da sci del Briançonnais, e che oggi ricopre e orna gli chalet della regione.

I suoi aghi hanno proprietà medicinali. In cucina, il suo profumo resinoso conferisce un sentore particolare a molte preparazioni: aromatizza sciroppi, dessert e dolci, ma anche liquori (come quelli prodotti dalla distilleria Mountain Spirit Fabrik di Briançon).

Onore a quest’albero: il larice cresce su terreni poveri che contribuisce ad arricchire.

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Cieli stellati

A giorno di sole, notte limpida. E incredibilmente stellata. Dal 2019 il territorio delle “Alpes Azur Mercantour” è stato riconosciuto come “International Dark Sky Reserve”: l’International Dark Sky Association, che assegna il marchio, riconosce l’eccezionale qualità del cielo notturno e le azioni intraprese per ridurre l’inquinamento luminoso.

Diverse località, come Valberg e Les Orres, sono state premiate con il marchio “Città e villaggi stellati” che viene attribuito alle città che si illuminano il 34% in meno della media.

A seconda dei gusti, effetto presepe assicurato o cornice romantica per una dichiarazione d’amore in altitudine.

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Alpinismo e sport di montagna

Chi associa Unesco e Provenza, pensa a costruzioni imponenti come il Pont-du-Gard o il Palazzo dei Papi di Avignone, ad architetture avveniristiche come La cité radieuse di Le Corbusier a Marsiglia, a concentrati di romanità come Orange, Arles e Nîmes, dimenticando troppo spesso che l’organismo internazionale raccoglie sotto la sua egida anche elementi del cosiddetto patrimonio immateriale. E proprio patrimonio immateriale dell’Unesco è stato classificato, dal 2019, l’alpinismo.

Una premessa che suggerisce di ricordare che gli Ecrins, nelle Alpi del Sud, sono la seconda zona alpinistica più importante di Francia dopo il Monte Bianco. E che cinque villaggi degli Ecrins hanno intrapreso il processo che li porterà a diventare “Villages d’Alpinisme”: villaggi tranquilli, dedicati a un turismo lento, rispettoso dell’ambiente di montagna e in grado di proporre d’estate e d’inverno una gamma articolata di sport di montagna, anch’essi nel pieno rispetto della natura.

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Eventi invernali, sportivi e non

Saranno pure posti tranquilli, le Alpi del Sud, ma sulla neve e sul ghiaccio per tutta la stagione invernale si sprigionano brividi di emozione e scosse di adrenalina.

A Briançon, i Piolets d’Or, considerati gli Oscar dell’alpinismo, ricordano che la regione è la culla di questa disciplina. Ice climbing Écrins a L’Argentière-la-Bessée celebra l’arrampicata su ghiaccio.

Orcières-Merlette 1850 ospita le gare di velocità femminile della Coppa Europa di sci alpino, il Queyras la famosa gara di sci alpinismo Le Grand Béal, e Vars la Coppa del Mondo di sci di velocità. Isola 2000 e Serre Chevalier danno vita all’E-Trophée Andros, rallycross su ghiaccio 100% elettrico.

E lo spettacolo? Mika apre la stagione a Vars con un concerto gratuito l'11 dicembre.

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Esperienze uniche

Le Alpi del Sud sanno stupire. Mai provato lo Ski Joëring? Si scia trainati da un cavallo lanciato al trotto lungo 17 km di pista tra i boschi.

E poi: volare in mongolfiera nel Champsaur su un bocage unico in Europa; fare escursioni al chiaro di luna sul sito nordico dell’Ubaye; provare la pista di ski cross di Waouland, per imitare la campionessa Alizée Baron; lanciarsi a 140 km/h a bordo della SpeedLine lunga quasi due chilometri; fare freeride con i campioni Maël Ollivier e Tonin Lecomte; andare a caccia (incruenta) di caribù in una grotta-galleria di neve con 30 sculture di neve e cristallo di ghiaccio.

 

Immagine della testata @ Provence Alpes Cote d'Azur Tourisme - Gilles Baron