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Pernes-les-Fontaines, una meta dissetante

Pernes-les-Fontaines, una meta dissetante

Con 41 fontane pubbliche, la cittadina ha fatto dell’acqua il suo principale punto d’interesse. Ma certo non il solo.

Pernes-les-Fontaines, antica capitale del Comtat Venaissin, non è tra le mete più classiche del turismo diretto in Vaucluse, ma le buone ragioni per raggiungerla non mancano: la sua storia, il patrimonio architettonico, i numerosi artisans créateurs che la rendono viva tutto l’anno, l’atmosfera piacevole e il senso di armonia che si respira passeggiando per il centro storico… Ma tant’è: oltre al nome, la cittadina deve alle tante fontane che la rendono unica la sua notorietà, in Provenza e non solo.

Da Pernes a Pernes-les-Fontaines

Come accadeva in molti altri villaggi provenzali, l’acqua era un fattore essenziale per la vita degli abitanti di Pernes e della zona circostante, tanto necessaria quanto soggetta, nella disponibilità, ai capricci del clima.

Nel XVIII secolo la scoperta di una sorgente a monte della cittadina, la fonte Saint Roch, consentì di convogliare l’acqua in tutti i quartieri, mettendo così la popolazione al riparo dai rischi della siccità.

Per celebrare questo evento, il Comune e gli abitanti fecero allora costruire quattro fontane monumentali: la Fontana del Cormorano, la Fontana del Souchet, la Fontana dell'Ospedale e la Fontana del Reboul.

Da allora, l’acqua divenne poco a poco il segno distintivo di Pernes: al di là delle fonti già presenti in diversi punti della città, alcune addirittura da secoli, ogni occasione divenne buona per far gorgogliare l’elemento vitale in una piazza, all’angolo di una strada, nel cortile di una casa…

Pernes divenne Pernes-les-Fontaines il 18 marzo 1936, su istanza del Consiglio Comunale e per decreto presidenziale: l’allora Presidente della Repubblica Albert Lebrun trovò infatti la richiesta decisamente ben motivata.

La Fontana del Cormorano

Oggi Pernes-les-Fontaines conta almeno 41 fontane pubbliche, molte delle quali in funzione e alimentate da acqua potabile, e circa una sessantina di fontane che decorano e animano giardini e cortili privati.

La più nota – collocata in prossimità della porta Notre-Dame e di fronte all’antico mercato coperto – è la Fontana del Cormorano: dal 1911 gode insieme ad alcune ‘consorelle’ – Reboul, del Souchet, dell’ospedale e dell’angelo – della classificazione di Monumento Storico.

La fontana prende nome dalla scultura che la sovrasta, un cormorano che tiene un pesce nel becco per nutrire i suoi piccoli. Ma non è questo il solo elemento d’interesse della struttura.

Prima di tutto la vasca, di forma ottagonale: ragioni sia estetiche che pratiche (nonostante le dimensioni della fontana è facile raggiungere l'acqua per bere) spinsero i progettisti ad alternare lati diritti e lati curvi. Il pilastro centrale, anch'esso a base ottagonale, è sovrastato da un rigonfiamento arrotondato decorato da otto maschere: alcune di esse sembrano evocare, nelle fattezze, la leggenda di re Mida. Più in alto infine, su ciascuno degli otto lati, è inciso il motto della città – dei gratia inter alia lucet – completato dallo stemma cittadino: un sole raggiante e una perla che guarda caso somiglia moltissimo, nella forma, a una goccia d’acqua.