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Lourmarin, un baluardo di poesia in Provenza

Lourmarin, un baluardo di poesia in Provenza

Circondato da ulivi, viti, mandorli e altri alberi da frutto, uno dei villaggi più belli di Francia. Parola di Camus e Bosco.

Si può arrivare dalla direzione di Apt o Bonnieux, oppure si può percorrere la strada proveniente da Lauris: in entrambi i casi, all’ultima curva si sbuca su una strada fiancheggiata dai platani e Lourmarin appare, calmo e luminoso, adagiato sulle morbide curve del Sud Luberon ai piedi della valle allungata e ristretta, o comba, che porta il suo stesso nome.

Case coloniche fortificate segnano i confini del villaggio, circondato da ulivi, viti, mandorli e altri alberi da frutto. Le strade strette hanno comunque abbastanza spazio per accogliere le fontane gorgoglianti (particolare quella delle tre maschere) e i tre campanili che scandiscono il tempo e la vita religiosa del borgo: quello della chiesa romanica di St-Trophime e St-André, quello del tempio protestante e quello della torre civica.

Lourmarin è classificato come uno dei villaggi più belli di Francia.

Lourmarin, la fontana delle tre maschere © OTLCDP

Il castello di Lourmarin, tra Medioevo e Rinascimento

Il castello di Lourmarin si trova nello stesso luogo in cui sorgeva la fortezza costruita nel XII secolo per proteggere l’ingresso dell’omonima combe, considerata all’epoca il “passaggio più pericoloso della Bassa Provenza”. Edificato nel XV secolo, il castello è il primo esemplare rinascimentale della Provenza, ma rimasto in parte com’era già nel Medioevo. Cclassificato monumento storico nel 1973, è conservato in ottime condizioni.

Il castello di Lourmarin ospita una pregevole collezione di arredi, camini, quadri, incisioni e altri oggetti d’arte. Una scala a chiocciola di 93 gradini realizzata a partire da un pezzo unico di pietra è uno dei fiori all’occhiello dell’architettura dell’edificio.

Vero e proprio fulcro della vita culturale della zona, il castello accoglie giovani artisti (scrittori, pittori, scultori, musicisti…) in residenza durante l’estate e organizza in tutte le stagioni mostre e cicli di concerti e conferenze: una consuetudine che si deve alla richiesta del suo ultimo proprietario privato –lo storico e industriale Robert Laurent Vibert – in occasione alla donazione che ne fece all’Accademia di Arti e Scienze di Aix-en-Provence.

L’edificio rinascimentale si staglia all’ingresso del villaggio, dove non è raro vedere pittori intenti a ritrarne la sagoma con le tecniche artistiche più diverse.

Lourmarin, il castello

La chiesa di St-André e St-Trophime

Risalente all’XI secolo, la costruzione della chiesa di Saint-André-et-Saint-Trophime a Lourmarin precede la costruzione della fortezza “scalzata” dal castello.

Dell’edificio originario rimangono le arcate in stile romanico e le solide basi su cui poggiano le ogive delle prime navate. Nel XVI secolo, il genio dell’arte gotica intervenne a completare la bellezza dell’edificio con un sistema di volte a crociera lavorate come pezzi di oreficeria. In particolare, i signori del castello di Lourmarin, gli Agoult-Montauban, fecero realizzare all’interno della chiesa la chapelle du Seigneur, che presenta una magnifica volta con costoloni e nervature che si aprono a ventaglio dai fasci dei pilastri del muro fino a toccare il colmo del tetto.

Nella stessa cappella, il fonte battesimale presenta un capitello a colonna rovesciata con un animale scolpito: è un lupo che striscia sulle zampe, lo stemma della famiglia Agoult-Montauban, che a sua volta fa parte delle insegne di Lourmarin.

Lourmarin, chiesa di St-André e St-Trophime

Il tempio di Lourmarin, testimonianza viva del protestantesimo

Di forma rettangolare, come la maggior parte dei templi del Vaucluse, il tempio protestante di Lourmarin – il più grande del dipartimento – si distingue per il suo organo monumentale, attribuito al costruttore di organi lionese Augustin Zieger. Si dice che Zieger l’abbia installato nel villaggio negli anni ‘40.

Costruito all’inizio del XIX secolo grazie alle donazioni della comunità protestante, il tempio si trova tra il castello e il villaggio. Lourmarin, il tempio protestante © OTLCDP © fmr_travelblog

La torre di Lourmarin, o la “scatola di sale”

Costruita sul sito di un antico castello innalzato su di una collinetta artificiale, la torre di Lourmarin è classificata anch’essa come monumento storico: in ragione della sua forma, gli abitanti del luogo la chiamano familiarmente la “scatola di sale”.

Arrivando in paese, è impossibile non notarla alzando lo sguardo: proprio sopra i tetti delle case, si può vedere un tratto di muro in cui è inserito l’orologio del villaggio. La sua comunità è attiva nella vita sociale del villaggio e della zona.

Il beffroi di Lourmarin, con l'orologio in bella vista

Un luogo fuori dal comune: la fattoria Gerbaud

La fattoria Gerbaud è un luogo molto particolare: un sito di 25 ettari ai piedi del Luberon dove fioriscono piante come il timo, il rosmarino, la santoreggia, l’origano e la salvia, oltre alla lavanda nelle sue tre declinazioni, lavandin, lavanda vera o fine e alla lavanda spigata.

Anche l’achillea, la carota selvatica, il mirto, il pistacchio e l’immortelle vengono raccolti in natura, essiccati in azienda e puliti prima di essere confezionati.

Durante la giornata la fattoria organizza visite guidate alle erbe aromatiche e presentazioni del loro uso quotidiano in farmacia e in cucina, ma anche della loro presenza nelle leggende della zona. Ogni giovedì è possibile partecipare a una degustazione su prenotazione a base di erbe aromatiche.

Lourmarin e i “suoi” scrittori

Lourmarin è il villaggio del cuore di due importanti scrittori francesi, Albert Camus ed Henri Bosco, sepolti a poca distanza uno dall’altro nel piccolo cimitero locale, vicino alla chiesa di Saint André.

Premio Nobel per la letteratura nel 1957, Camus scelse il villaggio di Lourmarin per passare gli ultimi anni della sua vita perché il sole della Provenza – era solito dire – gli ricordava quello dell’Algeria, dove era venuto al mondo nel 1913. La tomba di Camus è essenziale: una pietra grigia con scritto il suo nome e gli anni di nascita e di morte; attorno, pochi ciuffi di arbusti sempreverdi, un oleandro lasciato crescere a dismisura, qualche fiore rinsecchito, delle matite e un mazzetto di lavanda. Al suo fianco riposa la moglie, Francine Faure.

Henri Bosco è uno scrittore tanto amato in Francia quanto misconosciuto in Italia, nonostante le origini piemontesi della famiglia paterna, imparentata con don Giovanni Bosco, fondatore dei salesiani. Grazie all’insieme delle sue opere, nel 1968 Bosco conseguì il Grand Prix de littérature de l’Académie française. Lo scrittore definì Lourmarin “un baluardo di poesia”.

 Lourmarin, rue Albert Camus

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