Stai leggendo

5 mini road trip (più 1) tra i villaggi più belli della Provenza-Alpi-Costa Azzurra

5 mini road trip (più 1) tra i villaggi più belli della Provenza-Alpi-Costa Azzurra

Sulle tracce del patrimonio storico, architettonico e museale più nascosto, in una sola giornata e senza passare dalle città.

I villaggi, custodi delle radici e dello spirito provenzale

Elemento distintivo del paesaggio e della cultura locale, i villaggi custodiscono le tradizioni della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, ma anche parti significative del suo patrimonio storico, architettonico e museale. Parti spesso misconosciute, che si possono scoprire percorrendo a ritmo lento poche manciate di chilometri. Quando poi i villaggi sono i più belli di Francia

Ecco 5 mini road trip da gustare in modalità slow in auto, moto o bici nell’arco di una giornata. Percorsi che a volte si intersecano gli uni con gli altri, e che si possono scomporre e ricomporre a seconda dei gusti e degli interessi di chi viaggia.

1

Coaraze e Gourdon

“Senza passare dalle città”, si è detto, ma da qualche parte dovete pure partire. E Nizza è la base ideale per visitare due perle del suo entroterra, senza addentrarsi tanto da dover rinunciare all’atmosfera mediterranea: Coaraze e Goudron.

Coaraze ha lo stesso fascino dei villaggi della Costa Azzurra affacciati sul mare. Le sue facciate colorate e le piazze fiorite affascinarono particolarmente Jean Cocteau, che vi realizzò una serie di meridiane rimaste a testimonianza del suo passaggio e adatte per una breve passeggiata a tema.

A sua volta, Gourdon incanta con le sue piccole case, il suo castello e la vista aperta sul Mediterraneo. Una delle più celebri mete che si possono visitare in questo piccolo comune è il castello, situato su un picco roccioso a 758 metri di altitudine. Questa opera architettonica monumentale fu eretta in tre fasi: la prima, addirittura nel IX secolo.

I due borghi, Coaraze e Goudron, sono comodamente raggiungibili in poco più un’ora di macchina l’uno dall’altro "circumnavigando" il capoluogo della Costa Azzurra.

2

Saint-Véran, La Grave e Sainte-Agnès

Anche loro tra i villaggi più belli di Francia, Saint-Véran, La Grave e Sainte-Agnès sono i gioielli delle Alpi del Sud. Data la loro posizione nel cuore delle montagne, il mini road trip che collega i tre borghi offre spettacoli completamente diversi quando le valli sono innevate e e nella bella stagione.

Situato nei pressi del Parco Nazionale degli Ecrins, di fronte alla vetta della Meije, La Grave ha conservato la sua autenticità. Con i suoi edifici in pietra, la chiesa dell'XI secolo e il piccolo cimitero decorato con croci di legno e cuori di rame, il villaggio non ha ceduto alle grinfie del tempo.

Arroccato a 2.042 metri di altitudine nel cuore del Parco Naturale Regionale del Queyras, Saint-Véran è il villaggio abitato più alto d'Europa. Chalet in legno e tetti in ardesia si fondono in una graziosa unità architettonica. A ogni angolo delle strade fanno la loro comparsa fontane, antichi forni comunali e meridiane, tipiche del patrimonio locale. Inoltre questo piccolo villaggio nasconde un centro per l’osservazione degli astri, l’Observatoire de Saint-Véran-Paul Felenbok, e ospita, sempre in tema, un museo sul nostro sistema solare: La maison du soleil.

Ex caserma della Linea Maginot, a due passi dal confine italiano, Sainte-Agnès è un balcone affacciato sul mare. Il suo dedalo di stradine acciottolate e la sua atmosfera autentica ne fanno una parte essenziale dell'entroterra nizzardo più arretrato, il cosiddetto Haut-Pays. Arroccati sul fianco di uno sperone roccioso, i resti del castello medievale dominano Sainte-Agnès dall'alto dei loro 800 metri.

Nonostante la presenza delle montagne, un’efficiente rete di infrastrutture fa si’ che i due centri più distanti, Saint-Véran e Sainte-Agnès, distino solo un paio di ore in macchina (che diventano tre abbondanti in inverno) passando per La Grave: grazie a uno straordinario panorama immerso nelle Alpi provenzali, il tragitto non vi annoierà di certo.

3

Moustiers, Bargème, Seillans, Tourtour e Gassin

Ai margini del lago di Sainte-Croix, nel Parco Naturale Regionale del Verdon, Moustiers-Sainte-Marie si trova ai piedi di un massiccio roccioso. Questo incantevole villaggio, con le sue strette vie fiorite, è famoso per la produzione delle ceramiche. Attraverso le nove sale che compongono il museo della ceramica di Moustiers, non solo scoprirete perché il borgo era il luogo ideale per l’utilizzo della terracotta, ma capirete anche come le decorazioni, le forme e i colori si sono evoluti nel tempo.

Nelle vicinanze, Bargème è il comune più alto del Var e si trova all’interno del territorio del Parco Naturale Regionale del Lubéron. Affacciato su un panorama che si allunga sulla piana della Bruyère, Bargème si distingue per il suo castello del XIII secolo, o meglio per le sue rovine. Ma non lasciatevi trarre in inganno: per quanto in disordine, i resti del castello, del villaggio e della cinta delle mura che avrebbero dovuto proteggerli hanno conservato intatto il fascino del borgo e delle sue vecchie pietre sulle quali hanno lasciato il segno le guerre di religione.

Compresa la piccolissima deviazione per Bargème, in due ore da Moustiers si arriva a Seillans, il tipico villaggio provenzale: piazze, fontane, passaggi a volta e, tutt’intorno, vigneti e ulivi che lasciano intravedere le case in collina. Seillans attrasse il pittore Max Ernst, che vi abitò negli ultimi anni della sua vita. Alcune opere dell’artista si possono vedere alla Maison Waldberg Donations Max Ernst - Dorothea Tanning et Stan Appenzeller, nel centro del villaggio.

Un’ora di viaggio in più e si raggiunge Tourtour, soprannominato "il villaggio nel cielo della Provenza" per i suoi 635 metri di altitudine. Le case di pietra con i tetti di tegole, la place des Ormeaux e le sue due fontane, i passaggi a volta… come Seillans, un concentrato di Provenza! Il racconto della storia del villaggio è affidato alle mura del castello medievale e al castello del XVII° secolo.

Se il punto di rientro del vostro mini-tour è la costa, lungo la via del ritorno fate una sosta a Gassin: dalla piazza Deï Barri il panorama sul golfo di Saint-Tropez e il massiccio dei Maures è eccezionale.

4

Venasque, Gordes e Roussillon

Tre dei villaggi più belli della Provenza in meno di un’ora di tragitto? La strada tra Venasque, Gordes e Roussillon è così breve che resta tutto il tempo per godersi queste meraviglie.

Venasque deve parte del suo fascino alla collocazione ai piedi del Mont Ventoux, il Gigante di Provenza. Aggrappata a uno sperone roccioso che domina vigne, garrighe e distese di ciliegi (la Ciliegia dei Monti di Venasque è un marchio di qualità), Venasque è un'antica cittadella medievale di cui rimangono i resti dei bastioni e delle torri saracene. La chiesa-cattedrale di Notre-Dame e il battistero dell'XI secolo sono incastonati tra le strade ripide e le case in pietra dorata del centro del borgo.

Gordes e Roussillon si contendono il titolo di “bello tra i belli” e sono i villaggi più conosciuti e frequentati dal turismo. Celebrato da artisti del calibro di Chagall e Vasarely, Gordes è un "villaggio cittadella", una sorta di sfida alla natura. Per far fronte alla mancanza di spazio sul terreno, le case all'interno delle mura della città furono stipate le une accanto alle altre e in parallelo vi si instaurò un’esistenza sotterranea: mentre la vita cittadina si sviluppava in superficie, l'industria e l'artigianato trovarono terreno fertile nel sottosuolo. Per quanto in buona parte non visibile, a Gordes esiste quindi ancora una gigantesca rete sotterranea. Dopo oltre quarant'anni di lavori di bonifica, una parte di questo mondo sotterraneo è ora visitabile, sotto il grande edificio rinascimentale del Palais Saint Firmin.

Situato nel cuore del più importante giacimento di ocra d'Europa, Roussillon ammalia con i suoi colori caldi e sgargianti che avvolgono chi passeggia per le sue stradine e le sue scalinate: le facciate degli edifici, spesso semplici e naturalmente belle, sono una sorta di grande tavolozza che abbraccia le infinite sfumature che vanno dall’ocra al rosso scuro. Se la gara di bellezza non ha ancora un vincitore, Roussillon è certamente il villaggio più colorato del Luberon. Appena fuori dall'abitato, l'ecomuseo ôkhra, che trova posto nell'antica fabbirca di ocra di Roussillon, è un luogo di visita e di scoperta del materiale che colora il villaggio e ne ha sostenuto a lungo l'economia.

5

Ménerbes, Lourmarin e Ansouis

Un altro mini road trip nel Luberon collega in poco più di un’ora Ménerbes, Lourmarin e Ansouis. Data la brevità, lo si potrebbe considerare un tutt’uno con il precedente, ma troppa bellezza in un solo giorno può dare alla testa, e poi ogni meta merita ben più di una toccata e fuga.

Aggrappato alla cima di uno sperone roccioso che domina i vigneti, Ménerbes deve i tratti principali della sua identità e della sua attuale architettura al Medioevo e al Rinascimento. Posto sotto assedio dai cattolici per un quinquennio durante le guerre di religione, di questo periodo il villaggio ha conservato le grandi palle di cannone in ghisa che lo incendiarono e diverse notevoli case del XVI e XVII secolo, sorprendentemente risparmiate dai conflitti dell'epoca. Tra gli artisti sedotti dal fascino di Ménerbes, Picasso visse qui per un breve periodo nel 1945.

Lourmarin è quasi in pianura, adagiato tra ulivi, viti e alberi da frutto sulle curve morbide del Sud Luberon. I confini del villaggio sono segnati dalle case coloniche fortificate e all’esterno si trova il castello, primo esemplare rinascimentale della Provenza e attorno al quale ruota tuttora la vita culturale del territorio circostante. Lungo le strade del villaggio si incontrano piccole fontane gorgoglianti e i tre campanili della chiesa romanica di St-Trophime e St-André, del tempio protestante e della torre civica.

Ansouis domina la piana della Durance, nel dipartimento del Vaucluse. Costruito al riparo dal mistral, proprio per questo gode di un clima favorevole in tutte le stagioni. Il suo castello millenario è uno dei più pregevoli del Luberon ed è posto idealmente al centro del reticolo delle strade del borgo. Per raggiungerlo si percorrono stradine su cui si affacciano case che risalgono addirittura al XV e XVII secolo.

5+1

Seguret e Les-Baux-de-Provence

Se mai qualcuno dovesse decidere di fondere in un solo percorso i due mini road trip del Luberon, ecco non un sesto, ma un “quinto+1”. È quello che in poco più di un’ora collega Séguret e Les-Baux-de-Provence sfiorando a tratti il corso del Rodano.

Ai piedi del massiccio delle Dentelles de Montmirail, Séguret offre infatti una splendida vista sulla Valle del Rodano. Lungo le strade alberate e fiancheggiate da case in pietra, nel villaggio sormontato dalla torre del suo antico castello medievale scoprirete innanzitutto la Porte Reynier, vestigia delle fortificazioni di un tempo, e poi la Fontaine des Mascarons – tipicamente provenzale –, il lavatoio e la chiesa romanica di Saint-Denis.

Mozzafiato è anche la vista che si gode dal castello di Les-Baux-de-Provence, da meritare con una salita non indifferente ma ampiamente ripagata una volta che si arriva in cima. L’affaccio dalla spianata che accoglie la riproduzione a grandezza naturale delle armi da assedio del periodo di maggior fasto dei signori di Les-Baux è sulla valle delle Alpilles ma, con un po’ di fortuna e un cielo sgombro dalle nuvole, la vista spazia addirittura fino al mare.

Entrambi meta di un flusso turistico consistente, Seguret e Les-Baux si apprezzano decisamente di più fuori stagione.

Leonardo Amorese - Redazione junior

ABBONATI ALLA NOSTRA NEWSLETTER