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Miele di Provenza, nettare degli dei

Miele di Provenza, nettare degli dei

Lavanda, rosmarino, castagno, brughiera bianca di primavera e brughiera rossa d’autunno, millefiori: il miele IGP di Provenza merita una degustazione in piena regola.

I grands crus dell’alveare

Il primo ha una personalità forte facile da riconoscere, un colore bruno, più chiaro o piuttosto scuro a seconda della provenienza, un profumo forte e penetrante e un sapore tannico leggermente amaro. Il secondo, di tonalità rossastra, ha carattere. Il suo odore pronunciato di liquerizia e cuoio, unito a un aroma di caramello e cacao, gli ha procurato, nel tempo, una schiera sempre più fitta di estimatori. Il terzo è “aromatico, vegetale, floreale o fruttato”.

Indovinato? Il primo è miele di castagno, si produce in giugno. Il secondo è miele della brughiera bianca di primavera, Epic arborea. Il terzo è il millefiori di Provenza e la sua qualità speciale è certificata fin dal 1994: la combinazione delle diverse origini dei fiori gli conferisce una ricchezza gustativa davvero rara. Sono tre dei mieli Indication Géographique Protégée (IGP) Miel de Provence, riconoscimento analogo alla nostra DOP.

Gli altri IGP Miel de Provence

Se la mitologia greca definiva il miele “nettare degli dei”, vuol dire che parliamo di un cibo che ha origini lontane. Certo è che un altro miele IGP della Provenza, il miele di rosmarino, era apprezzato fin dai tempi antichi: chiaro alla vista, ha un odore sottile e un sapore che esalta tutti i profumi della macchia mediterranea.

Decisamente diverso, di consistenza a volte gelatinosa, è il miele della brughiera rosa d’autunno (Calluna vulgaris). Marrone scuro, ha un odore e un aroma intensi e che si soffermano a lungo sul palato.

Delicato nel profumo, untuoso, con una consistenza dolce e sottile, infine, il miele di lavanda è il miele provenzale per eccellenza, perché lo si trova giusto qui. Prodotto in giugno-luglio, ha un sapore aromatico pronunciato e un colore che varia a seconda dei fiori da cui proviene: di un bel giallo dorato nel caso della lavanda, diventa più chiaro se arriva dal lavandin. Come il millefiori, ma ancora prima (1989), si è conquistato il Label Rouge, riconoscimento che è una vera garanzia di qualità superiore.


E adesso? Avete ancora il coraggio di entrare in un negozio e chiedere solo “un vasetto di miele, s’il vous plaît”?