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Tropézienne, l’incontro magico tra cinema e pasticceria

Tropézienne, l’incontro magico tra cinema e pasticceria

Morbida crema tra due strati di brioche, la torta più celebre della Costa Azzurra deve il suo nome a Brigitte Bardot: passata dal set di “Et Dieu… créa la Femme” a una delle pasticcerie più chic di Saint-Tropez, la Tarte Tropézienne è imperdibile.

1955. Alexandre Micka, originario della Polonia, arriva a Saint-Tropez, resta affascinato da questo villaggio di pescatori e apre qui la sua panetteria pasticceria. Tra i dolci che escono dalle sue mani esperte una deliziosa torta alla crema conquista subito il gusto locale. Stesso posto, stesso anno. Roger Vadim e la sua troupe girano a Saint-Tropez “Et Dieu… créa la Femme”.

Se non è ancora chiaro se sia stato Vadim a creare con questo film il mito di Brigitte Bardot, o invece l’attrice a far conoscere Roger a livello internazionale, certo è invece che si deve alla diva il battesimo della Tarte Tropézienne. Durante le riprese, infatti, il dolce di Alexandre Micka arriva sul set e piace a tutti. Ed è Brigitte a suggerire a Micka di chiamarlo Torta di Saint-Tropez. Il pasticcere accetta il consiglio, introduce una piccolissima variante ed ecco la Tarte Tropezienne, pronta a diventare anche lei una celebrità.

La Tarte Tropezienne, un segreto ben custodito

Tra l’unicità del suo gusto e l’unione di amorosi sensi con Brigitte Bardot, la Tarte Tropézienne fa presto a diventare famosa. Ma, anche se ne circolano diverse versioni, la formula è custodita in gran segreto, a partire dalla ricetta della crema che viene racchiusa in una sorta di brioche rotonda con la superficie cosparsa di granella croccante di zucchero.

Nel 1973, stanco dei tentativi maldestri dei numerosi imitatori, Alexandre Micka brevetta la ricetta. E anche quel che accade dopo resta ammantato di mistero Quando Albert Dufrêne succede a Micka – siamo a metà degli anni ’80 – sembra che il passaggio avvenga così: la ricetta è scritta rigorosamente a mano su un cartone per dolci, chiuso in una scatola di metallo a sua volta custodita in un cofanetto. E la formula segreta resta appannaggio di tre sole persone (mistero nel mistero: Alexandre, Albert e chi altro?).

Albert Dufrêne, a sua volta, non violerà mai il patto col suo predecessore. Tutto quello che sappiamo oggi è che la crema è in realtà un delicato mélange di due creme diverse, il che complica ulteriormente le cose. Escludendo di entrare nottetempo nel laboratorio di Cogolin dove la crema è prodotta ancora oggi, non resta che cambiare metodo d’investigazione e passare a quello deduttivo: assaggiare e, da lì, risalire a ingredienti e processo di fabbricazione.

Dove mangiare la Tarte Tropézienne

Alexandre Micka aprì la sua prima boulangerie pâtisserie in place de la Mairie, piazza del Municipio. Ma dal 2011 il quartier generale della Tarte Tropézienne si chiama Place des Lices e si trova nell’omonima piazza. Certo, la Tarte Tropézienne è un marchio registrato e i suoi punti vendita si sono moltiplicati, a Saint-Tropez e in tutta la regione. Si può perfino ordinare online.

Ma noi vi suggeriamo di venire ad assaggiarla qui. Perché un rito è un rito. E perché l’edificio di Place des Lices, rinnovato nel 2016, ha tre piani, proprio come gli strati della Tarte Tropézienne. A proposito, piaciuta?