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Cezanne maestro della Provenza alle Carrières de Lumières

Cezanne maestro della Provenza alle Carrières de Lumières

Dal 4 marzo 2021 al 2 gennaio 2022 la nuova mostra a Les-Baux-de-Provence.

Cezanne, maestro della Provenza

Dopo il prolungamento di “Dalì, l’enigma senza fine” fino al 24 gennaio, le Carrières de Lumières propongono la mostra “Cezanne, maestro della Provenza”, presentando i capolavori più significativi dell’artista, come le sue nature morte con mele, I giocatori di carte e Le grandi bagnanti.

Sullo sfondo scenografico delle cave alle porte di Les-Baux-de-Provence, “Cezanne, Maestro di Provenza” propone un viaggio digitale e immersivo nel cuore delle grandi opere dell’artista di Aix-en-Provence, seguendo il filo rosso della natura della Provenza e in direzione della montagne Sainte-Victoire.

La natura nella pittura di Cezanne

Creata e messa in scena da Cutback sotto la direzione artistica di Gianfranco Iannuzzi, attraverso un percorso tematico intimo e introspettivo la mostra “Cezanne, maestro della Provenza” rivela il fermento intimo di Cezanne, la forza delle sue costruzioni, il suo rapporto con la luce e il colore e il suo legame con la natura, che rimane il suo grande modello, il suo riferimento ossessivo.

Ed è nella natura che la mostra immerge il visitatore, dapprima sotto le grandi fronde di alberi e foreste, parchi e giardini – le stesse ombre dove le bagnanti cezanniane possono riposare –, per poi culminare con la “natura di Cezanne” per eccellenza, provenzale all’ennesima potenza: Bibémus e le sue cave, l’Estaque a Marsiglia e, punto culminante, la montagna Sainte-Victoire.

Guardando “Cezanne, maestro della Provenza”, il visitatore penetra il paesaggio intimo dell’artista: gli autoritratti del suo tormento interiore, la temperanza portata dalla rilassante vita quotidiana di Aix, l’intimità dello studio...

La forza delle pennellate, il gioco della materia e la sua evoluzione, la presenza permanente della natura, la sospensione del tempo, l’evoluzione verso una realtà astratta di colori e forme... Cezanne è un uomo e un artista attraverso il quale si giocano molti dialoghi pittorici che la mostra “Cezanne, maestro della Provenza” svela nello svolgersi del suo percorso.

Paul Cezanne e i pittori della Provenza

Pittore autodidatta, Cezanne ha raffigurato ritratti, nature morte, paesaggi, scene storiche e, con le sue 900 tele e 400 acquerelli, ha prodotto più versioni dello stesso soggetto, sperimentando costantemente le possibilità del materiale pittorico.

Prima respinto al Salon de Paris, poi riconosciuto tardivamente dai suoi contemporanei durante una retrospettiva organizzata nel 1895 da Ambroise Vollard, Paul Cezanne è oggi considerato il pioniere della modernità. Fortemente ispirato all’inizio da Delacroix e Courbet, lasciò poi il suo studio per rivolgersi agli impressionisti, dipingendo en plein air secondo l’esempio di Pissarro. La sua costruzione unica di forma e colore e la sua tendenza all’astrazione lo portarono ad andare oltre l’impressionismo, fino a influenzare i cubisti, i fauves e le avanguardie.

Padre dell’arte moderna, ha ispirato Zola, Van Gogh, Pissarro, Monet, Renoir, Matisse... Picasso lo ha definito “il padre di noi tutti”.

Vassily Kandinsky, l’odissea dell’astratto

Come di consueto, al programma lungo le Carrières de Lumières fanno seguire un programma breve. Si tratta di “Vassily Kandinsky, l’odissea dell’astratto”, che si svolgerà nelle stesse date di “Cezanne, maestro della Provenza”, dal 4 marzo 2021 al 2 gennaio 2022. La mostra immersiva è un resoconto della ricerca spirituale di Vassily Kandinsky, artista prolifico e visionario, attraverso le principali tappe artistiche della sua vita, da Mosca a Parigi.

“Vassily Kandinsky, l’odissea dell’astratto” si svolge in due parti. La prima evoca gli inizi figurativi dell’artista, tinti di impressionismo, fauvismo onirico e un tocco di divisionismo. Il visitatore si impregna dei ricordi di Kandinsky, il folklore russo, Mosca. La seconda parte si colloca dopo l’ avvento dell’invenzione dell’astrazione. Più sperimentale, rivela la forza del movimento e il ritmo delle forme e del colore.

Immerso in un’esplosione cromatica, il visitatore scopre le opere più significative di questa ondata di modernità – Composizione VIII (1923), Giallo, Rosso, Blu (1925) – fino alle creazioni biomorfe degli ultimi anni. Avvicinandosi alla musica, la pittura si libera gradualmente dal vincolo della rappresentazione e non prende più come riferimento il mondo reale, ma l’interno dell’essere.

Vero e proprio invito a viaggiare nel cosmo interiore dell’artista, “Vassily Kandinsky, l’odissea dell’astratto” invita il visitatore a perdere l’orientamento per arrivare a un’osmosi finale astratta e liberata.

Vassily Kandinsky e Paul Cezanne: qualcosa in comune

Pittore, poeta, teorico dell’arte e fondatore dell’arte astratta, come Cezanne anche Kandinsky ha segnato profondamente la storia dell’arte. E come Paul Cezanne, si è rivelato relativamente tardi, all’età di 30 anni.

Nato a Mosca, dopo aver studiato legge Vassily Kandinsky ha viaggiato in tutta Europa e ha scoperto gli artisti allora d’avanguardia, tra i quali Monet, Matisse e lo stesso Cezanne. L’artista russo ha dipinto anche la montagna Sainte Victoire: naturalmente, in un modo tutto suo.

La sua ricerca sul simbolismo del colore e della forma riecheggia quella di Cezanne: entrambi gli artisti hanno sfidato la percezione oggettiva e favorito l’interiorità del pittore, l’essenza stessa della creazione.

Cezanne, maitre de la Provence
Vassily Kandinsky, l’odissea dell’astratto
4 marzo 2021- 2 gennaio 2022
Carrières de Lumières
Route de Maillane, Les-Baux-de-Provence

Informazioni e biglietti sul sito delle Carrières de Lumières

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